mercoledì 13 agosto 2014

Romolo Augustolo Lotitulum


La telenovela dell’estate, il tormentone mediatico più inconsistente mai visto per dar vita a una conduzione dello sport, non so fino a quando, più amato dagli italiani. In un paese quanto mai sul baratro di un economia che stenta a decollare, con riforme quanto mai necessarie per superare l’impasse, con obiettivi concreti di svecchiamento di abitudini, regole e propositi, fa gioco a se stante il mondo pedatorio. Un assemblea di vecchi burosauri, se non anagrafici sicuramente di regole, ha eletto il maggior rappresentante di quel mondo e lo ha fatto mettendone a capo probabilmente un utile impiegato, poco avvezzo ai cliché della comunicazione. E il fatto di aver fatto tre gaffe in due dichiarazioni lo pone sicuramente in pole position per la ripresa autunnale di Crozza per il paese delle meraviglie che siamo ovviamente noi. E’ la logica dei vecchi potentati di quei club che contano soltanto tra le mura amiche, ma quando vanno in giro per il mondo vengono trattati come i parenti poveri. Prova ne sia anche l’ultimo mondiale dove il sistema arbitrale della Fifa ha penalizzato le sorti dell’ex potenza calcistica italiana con l’arbitraggio nella gara decisiva decisamente da censurare (per la cronaca non avremmo fatto ulteriore strada, né vuole essere un giustificativo, ci mancherebbe, ma solo una constatazione). Lotito e Galliani hanno pilotato nella stanze del potere un uomo telecomandabile che con ogni probabilità si piegherà alle logiche di potere di poche società e che conterà meno di zero in giro per il Mondo. Ma alle volte è più facile essere forti con i deboli che con chi è potente. In tutto questo si commisura il prossimo allenatore Capo della Nazionale Italiana: il miglior candidato possibile sarebbe Conte, per lo stile e per la capacità, dopo di lui Mancini; ma queste persone hanno un vizio, la schiena dritta. Siamo sicuri che accetterebbero un ruolo non di primo piano ?? E come direbbe Lotito sic transit gloria mundi 

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