L’ 8 settembre di settant’anni fa
la storia d’Italia cambiò per sempre, una nazione stava risorgendo, c’era un
identità di nazione che acquisiva la libertà, un passato bruciante da
recuperare, una guerra ormai perduta, una dignità da risollevare. 8 Settembre
per qualcuno la data di un tradimento, ma verso chi ? i tedeschi ?? i fascisti ? Mussolini ? Per altri il
riscatto. Pagato però a caro prezzo da una catena di comando che non esisteva,
da una superficialità che portò alla morte migliaia di persone. Badoglio si
comportò in modo inqualificabile interessato solo alla sopravvivenza personale
e del suo comando. La prima resistenza fu quella di diversi reparti: Cefalonia,
Roma e tantissimi altri episodi finiti tragicamente segnarono il destino di
migliaia di nostri militi sparsi per il mondo ad inseguire la follia di un
dittatore che aveva imperversato per vent’anni propugnandoci un credo senza
futuro.
Nel convegno tenutosi a Varallo
per il 40 del conferimento della medaglia d’oro alla città valsesiana la
relazione di Claudio Dellavalle parla giustamente di una narrazione difficile
di un periodo complicato. L’armistizio dai più fu considerato erroneamente come
la fine di un periodo buio, in realtà fu il prodromo di un altro più complesso
difficile da raggiungere ma catartico. A chi quel giorno fece una scelta, a chi
in quelle settimane prese sempre più convintamente coscienza di un cambio
necessario la giusta riconoscenza perché come dice il protagonista del film
tutti a casa non si poteva sempre rimanere a guardare
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