(foto economia - panorama)
Eccola puntuale come una rata
dell’Irpef, la temuta reprimenda nei confronti dell’ex scavezzacollo che veste
rossonero, certo non è stato intelligente andare a redarguire l’arbitro a fine
partita con frasi non certo oxfordiane, ma la punizione del giudice sportivo
sembra oltremodo un po’ esagerata. Povero Mario da esempio dell’integrazione
umana a capro espiatorio sui campi di calcio. Il massacro delle sue caviglie è
notorio e come sempre succede dopo averne beccate d’ogni se reagisci è facile
che paghi tu e con tutti gli interessi. L’esposizione mediatica poi fa il resto.
E come sempre succede nelle partite che sono importanti il rischio è di
affrontarle senza la sua indubbia qualità pedatoria. Già lo scorso anno fu così
nei momenti topici adesso lo riperdiamo sempre contro Madama. Insomma un film
già visto, squadra mediocre a settembre, squadra di rincorsa e poi magari
aggiustata e sul binario perfetto dopo dicembre. Francamente come milanista
sarei un po’ stufo, e dopo alcune stagioni in cui viene proiettato lo stesso
film vorrei vedere uno scenario diverso. Ma dove sta l’errore: spending review
(no) il Napoli ha venduto Cavani e ha acquistato in modo oculato risparmiando.
La juve aveva bisogno di una punta di ruolo e ha coperto gli spazi. L’inter
aveva bisogno di un motivatore e lo ha trovato in Mazzarri. Noi al palo
vendendo o meglio svendendo giocatori che avrebbero ancora avuto qualcosa da
dire dal brasilerao (dove Ronnie e Clarence deliziano le platee) ad altri come
Ambro e prima ancora Pirlo che avrebbero potuto tirare la carretta ancora per
un po’. Insomma delusione per le strategie non certo per l’impegno della
squadra ma occorre ora più che mai una certa inversione di tendenza altrimenti
staremo sempre qui a parlare solo ed esclusivamente delle balotellate e questo
la nostra squadra così come la tassa annualmente imposta non può più
permetterselo
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