martedì 29 luglio 2014

Diamo un calcio a questo pallone

(tavecchio foto frontpage)

Non si può bollare un concetto come frase infelice. L’epilogo di un discorso di un improbabile candidato a una carica che dovrebbe rappresentare tutto il movimento del calcio a undici italiano è stato fuori luogo ma soprattutto disgustoso. Frasi che non dovrebbero essere pronunciate nemmeno per scherzo in calce a un consesso di uomini e di dirigenti che si presume dovrebbero essere responsabili. E mentre giustamente Boateng scagliava la palla contro una curva, Constant si è spesso lamentano degli odiosi buu e Dani Alves a mo’ di sfottò si è mangiato il frutto innominato in uno stadio noi dovremmo dare le chiavi del calcio italiano a una persone che sarà disprezzata in giro per il Mondo.  Se vogliamo davvero crescere come nazione, come popolo e come persone comportamenti e personaggi come quelli sopracitati devono essere banditi. Allora saremmo campioni del mondo, un mondo migliore. 

Nessun commento:

Posta un commento

Mettere delle restrizioni non paga mai: il locomotive act 1865

  I l progresso non si ferma. Lo si può rallentare, ostacolare, perfino circondare di divieti — ma prima o poi passa. Nel 1865, la Gran Bre...