mercoledì 16 agosto 2023

Riscoprire la storia, si spera, al cinema


 

Sarà un fine anno in cui la storia diventa protagonista al cinema prima con il filmone del britannico Oppenheimer dedicato allo sviluppo e alla nascita della bomba H, poi con il kolossal Napoleon di Ridley Scott e nel mezzo il Comandante con Favino dedicato alla vita ma più all’opera del comandante Todaro nelle acque dell’atlantico durante il secondo conflitto mondiale. Vedere queste pellicole rigorosamente al cinema per quell’effetto dolby che è unico mi rappacifica sul fatto che finalmente si cerca di raccontare storie del passato a uso e consumo della cultura. Poi però leggo le anticipazioni ma soprattutto lo sconforto e la voglia di paragonare tutto a un cliché e mi sovviene il dubbio che un’operazione legata alla cultura e alla conoscenza possa perdersi dietro rivoli è attualizzazioni che non hanno senso. Il film di Nolan dovrebbe incentrarsi sui dubbi di legittimità del padre della bomba atomica per aver creato un ordigno dall’alto potenziale esplosivo, che ha sicuramente cambiato il corso della storia e ha dato il via alla corsa agli armamenti. Su Napoleon la storia umana più che bellica di un condottiero abbiamo già sentito la reprimenda del regista che paragona il corso ai despoti del secolo scorso Stalin e Hitler; forzatura senza ombra di dubbio, ma che di fatto non rende giustizia alla figura di un uomo che aveva conquistato e affascinato il mondo allora conosciuto: operazione di marketing. Per poi arrivare a Todaro comandante di un sommergibile passato agli onori perché aveva salvato l’equipaggio di una nave che aveva affondato beccandosi le critiche degli alleati dell’epoca. Qui nel gioco dell’assurdo si sta cercando di far passare gli episodi della guerra in un parallelismo con i salvataggi in mare dell’ultimo periodo, due storie e due momenti diversi. La storia non si fa con il parallelismo tra episodi successi duemila anni orsono e il presente, il contesto in cui avvengono è completamente differente, lo storico deve, e il regista ne dovrebbe tener conto, osservare e presentare i fatti, il giudizio lo si lascia al lettore, o a chi vede la pellicola. Per questo motivo credo che il film migliore l’abbia realizzato Nolan, che già nel suo Dunkirk aveva presentato un fatto reale da diversi punti di vista con una fine capacità di raccontare bene un episodio del secondo conflitto mondiale. Segnalo per i storici cinefili il film sulla vita dell’esploratore norvegese Amudsen, lo scopritore del Polo sud, una pellicola magistrale che ha presentato un uomo scorbutico, duro e arcigno ma senza farne l’agiografia ha reso omaggio a un esploratore sui generis. Ci si vede al cinema

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