mercoledì 3 luglio 2013

Vivere a Biella un peso o un'opportunità


Oggi ho letto con interesse l’articolo di fondo del Giornale La Provincia legato al Palazzetto dello Sport di Biella con l’auspicio che venga raso al suolo in quanto foriero di sventure economiche per il nostro territorio. Siccome bisogna leggere oltre le righe di questa interessante provocazione non si può non discutere di un malessere tipico della nostra terra: quella comunque di piangerci addosso e di imputare le disgrazie economiche attuali a un sistema che collassa. Mi viene però un dubbio perché alcune idee e progetti da noi non attecchiscono ? Avevamo le televisioni prima degli altri, hanno fatto la fortuna altrove. Avevamo un aeroporto prima degli altri si sono sviluppati tutti tranne il nostro (anche se apprezzo la pervicacia e la costanza dell’Avv. Squillario che intravede altre potenzialità per lo scalo). Abbiamo inventato noi il marketing selvaggio e la pubblicità (vedasi Aiazzone) e lo hanno sfruttato gli altri. Avevamo noi le prime strutture dedicate alle fiere campionarie, sono decollate altrove. Avevamo impostato un sistema Museale con il perno su San Sebastiano, funzionano meglio in altre province. Avevamo un eccellenza sportiva e abbiamo costruito due palazzetti in vent’anni, ma il problema finale non è la valorizzazione ma come tenerli aperti. Avremo un ospedale modello con nuove tecnologie ma il problema sono le guerre per il confine. E potrei andare avanti Città Studi, Oropa, Burcina, Oasi naturalistiche ecc. tutte realtà che farebbero la fortuna di qualsiasi altro territorio. Siamo una realtà che dovrebbe essere viva e vivace, invece amiamo il nostro isolamento e ci perdiamo dietro a meri calcoli ragionieristici. Abbiamo il tessile di qualità ma sembra quasi che abbiamo paura di parlarne. Mi viene da pensare che sia forse colpa di una classe Dirigente tutta arroccata su se stessa che non sa dialogare ne fare sistema, eppure abbiamo esempi e realtà non troppo distanti da noi che dovrebbero essere da stimolo e fungere da traino. Avere le strade perfette senza buchi o servizi primari a favore di tutti deve essere un esigenza concreta ma se vogliamo avere la speranza di un futuro migliore bisogna anche poter sognare: con una squadra, con lo sport, con la cultura e con l’economia, altrimenti che cosa ci resta ??

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