La telenovela dell’estate, il
tormentone mediatico più inconsistente mai visto per dar vita a una conduzione
dello sport, non so fino a quando, più amato dagli italiani. In un paese quanto
mai sul baratro di un economia che stenta a decollare, con riforme quanto mai
necessarie per superare l’impasse, con obiettivi concreti di svecchiamento di
abitudini, regole e propositi, fa gioco a se stante il mondo pedatorio. Un
assemblea di vecchi burosauri, se non anagrafici sicuramente di regole, ha
eletto il maggior rappresentante di quel mondo e lo ha fatto mettendone a capo
probabilmente un utile impiegato, poco avvezzo ai cliché della comunicazione. E
il fatto di aver fatto tre gaffe in due dichiarazioni lo pone sicuramente in
pole position per la ripresa autunnale di Crozza per il paese delle meraviglie
che siamo ovviamente noi. E’ la logica dei vecchi potentati di quei club che
contano soltanto tra le mura amiche, ma quando vanno in giro per il mondo
vengono trattati come i parenti poveri. Prova ne sia anche l’ultimo mondiale
dove il sistema arbitrale della Fifa ha penalizzato le sorti dell’ex potenza
calcistica italiana con l’arbitraggio nella gara decisiva decisamente da
censurare (per la cronaca non avremmo fatto ulteriore strada, né vuole essere
un giustificativo, ci mancherebbe, ma solo una constatazione). Lotito e
Galliani hanno pilotato nella stanze del potere un uomo telecomandabile che con
ogni probabilità si piegherà alle logiche di potere di poche società e che
conterà meno di zero in giro per il Mondo. Ma alle volte è più facile essere
forti con i deboli che con chi è potente. In tutto questo si commisura il
prossimo allenatore Capo della Nazionale Italiana: il miglior candidato
possibile sarebbe Conte, per lo stile e per la capacità, dopo di lui Mancini;
ma queste persone hanno un vizio, la schiena dritta. Siamo sicuri che
accetterebbero un ruolo non di primo piano ?? E come direbbe Lotito sic transit
gloria mundi
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