lunedì 13 agosto 2018

Sogno di una notte di mezza estate

 

L’estate calcistica si culla su miti e su frase fatte dei giocatori di pallone, che riempiono le cronache gossipare dei giornali con dovizia di particolari. E i tifosi narcotizzati pronti a bearsi della gesta del potente di turno credendo o sorbendosi ogni singola fregnaccia. Di bandiere nel futsal ne ho viste poche e le conto sulle dita di una mano, Zanetti per l’Inter, Baresi e Maldini per il Milan, Del Piero per la Juve. Gli altri sono solo amorazzi estivi che durano lo spazio di una breve infatuazione. Il migliore è stato Zlatan Ibrahimovic pronto a proferire la solita frase “io da bambino sognavo questa maglia” e che volete che sia lui sognava tantissimo, ad occhi aperti sul conto in banca probabilmente. Ora il divino Ronaldo pronto a giurare amore eterno ai colori bianconeri. Ma essendo del 1985 la sua Juve di riferimento era quella di Agricola ?? Mah, fan di Ravanelli o di Torricelli. Per carità tutto può essere, io stravedevo per la pantera nera Luther Blisset. Ma la notizia migliore è stata quella di Leo Bonucci tornato a casa come un figliol prodigo qualsiasi, pronto a chiedere scusa (ma di cosa) ai tifosi bianconeri. E’ stato un atto di follia e di rabbia. In campo ti darebbero dieci giornate o forse anche meno ma nell’etere magari si dimentica prima. Quanto siamo lontani dai tempi di Gianni Rivera, di Giacinto Facchetti e di Gianpiero Boniperti

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