Sarà un fine anno in cui la storia diventa protagonista al
cinema prima con il filmone del britannico Oppenheimer dedicato allo sviluppo e
alla nascita della bomba H, poi con il kolossal Napoleon di Ridley Scott e nel
mezzo il Comandante con Favino dedicato alla vita ma più all’opera del
comandante Todaro nelle acque dell’atlantico durante il secondo conflitto
mondiale. Vedere queste pellicole rigorosamente al cinema per quell’effetto
dolby che è unico mi rappacifica sul fatto che finalmente si cerca di
raccontare storie del passato a uso e consumo della cultura. Poi però leggo le
anticipazioni ma soprattutto lo sconforto e la voglia di paragonare tutto a un cliché
e mi sovviene il dubbio che un’operazione legata alla cultura e alla conoscenza
possa perdersi dietro rivoli è attualizzazioni che non hanno senso. Il film di
Nolan dovrebbe incentrarsi sui dubbi di legittimità del padre della bomba
atomica per aver creato un ordigno dall’alto potenziale esplosivo, che ha
sicuramente cambiato il corso della storia e ha dato il via alla corsa agli
armamenti. Su Napoleon la storia umana più che bellica di un condottiero
abbiamo già sentito la reprimenda del regista che paragona il corso ai despoti
del secolo scorso Stalin e Hitler; forzatura senza ombra di dubbio, ma che di
fatto non rende giustizia alla figura di un uomo che aveva conquistato e
affascinato il mondo allora conosciuto: operazione di marketing. Per poi
arrivare a Todaro comandante di un sommergibile passato agli onori perché aveva
salvato l’equipaggio di una nave che aveva affondato beccandosi le critiche
degli alleati dell’epoca. Qui nel gioco dell’assurdo si sta cercando di far
passare gli episodi della guerra in un parallelismo con i salvataggi in mare
dell’ultimo periodo, due storie e due momenti diversi. La storia non si fa con
il parallelismo tra episodi successi duemila anni orsono e il presente, il
contesto in cui avvengono è completamente differente, lo storico deve, e il regista
ne dovrebbe tener conto, osservare e presentare i fatti, il giudizio lo si
lascia al lettore, o a chi vede la pellicola. Per questo motivo credo che il
film migliore l’abbia realizzato Nolan, che già nel suo Dunkirk aveva
presentato un fatto reale da diversi punti di vista con una fine capacità di
raccontare bene un episodio del secondo conflitto mondiale. Segnalo
per i storici cinefili il film sulla vita dell’esploratore norvegese Amudsen,
lo scopritore del Polo sud, una pellicola magistrale che ha presentato un uomo
scorbutico, duro e arcigno ma senza farne l’agiografia ha reso omaggio a un esploratore
sui generis. Ci si vede al cinema
mercoledì 16 agosto 2023
Riscoprire la storia, si spera, al cinema
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