martedì 31 luglio 2012

Bersani, se ci sei batti un colpo

Quando una strategia politica si basa sull’identificazione di un male e poi si combatte solo ed esclusivamente su un principio senza costruire un’alternativa credibile, e quel che è peggio si cerca di occupare posizioni di governo, senza averne titolo, il rischio è di trovarsi con il classico cerino in mano, colpevoli senza esserlo nemmeno stati.

La politica del nostro Partito è stata quella di indicare in Berlusconi il male dei mali, ma invece di combatterlo fino in fondo e di lasciarlo affondare nel mare dei problemi da lui generati, lo si è di fatto salvato con l’attuale governo. Siamo così diventati correi di una situazione paradossale in cui con la reale esigenza di salvare il nostro paese, siamo diventati i capri espiatori di un economia distrutta in nove anni di governo ambiguo lega pdl. Si è lasciato che il colpevole di questa situazione, di fatto riposasse per pochi mesi,  per poi ripresentarsi come l’unico vero dominus italiano. Abbiamo dato corda a un governo che non ci rappresenta e non ci tutela e che purtroppo ha fallito nel suo compito. L’unica cosa che andava veramente pensata e rifatta era la legge elettorale, ma con l’attuale parlamento era di fatto impossibile da cambiare. Chi ha fatto patto insieme non si scioglie proprio come neve al sole. Si aspetta l’eterno ragazzo Casini nell’attesa di vecchi schemi che non ci portano da nessuna parte. Abbiamo perso un occasione storica per far tramontare un epoca, il berlusconismo, e ci stiano muovendo, o peggio siamo immobili e inutili.

La richiesta, neppure tanto velata è quella di un cambio di passo, di un repentino abbandono di questo governo, di un ricambio deciso e radicale di una classe dirigente che ha fatto il suo tempo per far posto a un nuovo modo di ragionare e a nuovi personaggi, altro che deroghe, si deve essere di più a contatto con la gente e con i suoi problemi reali, scarsità di risorse, di lavoro, di futuro, solo così si può crescere e creare una realtà alternativa.  Ma è ora di darsi una sveglia prima che sia troppo tardi

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