giovedì 30 dicembre 2021

Emanuele Filiberto l'eroe di San Quintino


Emanuele Filiberto di Savoia il generale nipote di Carlo V di Spagna, l’imperatore del regno su cui non tramontava mai il sole, il generale che sconfisse a capo degli spagnoli la Francia a San Quintino nelle Fiandre, riorganizzando l’esercito e imponendo una ferrea disciplina e la cui statua si trova in Piazza San Carlo a Torino è senza ombra di dubbio uno dei padri della patria. Con l’esperienza maturata in guerra era convinto che lo stato sabaudo per poter durare dovesse avere un esercito forte e deciso che fosse supportato da una solida struttura finanziaria L'aumento della gabella del sale, l'introduzione delle gabelle sui consumi del vino e carne oltre a quelle sul commercio d'esportazione e di transito fecero crescere notevolmente il gettito delle imposte, dando al duca le risorse necessarie per le sue riforme. In pochi anni la tesoreria generale del Piemonte, grazie anche all'oculata gestione del duca, poté vantare un saldo attivo che andava a incrementare una riserva monetaria notevole. Emanuele Filiberto cercò con ogni mezzo di ridare impulso all'economia del ducato, prostrato dalle devastazioni e dalle occupazioni straniere: favorì lo sviluppo della canalizzazione, incoraggiò l'immigrazione di artigiani e coloni, abolì la servitù della gleba (editto di Rivoli) I risultati della politica statale di Emanuele furono parziali, ma diedero al duca le risorse necessarie per la costituzione di un piccolo esercito basato sulle milizie provinciali, e non più sulle leve feudali o sulle truppe mercenarie. Da segnalare anche la presenza di una flottiglia sabauda nella battaglia di Lepanto sotto il comando di Andrea Provana di Leinì, un destino quello di sconfiggere gli ottomani un secolo dopo sarà il turno di Eugenio di Savoia


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