Come ogni anno Barolo paese cuneese
arroccato su una collina, pronta a sfornare il nettare degli Dei, si veste a
festa per quello che non è solo più un evento, ma un vero e proprio punto di
incontro e di scontri di tutte le varie arti: musica, cultura, letteratura,
mondo dell’informazione, arte. Un melting pot strano con occasioni di approfondimento e di riflessione.
Punto di aggregazione di una comunità piemontese, nazionale e anche
internazionale che mette a confronto i frutti della propria terra e ne fa
prelibatezza per un immersione totale in queste arti. Ma qual è la formula di
questo successo che trascina migliaia di spettatori in questa landa del cuneese
? Sicuramente il lavoro di squadra, il mettere a punto un calendario
ricchissimo di incontri e di occasioni, avere una location che di sera si veste
di colori unici e da favola e che ti dà una dimensione agreste e al tempo
stesso urbana, ma soprattutto una disponibilità unica degli attori che
governano questo territorio. Collisioni nel corso degli anni è diventato un
punto fisso in cui anche gli stessi interpreti: dai giornalisti famosi, agli
opinion maker, agli stessi artisti fanno
a gara per garantirsi la presenza nel cartellone. E allora puoi passare una
domenica pomeriggio rimbalzando dai disegni di Milo Manara, a chiacchierare con
due interpreti d’eccezione del mondo dell’informazione come Federico Rampini e
Gianni Riotta, disquisendo sulle potenzialità della carta stampata e sul futuro
prossimo della rete. Ballare sulle note di una band emergente londinese come i
Peyote o ascoltare la musica di Dario Brunori; inframmezzata da una pausa al
Rossobarolo a gustare i plin e perché no anche un buon bicchiere di rosso. E
mentre sei li a tavola e scambi due parole con un commercialista di Torino e
qualche ragazzo di Carmagnola chiederti se un iniziativa del genere sia
esportabile nella tua città. La risposta potrebbe anche essere positiva.
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Quando le cose funzionano troppo ...vanno anche esportate !
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