Alle olimpiadi la medaglia più
temuta è quella di legno, il primo degli esclusi, ai piedi del podio, e quando
uno la conquista non può essere soddisfatto al cento per cento, almeno quando
finisce la competizione. Poi però, come sempre accade bisogna guardarsi alle
spalle, analizzare per bene tutto quello che è successo e tracciare un
bilancio. Il Città di Asti alla sua prima stagione in serie A2 ha realizzato un’impresa,
non è il discorso della Volpe e l’Uva è una constatazione reale, 22 partite,
cinque sole sconfitte e 41 punti sul campo, hanno permesso al sodalizio di
Lotta di disputare una stagione veramente di grande respiro. Cominciamo con il
ricordare che le tre squadre che ci hanno preceduto in classifica, almeno una
volta in stagione sono state battute (Padova, Mantova e Sestu). Siamo stati
campioni di inverno, e anche se fittizio è un titolo che ci fa piacere. E poi
siamo riusciti a disputare una finale di Coppa Nazionale di fronte al nostro pubblico
e ai nostri tifosi in quella che è stata una festa di sport e di territorio.
Questo ci portiamo dentro, questo rimarrà nel nostro DNA. I play off avrebbero
potuto essere la nostra ciliegina sulla torta ma obiettivamente la lunga e
usurante stagione e un probabile quarto di finale con Mantova e/o semifinale
con il Sandro Abate avrebbe segnato un finale forse non distante dall’epilogo
maturato nell’ultima di campionato. Dobbiamo essere orgogliosi di quanto
realizzato, delle migliaia di follower alle nostre partite, delle giocate da
vero futsal e dell’entusiasmo maturato e di quanto raccolto in termini di
credibilità e di consenso anche dalle altre compagini. Lo sport è un condensato
di emozioni e di sensazioni e crediamo di averle trasmesse e ci troveremo ad
agosto con lo stesso entusiasmo e con la stessa voglia di fare delle passate
stagioni. Due anni orsono di questo periodo festeggiavamo la permanenza a
Bresso nella serie cadetta, la passata stagione a otto secondi dalla fine il
regalo di Celentano al suo territorio, la prossima stagione chissà, le favole
sportive sono belle per questo motivo, perché danno sempre un motivo per
sognare; e noi siamo il Città di Asti
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