lunedì 30 gennaio 2012
Diversamente bianconeri (www.ilveromilanista.it)
Finita la telenovela argentina con la Maxxi Bionda pronta a calcare la Scala del calcio, a proposito, io sono contentissimo della rinuncia a Tevez, abbiamo preso un giocatore utile e duttile, con buoni trascorsi nel Barca e nei campionati d’Europa in grado di portare classe e temperamento. Pronti quindi a rituffarci nel campionato molto combattuto a parte l’infelice battuta di un giornalista sportivo che dipinge i bianconeri friuliani come i diversamente bianconeri (ma sarà mica una battuta brillante) . Il Campionato, stop contro l’inter a parte, vivrà una primavera carica in cui un record cadrà, i bianconeri quando il campionato è iniziato l’11 settembre hanno sempre vinto, mentre Ibra ha vinto lo scudetto con tutte le squadre con cui ha partecipato. Io sono pronto a propendere che sarà Ibra a reggere la vittoria fino alla fine. Credo che la squadra di Venaria abbia cambiato troppo e non so se reggerà fino alla fine, inoltre non ha avuto ancora un momento di calo che è quasi fisiologico, mentre la compagine di Guidolin potrà pagare le sue assenze degli uomini che combattono in coppa d’africa. Noi al di la della pletora di infortuni abbiamo avuto un bel passaggio a vuoto frutto della scriteriata supercoppa italiana di Pechino. Abbiamo perso Cassano, Gattuso e una serie infinita di mediani. Nonostante ciò siamo a un incollatura, siamo abituati a reggere su più fronti, e anche la Champions potrebbe non essere un ostacolo insormontabile male che vada sono solo sette partite in più. Il prossimo mese è cruciale e non solo per lo scontro con la Juve ma anche perché avremo Lazio Udinese e Napoli oltre alla Coppa Italia. E allora godiamoci questi incontri ravvicinati e concentriamoci adesso abbiamo una Maxi occasione in più
venerdì 27 gennaio 2012
Memoria e ricordo. Il dovere della storia
Oggi 27 gennaio ricordiamo coloro che sono stati brutalizzati a milioni, mandati a morire tra mille stenti senza nemmeno il rispetto e la pietà dovuta a ogni singolo essere umano. Noi abbiamo l’obbligo morale di insegnare ai nostri figli che mai, in nessun modo, abbiano a ripetersi episodi simili, che conoscano dove può arrivare la brutalità umana e che rifiutino qualsiasi abbraccio di ideologie e di pensieri che giustifichino e che tollerino tali abomini. Non dobbiamo dimenticare, dobbiamo ricordare e tramandare questa la nostra missione. Diamo fiducia e sostegno agli enti di cultura, come gli Istituti Storici, che hanno nel proprio Dna la funzione di sentinelle e di guide per la memoria storica
Calciatori o giornalisti ?? (www.ilveromilanista.it)
In tempi non sospetti avevamo detto che certi commentatori non sono tali e il loro passato da calciatori rischia di essere d’intralcio più che di sostanza e di commento. In tal senso Bergomi a Sky proprio non riuscivamo a digerirlo e durante il derby cambiammo canale o meglio mettemmo altri opinionisti al microfono. Adesso scopriamo che anche il buon Moratti non digerisce l’ex pupillo della Nord, per aver detto, tra l’altro una cosa normale, ovverosia che in Inter Lazio pazzini era al di là di tutti. Mondo ingrato quello interista, quando sei dentro fai di tutto per uscirne immediatamente o quasi (Mou a Madrid, Benitez a Dubai e via dicendo) quando lo guardi da fuori non ti puoi permettere di criticarlo. Esilarante in tal senso il commento caustico di Diego Abatantuono che a margine dell’ultimo derby proprio con Moratti osò pronunciare la parola operaio, che non era poi un offesa, era solo un modo di dire che tatticamente la seconda squadra di Milano aveva interpretato la partita intelligentemente. Ma torniamo agli ex calciatori. Spesso mi capita di imbattermi anche in un nostro ex calciatore, Gambaro, che dalle telecamere delle tv private pontifica, e in che modo, contro gli incapaci della divina arte pedatoria. Non sono stravecchio, ne giovanissimo, ma ricordo il terzino incursore di fascia Gambaro a San Siro non propriamente un esteta e un abile calciatore. Credo proprio che ognuno dovrebbe fare solamente ciò in cui riesce meglio, ci sono poi piacevoli eccezioni come Giovanni Lodetti, misurato ironico quanto serve e con una verve umana imbattibile ecco vorrei che gli ex fossero come lui utili alla discussione senza mai prendersi sul serio. Un po’ come se Gianni Rivera si mettesse a ballare, non propriamente uno spettacolo. Però purtroppo questo è avvenuto. Che paese siamo !!
mercoledì 25 gennaio 2012
Biella torna a vincere piegata Roma 81 a 73 (www.repubblica.it)
Alla fine il risultato sta un po’ stretto all’Angelico Biella che vince con pieno merito la sfida con Roma. Biella sempre avanti per tutta la partita ha solo il demerito di non chiudere prima la pratica. Si finisce avanti di otto che di fatto impatta lo stesso risultato maturato all’andata a Roma, ma quella fu uno scontro completamente diverso. Cancellieri ha giocato con tutta la squadra mentre Lardo tranne qualche individualità Slokar nei primi due quarti e Dedovic nei successivi due sono stati gli unici alfieri in grado di tenere a galla Roma. Un successo che rinfranca Biella la mette a quota 18 e permette alla società laniera di guardare con serenità al prosieguo del campionato. La quota 24 si avvicina
Ma veniamo alla partita turno infrasettimanale a Biella causa quarti di finale della Federation Cup che si terrà la prossima settimana al Fila Forum e quindi anticpo serale al mercoledì. Coach Lardo punta su Datome, Dedovic, Slokar, Tucker e Gordic mentre Cancellieri schiera la sua formazione tipo: Miralles Dragicevic, Pullen Soragna e Coleman. Si capisce subito che è serata dal fatto che Pullen mette due triple consecutive Roma pasticcia in attacco e in poco tempo l’Angelico va sul 15 a 8 di fatto solo Slokar sotto canestro si fa sentire, mentre Coleman è immarcabile. Alla fine del quarto c’è pure tempo per l’esordio al forum anche di Magarity e di Minessi. Si chiude sul 27 a 16 ma la differenza tra i due contendenti è ancora maggiore. Stessa sinfonia anche nel secondo quarto , le percentuali realizzative di Biella sono da favole l’89 % da due. All’intervallo 48 a 32 ma Roma è solo Slokar. Per Roma manca completamente il tiro da tre e ci sono ben undici palle perse. Per Biella già tre uomini in doppia cifra (Coleman Pullen e Miralles). Le difese cono un po’ fragili.
La solita amnesia di Biella sul terzo quarto fa prendere un po’ di coraggio a Roma che dimezza lo svantaggio, ci pensa Miralles a riportare serenità grazie anche alla verve e al dinamismo di Pullen e Coleman, Biella mette tredici punti tra se e i capitolini. Ultimo quarto condotta da Biella senza mai accellare e giocando sul filo dei 24 secondi, quando anche persino Chessa mette due triple di fila imitato da Soragna la partita sembra segnata. Il tardivo risveglio di Roma dal perimetro lima il punteggio di una partita mai in bilico. Biella vince meritatamente come ammette uno sconsolato Lino Lardo in sala stampa, che se la prende un po’ con la sfortuna, con gli infortuni e con il momento negativo della squadra, uomini fuori posizione e con poca lucidità. Fa i complimenti a Biella capace di essere tornata tra le mura amiche quel rullo compressore della prima parte della stagione. Per Cancellieri è la vittoria della squadra che ha saputo fare le cose semplici e che aveva chiesto in settimana. Ora con un po’ di riposo potrà lavorare su schemi e concentrazione ma da stasera si fa tutto in modo più sereno
Angelico Pallacanestro Biella - Acea Roma 81 - 73
(27 – 16; 48 - 32 ; 65 – 52)
Angelico Biella: G. Jurak 9, N. Minessi 0., A. Coleman 23, T. Soragna 7, J. Pullen 20, M. Laganà n.e, A. Miralles 12, E. Lombardi 0, W. Magarity 0, M. Chessa 8, T.Dragicevic 2, N. De Vico n.e.
Acea Roma
A Tonolli n.e. , M. Mordente 3, L. Datome 5, H. Dedovic 19, M. Kaziouzis 7, N. Gordic 8, A. Maestranzi 2, V. Staffieri n.e., C. Tucker 5, G. Di, U. Slocar 24.
martedì 24 gennaio 2012
Biella Roma per il futuro delle due società (www.basketinside.it)
Partita che si gioca mercoledì per esigenze di utilizzo dell’impianto da parte degli organizzatori della Federation Cup, che hanno eletto Biella quale sede dei Quarti di Finale tra Italia e Ucraina. E così, per fare un favore a Pennetta e Schiavone, Coleman e Pullen giocano la sesta partita consecutiva in questo mese di gennaio che ha concesso poco riposo ai giocatori di basket. Una sfida tra due squadre in cerca di un assetto definitivo per trovare una tranquilla seconda parte di stagione. Due società in cerca di un identità precisa per concludere la stagione e per programmare il futuro prossimo. L’Angelico dopo cinque sconfitte si è rifatta con Milano e con Pesaro ha condotto una buona partita facendo vedere buoni giochi e reattività, Cancellieri, nell’attesa di ritrovare Chrysikopoulos, ha fatto fare esperienza a Eric Lombardi, vero talento su cui la squadra biellese potrà puntare per trovare quei minuti di riposo per qualche lungo, magari con le polveri bagnate. Biella deve ritrovare il tiro da tre e non deve perdere l’intensità della partita, All’andata fini 78 a 70 per Roma ma Biella rimase in partita quasi fino alla fine. Bisognerà vedere se i progressi manifestati a Pesaro saranno confermati. La società per dare impulso a una maggiore presenza di pubblico ha messo a disposizione degli abbonati biglietti a prezzi scontatissimi, l’effetto che si vuole ottenere è lo stesso avuto contro Milano. Roma viene da una sconfitta casalinga, ma pochi giorni fa a Casale, con un meraviglioso Tucker, ha saputo portare a casa i due punti; farà lo stesso anche a Biella ? Palla a due alle 20,30 di mercoledì 25 gennaio.
Fallo da espulsione (www.ilveromilanista.it)
Finito il girone d’andata con l’inverno alle porte di Torino (Venaria ndr), goduto della trasferta di Novara, praticamente un derby sotto i colori di San Gaudenzio. Messi in cascina quaranta punti, come lo scorso anno e prima di ripartire per il ritorno vale la pensa fermarsi e farsi due risate per alcuni momenti di cronaca. Calcio, no certamente, messaggi per intellettuali e per accontentare l’universo femminile ecco che ci pensano due personaggi del mondo del pallone rossonero a movimentare le cronache. Melissa Satta, ex velina, ex di Vieri, e aspirante giornalista, chissà qual è il numero di tessera dell’ordine, dichiara la sua competenza e tifo calcistico quale anche accompagnatrice ufficiale del nostro Big Bang. E ci delizia con particolari di passione, 7/10 amplessi la settimana, da qui “l’indurimento muscolare” del quadricipite che lo ha messo fuori gioco per un mese. Insomma più che febbre a novanta minuti è temperatura bollente. La domanda che mi pongo è faccio al nostro big, con una velina tra le mani come Melissa Satta un numero inferiore alla decina di unità alla settimana è da codice penale, Big Bang, per cortesia, maggior impegno. Seconda fatto chissà quale interesse per i nostri tifosi delle performance di Kevin, a meno che il nostro, dopo l’amplesso, non si lanci nelle sue famose capriole e che quindi scivolando dal letto si sia lussato. Allora sì, in questo caso, sarebbe stato un grosso fallo, da rosso diretto come minimo. Alla prossima puntata purtroppo, in un calcio che per fare notizia ha bisogno di scommesse e di pruderie.
sabato 21 gennaio 2012
Biella mette paura a Pesaro e si arrende nel finale 78 a 72 (www.repubblica.it)
Era il 3 aprile del 2003 quando coach Ramagli, all’epoca allenatore di Biella, sbancò Pesaro portando Biella ai play off, da allora solo delusioni, ma almeno rispetto alle ultime apparizioni questa volta Biella l’ha giocata fino alla fine. Pesaro arrivava a questa partita con una striscia vincente importante e dopo aver messo sotto fior di squadre come Siena e Milano. Biella ripartiva dall’entusiasmante vittoria contro Milano al forum di domenica scorsa. Ne è venuta fuori una partita vibrante in cui si sono scontrate due squadre che hanno fatto vedere una buona pallacanestro. Qualche passaggio a vuoto ha impedito a Biella di portare a casa i due punti e soprattutto, grazie alla zona, coach Dalmonte è riuscito a imbrigliare sia Pullen che Coleman che gli avevano dato i maggior grattacapi. Rispetto all’andata per Pesaro c’è un Cusin in meno, ma soprattutto un White immarcabile in più e anche Jumaine Jones nullo all’andata ha dato il suo contributo. Immarcabile in certi momenti Hickman, ma lui, che avevamo già visto all’opera a Casale lo scorso anno, è da considerare uno dei migliori giocatori di serie A.
Ma veniamo alla partita. Cancellieri schiera il solito quintetto base, Soragna Pullen, Coleman, Dragicevic e Miralles, per coach Dalmonte, stante l’assenza di Cusin, Hickman, White, Lydeka, Jones e Hackett. Pesaro sbaglia tre tiri consecutivi all’inizio ma è solo un attimo per aggiustare meglio il tiro, dopo un appoggio di Miralles è il turno di Hickman in venti secondi da sotto e da tre porta avanti Pesaro, Poi White Hickman con continuità per il massimo vantaggio dei marchigiani 21 a 10, ultimi minuti del quarto che servono a Biella per limare il punteggio con Chessa e Soragna. Al primo stop Biella è sotto di sette sorprende l’assenza di Pullen. Si riparte con Lombardi, Cancellieri crede nel ragazzo che rende alla squadra minuti, rimbalzi e persino un canestro; Erik però deve vedersela con White, non proprio un cliente facile. Biella si avvicina sul 23 a 22, ma una prima volta Hackett la spinge indietro e poi White si va sul 32 a 24 dopo cinque minuti. Pullen comincia a giocare e si arriva con Biella a meno due, nel finale prima Lydeka poi White tracciano il nuovo solco e si va al riposo sul 39 a 31 per Pesaro.
Al rientro un Angelico più determinata e reattiva nella difesa fa impazzire Pesaro, Coleman ruba diversi palloni e mette diversi punti a referto con Dragicevic da sotto Biella va avanti giocando bene, chiude il terzo quarto con una bomba di Pullen da distanza siderale, sono solo tre i punti di vantaggio ma la sensazione e che Cancellieri abbia trovato le giuste contromisure.
Anche nei primi minuti dell’ultimo quarto sembra facile per Biella che va avanti di sette, poi Hickman ricuce lo strappo, Dalmonte sceglie la zona e Biella non ci capisce più nulla. Pesaro colpisce soprattutto da tre, persino Flamini riesce dalla linea dei 6,75. Ultimi minuti convulsi con Biella che per sanare lo strappo tenta senza riuscirci in continuazione dalla lunga distanza Dragicevic con uno 0/5 è emblematico in tan senso. Il punteggio finale dice Biella sotto di sei, occasione persa, ora Cancellieri dovrà lavorare per fare in modo che i suoi tornino a segnare con continuità da tre e soprattutto dalla lunetta. Coleman come al solito devastante ma la squadra dovrebbe cominciare a imitarlo. Mercoledì al Forum è il turno di Roma.
Scavolini Siviglia Pesaro - Angelico Biella 78 - 72
(23 - 16; 39 – 31 ; 54 – 57)
Scavolini Siviglia Pesaro : J. White 17, D. Cavaliero 3, A. Traini n.e., M.Alibegovic n.e., R. Hickman 21, L. Tortù n.e., S.Flamini 3, D. Hackett 17, T. Lydeka 8, J. Jones 9
Angelico Biella: G. Jurak 2, N. Minessi n.e., A. Coleman 24, T. Soragna 11, J. Pullen 17, M. Laganà n.e, A. Miralles 5, E. Lombardi 2, F. Rossi n.e., M. Chessa 4, W. Magarity n.e., T.Dragicevic 7
venerdì 20 gennaio 2012
Pato: muscoli di seta (www.ilveromilanista.it)
13 gennaio 2008 un 17enne bambino brasiliano venne catapultato sul prato di San Siro, era la serata dei trofei, il nostro Presidente si esibì in un discorso dal sapore più politico che sportivo elogiando i tifosi napoletani, di li a pochi mesi avrebbe stravinto le elezioni politiche. Nella ripresa il piccolo brasiliano uccellò il portiere del Napoli per la ciliegina sulla torta del 5 a 2 finale alla squadra partenopea. Un trionfo e il primo sigillo in carriera a San Siro, pupillo di Leo e anche di Ancelotti che sacrificò sull’altare del Papero Gilardino, dopo alcuni mesi sulla via di Firenze. A distanza di anni vediamo come il nostro campione abbia messo su chili, goal (tanti) ma pochi quelli veramente determinanti (derby e Chievo la scorsa stagione), e soprattutto una lunga sequela di infortuni che lo portano ad assistere alle partite più in tribuna che in campo. L’altra sera a margine della partita con il Novara abbiamo preso parte all’ennesimo capitolo della saga del tricipite laterale destro/sinistro, al minimo accenno di dolore il nostro si deprime e fugge negli spogliatoi. Siamo al paradosso, uno che gioca al calcio non può essere così fragile; esistono i contrasti, il freddo e le lunghe sgroppate, non puoi veramente al primo accenno di dolore toglierti dalla pugna. Allora si comprende perché Allegri avrebbe voluto disfarsi di questo costoso e inutile gioiello da portare addosso ma che non ha utilità, meglio un attaccante di scorta che corra e si sacrifichi e soprattutto sia utile alla squadra. Con Robi in campo al suo posto avremmo forse perso il derby ?? E ora un altro mese, un altro rientro, qualche goal inutile alle squadre di bassa classifica e le eventuali foto da gossip pallonaro su Milano. Piacerebbe sapere quale sarà stato il commento di Ibra in tribuna, tra il compiaciuto di giocare con altri partner a lui più congeniali, all’ineffabile risata con un commento caustico “Come dice mio nonno: calcio non è sport per signorine”
domenica 15 gennaio 2012
Biella batte Milano con il cuore 84 - 76 (www,repubblica.it)
Tutto esaurito al Lauretana Forum per lo scontro tra Milano e Biella, due squadre in crisi di risultati, Biella ha perso gli ultimi cinque incontri e deve invertire al più presto la tendenza negativa. La società aveva lanciato per tutta la settimana appelli sul futuro del basket biellese. L’iniziativa ribattezzata “uno di noi” con incasso destinato al settore giovanile ha portato al Palazzetto il pubblico delle grandi occasioni. Messaggio recepito anche dai tifosi della Curva Barlera che hanno srotolato a inizio partita uno striscione che recitava: “questo spettacolo per nessun motivo deve finire” Stesso inciso ripetuto prima del match da Alberto Savio a tutto il palazzetto in pieno spirito kennediano.
Insomma atmosfera calda recepita da tutti, ma non dalla squadra che ha giocato un primo tempo imbarazzante e in cui sinceramente a Milano riusciva tutto con un inequivocabile 100 per cento di percentuale realizzativa. Ma dal 30 a 9 per Milano nel primo quarto iniziava un'altra partita. Biella ha tirato fuori il cuore e grazie a un gioco di quadra collettivo ha surclassato Milano. La squadra di casa ha mandato in doppia cifra tutto il quintetto base e anche Jurak, Biella ha vinto a rimbalzo, nel tiro da tre, finalmente determinante, nell’apporto della panchina con il giovane Lombardi autore di otto minuti reattivi. Biella si scuote quindi di dosso quell’aura negativa che ne aveva contraddistinto le ultime uscite, per Milano notte fonda, nonostante un abile rotazione dalla panchina di Scariolo, alla fine solo Mancinelli e Fotsis ci hanno creduto, mentre Bourousis è stato determinante solo nel primo quarto.
Ma andiamo alla cronaca Cancellieri con il solito quintetto: Soragna, Pullen, Coleman, Dragicevic e Miralles a cui Scariolo contrappone Gentile, Bourousis Fotsis, Mancinelli e Cook. Partita in sostanziale equilibrio fino al 7 pari con un canestro dalla lunga distanza di Miralles mai visto al Forum e poi c’è solo Milano, in cinque minuti il parziale dice venti a zero, l’Armani arriva sul 30 a 9, Biella ricuce parzialmente lo strappo con l’innesto di Jurak e Chessa. Si riparte dal 33 a 17 per Milano, ma è un’altra Angelico quella che è sul campo ora, cattura i rimbalzi, tira con maggiore precisione e soprattutto ritrova i suoi campioni, fenomenale il canestro di Pullen che impatta al suono della sirena sul 44 pari. Il terzo quarto quello che ultimamente ha dato maggiori preoccupazioni all’Angelico vede invece la squadra concentrata che allunga su Milano, fondamentale l’apporto della panchina con Jurak che in pochi secondi mette un tap in vincente e centra la retina dalla lunga distanza. 57 a 49 massimo vantaggio a 2 minuti dalla fine del terzo quarto. Scariolo chiama time out e con Mancinelli tiene a galla la squadra. Si entra nell’ultimo quarto con Milano che tenga di ritornare sotto affidandosi a Mason Rocca ed è proprio lui a siglare il pareggio a tre dalla fine sul 66 pari. Ma poi c’è solo Biella Soragna, Dragicevic da tre oltre ai fulminanti contropiedi di Coleman che chiude sul 84 a 76 per Biella. E’ la vittoria di tutto il sistema basket Biella per una sera dimentica i problemi e sembra di essere tornati nel 2009 quando questa partita valeva la semifinale scudetto.
Angelico Biella - EA7 Armani 84 - 76
(17 – 33; 44 – 44 ; 60 – 53)
Angelico Biella: G. Jurak 10, N. Minessi n.e., A. Coleman 13, T. Soragna 17, J. Pullen 15, M. Laganà n.e, A. Miralles 11, E. Lombardi 3, M. Chessa 4, T.Dragicevic 11, N. De Vico n.e. , J. Tavernar 0.
EA7 Armani
j. Giachetti 0, S. Mancinelli 14, A. Fotsis 23, O. Cook 4, D. Nicholas 6, R. Mason Rocca 13, A. Filloy n.e., I. Bourousis 12, N. Melli n.e., A. Gentile 2, L. Rodosevic 2
Milano nel bene e nel male
E’ stata una domenica sportiva segnata nel nome di Milano quella appena trascorsa, dal sapore agrodolce ma dalle emozioni intense. Decisamente più sanguigne quelle che hanno visto contrapposto Biella a Milano nel basket, più urticanti quelle tra le due compagini di Milano in ambito calcistico. In tutte e due però fondamentale è l’abbrivio come ci si approccia all’evento. Forum che ribolle di passione, la voglia di spingere di un territorio che vede nella pallacanestro non solo uno sport ma anche la cartina tornasole di un territorio e della sua voglia di emergere. Biella è gemellata con Milano, le due tifoserie si cercano e scandiscono il nome della squadra avversaria ma rispettata. La partenza è sprint Milano avanti con un parziale di venti a zero, pronto a descrivere un'altra sconfitta, sarebbe la sesta.. Ma per fortuna il basket è diverso, una squadra può anche andare sotto ma può risorgere mettendoci grinta passione e voglia. L’angelico è questo sera, Milano non può nulla, l’inerzia della partita è tutta per Biella, pareggio al ventesimo, più sette al 30’ e più otto alla fine. Il Forum è una bolgia, un fiume in piena, non è la vittoria di una squadra e il trionfo di un territorio. A seguire ci sarebbe il derby di Milano, i presupposti sono buoni la squadra di Venaria ha pareggiato, la seconda di Milano sembra una squadretta di provincia, provocano la grande squadra sul mercato, la stuzzicano e sul campo si comportano come una provinciale vecchia maniera modello nereo rocco. Noi non ci siamo, più fumo che arrosto, se non tiri è difficile vincere. Pato dimostra ancora una volta che è vittima del suo destino, forse è meglio che vada a Parigi, e noi prendiamo gente più convinta, anche lo stesso robinho dimostra di esserci di più. Nulla è perduto e per fortuna si gioca già mercoledì e francamente non credo che Nagatomo alzi qualche trofeo quest’anno
venerdì 13 gennaio 2012
Biella: forza vecchio cuore rossoblù (www.basketinside.com)
Biella non vince più, l’ultimo successo risale al dieci di dicembre contro Bologna, la situazione in classifica non è preoccupante, i quattordici punti, fin qui incamerati, rappresentano un buon bottino e come recita questa mattina dalle colonne della stampa il Presidente Forni fare lo stesso bottino nel girone di ritorno vorrebbe dire una salvezza più che tranquilla. Quello che spaventa è la serie negativa, cominciata in quel di Varese e poi proseguita in quattro trasferte e quella più dolorosa sul parquet amico contro Sassari. Cinque sconfitte maturate in modo diverso, ma con un unico trait d’union: la scarsa incisività della batteria dei lunghi a rimbalzo, un numero cospicuo di palle perse e l’incapacità di trovare un alternativa a Coleman, vera sorpresa positiva di questo inizio di stagione. Biella paga anche l’assenza dell’ala greca di fatto da questo girone d’andata, prima l’infortunio al braccio e poi la tallonite lo hanno portato ai margini della squadra. Forse varrebbe la pena osare qualche innesto in più dai giovani: Laganà e Lombardi su tutti potrebbero portare una ventata di freschezza e garantire qualche minuto di ricambio ai titolari. Oltretutto l’under 19 è ancora imbattuta contro i pari età di Cantù, di Milano e di altri grandi team, quindi un po’ di fiducia non guasterebbe.
Milano viene invece da due sconfitte consecutive di cui una incredibile a Teramo in cui è rimasta in balia di Brown negli ultimi quindici minuti e l’altra contro Treviso. Preventivare una terza sconfitta per il team di Scariolo risulta difficile. Certo è che Milano quest’anno ha alternato grandi prestazioni come a Belgrado, a tonfi clamorosi come contro Teramo. Biella è terra di conquista per l’Armani, non perde infatti dalla Semifinale scudetto del 2009, quando solo una magia di Spinelli regalò a Biella il sogno della vittoria. Grande sarà lo scontro sotto tabellone tra Bourotsis e Miralles, mentre Biella si aspetta molto da Pullen, ma soprattutto dal Drago Serbo . La molla in più potrebbe essere il pubblico, previsti cinquemila spettatori – tutto esaurito – in un iniziativa che ha portato al Palazzetto tutti con un prezzo simbolico di due euro destinati al settore giovanile. Sarà questa questa l’arma in più di Biella? La Vecchia Guardia e la Curva Barlera lo sperano ardentemente.
mercoledì 11 gennaio 2012
La cronaca della partita Caserta Angelico (www.repubblica.it)
Continua la serie nera Biella battuta anche da Caserta 90 a 76
Nemmeno nella notte di Caserta Biella riesce a regalarsi un sorriso, nello scontro tra le due squadre che provengono da una lunga serie negativa è alla fine coach Sacripanti a sorridere, se la battaglia a Cantù era stata uno scontro in cui avevano prevalso le difese, questa sera sono gli attacchi a reggere maggiormente il peso dell’incontro. Il solito monumentale Coleman 26 punti per un 26 di valutazione non è bastato alla truppa biellese, pesano maledettamente le percentuali negative di Pullen (1/6) e di Dragicevic (2/9) soprattutto dalla lunga distanza e un gran numero di palloni sprecati. Dall’altra parte il duo Collins Smith alla fine è andato a referto con 46 punti, in particolare segnaliamo Collins con le cinque triple e ben 11 assist che lo designano quale MVP della partita.
Ancora out Chrysikopolus per la tallonite, in panchina si accomoda Tavernari, ma Cancellieri si affida al suo solito quintetto collaudato, mentre Sacripanti ricorre a Bell, Smith Collins Fletcher e Doornekamp, partita in sostanziale equilibrio nei primi cinque minuti (11 a 10) in cui il più pericoloso dei campani risulta essere Fletcher, poi si scatena Caserta con Bell e Smith e in poco tempo si arriva sul più dodici per i campani. Coleman Dragicevic e Soragna limano il primo parziale che si conclude sul 30 a 22 per Caserta. Nel secondo quarto Biella gioca meglio entrano anche Tavernari e Chessa che portano linfa fresca si pareggia una prima volta sul 37 pari per merito di Coleman e una seconda volta con Chessa sul 44 pari. Tanti i tiri sbagliati nell’ultimo minuto del quarto e due liberi di Smith danno il vantaggio minimo a Caserta. Pullen e Miralles però sono già gravati con tre falli.
La solita amnesia a inizio di terzo quarto consente a Caserta di scappare, Bell e Smith scavano un solco di undici punti, Biella non riesce a ricucire lo strappo che rimane sui dieci punti, nonostante Coleman e Miralles facciano miracoli. Pullen e Dragicevic raggiungono i quattro falli e purtroppo questo non aiuta. Nell’ultimo quarto Caserta inizia bene e si porta sul più 14 (78 a 64), poi improvvisamente comincia a sbagliare tiri, appoggi, commette diversi falli e con molta pazienza con un parziale di dodici a zero Biella arriva a un minuto e mezzo dalla fine a meno due con Coleman. Sarà l’ultimo canestro, Biella si intestardisce da tre con Pullen e Dragicevic (che esce per cinque falli) mentre dall’altra parte Smith e Collins completano l’opera ricambiando il parziale di dodici a zero. Si tratta della sconfitta più pesante, come scarto di punti, rimediata quest’anno in campionato anche se il risultato è maturato solo all’ultimo. Chiusa matematicamente la partecipazione alla Final Eight di Coppa Italia (anche in caso di vittoria domenica sera con Milano) ora è il caso di pensare seriamente a portare a casa quei dieci punti che mancano per la tranquilla permanenza in serie A. Domenica si preannuncia il tutto esaurito al Forum per la partita contro Milano sarebbe bello che la squadra regalasse ai tifosi una vittoria scaccia crisi.
Otto Caserta – Angelico Pallacanestro Biella 90 - 76
(30 – 22; 46 – 44; 72 – 62)
Otto Caserta
G. Maresca 7, A. Righetti n.e., D. Marzaioli 0, A. Collins 23, A. Smith 23, A Stipanovic 6, C. Bell 10, P. Di Monaco n.e. , D. Cefarelli 2, D. Loncarevic n.e., A Doornekamp 7, K. Fletcher 12
Angelico Pallacanestro Biella
G. Jurak 5 , N. Minessi 0, A. Coleman 26, M. Soragna 12, J. Pullen 7, M. Laganà n.e. A. Miralles 14, E. Lombardi n.e, M. Chessa 3, T. Dragicevic 6, N. De Vico n.e. J. Tavernari 3
martedì 10 gennaio 2012
Ossessione milanista (da il vero milanista.it)
Niente da fare quando si avvicina la madre di tutte le partite il derby scattano in via Durini e a casa Moratti delle strane sirene. Non si dimenticano mai di noi, tutto l’anno a pensare agli affari in casa nostra, ma è una persecuzione. Gli scissionisti, prima se ne vanno, vedasi 1908, poi passano una vita a correrci dietro, attratti da quei due colori rinnegati da loro, ma forse sotto sotto sempre amati.
La peggior partenza degli ultimi anni con un allenatore con voce in falsetto che non poteva durare, un usura dei propri campioni, la fatal Novara. E poi con un minimo di logica affidati a un allenatore in grado di fare il suo mestiere la lenta risalita. Ora distano otto punti e anche se dovessero “farci la festa“ rimarrebbero pur sempre indietro di cinque punti. Oltre tutto non è mai successo che una squadra che ha perso sei incontri prima della fine del girone d’andata possa solo pensare di vincere lo scudetto (sarebbe pura follia), ma loro ci credono.
E allora a rispolverare l’idioma ispanico, la manita (al parma non al real madrid) la remuntada (in dieci partite tre punti alla juve e uno al milan, mamma mia che paura) il triplete (non c’entra nulla ma fa fine). E siccome devono infastidirci ecco li pronti a soffiarci Tevez vantando la solita e solida amicizia con Mancini, ma siamo poi veramente sicuri che l’Apache sia un affare !!! Gianni Mura su Repubblica giustamente chiosava che vince chi non lo prende. Eccola la loro ossessione farci la guerra, cercare di emularci, in ogni caso è proprio destino che arrivino sempre dopo, nella fondazione, nel trionfo italiano, nel trionfo europeo e anche in quello mondiale. Invece per quanto riguarda l’antipatia lì sono inarrivabili e irraggiungibili, veramente da numero uno.
Domenica sera alle 20,3o fischio d’inizio e poi come sempre succede, se vinceranno sarà l’inizio di un nuovo ciclo di successi prenotando sia lo scudetto che la finale di Champions di Monaco, se pareggeranno ci diranno che sono stati sfortunati, che l’arbitro, amico dei colori rossoneri li ha brillantemente fermati e se perderanno provocheranno dicendo che in fondo non siamo ancora alla fine del girone d’andata e che comunque il vero derby scudetto sarà quello della penultima giornata a maggio.
Ora più che mai il motto degli interisti sarà con Nakamoto e Faraoni vi strapazzeremo i c…..
Emozioni da derby (basketinside) Casale - Biella
Emozioni da derby
Tu chiamale se vuoi emozioni, la partenza è alle 18 da Biella. Ci si mettono 45 minuti passando tra l’altro dall’odiata Vercelli, in C2 e in C1 negli anni settanta /ottanta i derby erano calcistici. Con Casale la rivalità calcistica è maturata solo in uno spareggio nel 2004 per la permanenza in C2 perso da Biella in casa per un rigore dubbio, all’epoca il portiere della biellese era un tal Marchetti, che ora difende la porta della Lazio. Ma lasciamo i ricordi calcistici e veniamo alla palla a spicchi, le due società sono più vivine di quanto non si possa pensare e non solo per i trascorsi di Crespi e Malaventura da una parte e del team manager Gabriele Fioretti dall’altra, qui in Piemonte il basket vuol dire molto in provincia, la passione dei dirigenti quasi tutti cestisti in origine, parla di una passione fatta di serate, di allenamenti strappati alle famiglie e agli hobbies, di serate concluse in birreria a discutere di schemi e di canestri, di azioni e di aneddoti scherzosi.
C’è molto di questo profumo in questo derby. Mano a mano che ti avvicini al Palazzetto di Casale capisci che anche a te, biellese di origine, ma casalese di affetto, ti sta prendendo un groppo in gola e sai che stai per far parte della storia. Un derby di serie A non è mai stato giocato nel basket in Piemonte e tanto basta. Manca più di un ora all’inizio quando ti siedi in tribuna stampa, il palazzetto non è ancora pieno, ma si stanno avvinando tutti. Le squadre prendono confidenza con il canestro provano e riprovano tiri e schemi, la tribune dei tifosi cominciano a riempirsi; c’è tempo per saluti, strette di mano, abbracci, ma c’è tensione la leggi negli sguardi delle dirigenze, di Cancellieri e Crespi che saltellano lungo il campo tastando il parquet, dando pacche ai giocatori, ultimi consigli di una gara che sarà unica. Il presidente Forni sfodera un abito di pura eleganza, un gessato d’ordinanza che ne fanno uno dei dirigenti più eleganti della serie A. Compaiono i primi striscioni, ma non sono sfottò, i casalesi esibiscono un “siamo Chiotti di basket” mentre i biellesi rispondono con uno contro Varese, evidentemente l’antipatia proclamata dal patron Cimberio prima del match con Varese ha fatto proseliti.
A mezzora dall’inizio entrano per la presentazione i due team cori e osanna per tutti. Biella non sembra in trasferta per via dei numerosi e rumorosi sostenitori, ma soprattutto quello che è più bello è proprio l’attaccamento per i propri colori e non l’astio per gli avversari, sembra proprio un match in famiglia. Le due curve si dipingono di rossoblù sono i colori di entrambe le squadre, anche se Biella sfoggia la tenuta bianca da trasferta per non confondersi.
La cronaca della partita è storia, le emozioni: soprattutto quella dei due allenatori un vero e proprio spettacolo, addirittura esilarante alla fine del secondo quarto quando mandano letteralmente in confusione pubblico e arbitri per i continui cambi e se Coleman e Shakur saltano non lo sono da meno sia Crespi che Cancellieri capaci di mimiche facciali e di veri balzelli che nulla hanno da invidiare ai propri giocatori, sarebbe bello immaginarseli in campo in uno contro uno, sarebbe spettacolo puro. Casale ha dominato la partita frutto forse di una panchina assortita meglio, ma Biella non ha mai mollato e di fatto la partita è stata tale fino agli ultimi 30 secondi, Nei cinque minuti finali si accendono anche le curve ,Biella spara la prima cartuccia contro il pubblico di Casale, che risponde per le rime, ma sono schermaglie verbali , forse un espediente della curva per attizzare la propria squadra nel forcing finale, chissà. La partita la porta a casa Casale meritatamente, vedi la gioia del gruppo di Casale ma vedi anche la determinazione di Biella.
Si è trattato forse del primo tempo di un atto che si concluderà il prossimo 22 aprile. E poi come di consueto tutti sul parquet a fine gara: giocatori, allenatori, dirigenti, tifosi questo melting pot è forse il momento più bello perché al di là delle interviste di rito, si sente la comune passione, la voglia di pallacanestro, la provincia che lavora e che si sfida e tu rimani li fino all’ultimo a riportare i dettagli di queste emozioni, emozioni da derby, emozioni da basketinside (il basket dentro).
lunedì 9 gennaio 2012
In ricordo dello zio Giannino
25 aprile 1945 per tutti la liberazione,
per la nostra famiglia un disastro perché in quella data perdemmo tutto, la nostra famiglia, di estrazione contadina, in quel giorno perse il suo capitale, il bestiame asfissiato dal bombardamento alleato.
Nonno Beppe uscendo dal rifugio guardando i suoi figli Giannino e Lucia disse ci siamo tutti, questo è l’unica cosa che conta.
questa la capacità della nostra famiglia, quella di ripartire magari da disastri a da crisi, di rimboccarsi le maniche e di creare nuove opportunità, in questo sta il nostro spirito, in questo c'è molto della vita dello zio Giannino che oggi salutiamo.
Quello di ripartire Lo abbiamo fatto più volte, anche quando causa la crisi agricola dell'inizio degli anni cinquanta proprio lui partì da Mantova alla volta di nuove opportunità.
Nel 1953 si doveva fermare a Milano e comprare una latteria invece, per mia fortuna, si spinse più a ovest, qui a Ponderano dove dette inizio a una nuova attività, anni difficili, ma il gruppo, il lavorare uniti, il fare squadra non erano vuote parole per lui ero lo stile che lo contraddistingueva.
Non ci si abbatteva sulle difficoltà si lavorava per risolverle.
Ho avuto due esempi nella mia vita mio padre e lo zio e da loro ho tratto proprio questo stimolo e questo insegnamento a non mollare mai.
Persona duttile
con pensieri e riflessioni mai banali
capace di intraprendere nuove attività senza mai fermarsi
e che ha sempre fatto fede al soprannome che contraddistingueva la famiglia Menghini a Carbonara Po luogo natio
BONAFIN (arguti e buoni di carattere)
Ciao Zio
Beppe
Biella resiste solo 20' Cade con onore a Cantù (da Repubblica.it)
Biella rimane in partita solo per un tempo, poi le solite amnesie realizzative e le numerose palle perse costano una vittoria su cui pochi francamente avevano scommesso alla vigilia. Comunque si intravedono degli spiragli di luce per uscire da questo periodo di crisi. Finché ha potuto Biella ha tenuto testa a Cantù trovando uno strepitoso Soragna autore di quindici punti nei primi due quarti (21 i punti per lui alla fine) e ben tre tiri dalla lunga distanza. Cancellieri ho trovato nella difesa a uomo e nella doppia marcatura le chiavi per mettere pressione a Cantù. Trinchieri ha avuto bisogno di tutta la squadra per avere ragione dei lanieri. La velocità di certi passaggi che hanno permesso comodi tiri ai vari Basile e Mazzarino hanno permesso alla Bennet di rimanere in partita nei primi venti minuti. Una maggiore frenesia realizzativa da Biella, che ha sporcato le sue medie realizzative nel terzo e nell’ultimo quarto la chiave negativa del match. Alla fine si esce con la quarta sconfitta consecutiva che forse chiude definitivamente i giochi per le Final Eight di Coppa Italia ma che lascia spiragli per il proseguo del campionato, un campionato in cui i valori sono decisamente livellati.
Coleman dalla sua pagina di facebook aveva promesso: “prima li battiamo e poi mangiamo” ma una volta tanto è stato inferiore alle attese il suo rendimento. Pullen, anche se ha messo a referto 14 punti, è andato a sbattere molte volte contro il muro di Cantù perdendo palle che avrebbero potuto dare un corso diverso alla partita. Ma veniamo al match, quintetto obbligato per Cancellieri in campo, mentre in panca si rivede Tavernari al posto del greco Chrysikopoulos sofferente di tallonite. Trinchieri risponde con Leunen, Micov, Marconato, Cinciarini e Marcoshvili. Partenza forte di Biella che va sul 13 a 6, dopo cinque minuti, grazie al tiro dalla lunga distanza e a un maggiore presenza a rimbalzo sotto canestro. Dopo il time out Trinchieri si affida a Mazzarino e a Basile e lo strappo si ricuce soprattutto nell’ultimo minuto grazie a due tiri da tre a cui risponde il solo Chessa dal pitturato. 21 a 15 per Biella.
Dopo il primo riposo l’Angelico torna in campo ancora ben determinata e raggiunge il massimo vantaggio a cinque dalla fine con Soragna 28 a 19; la spinta di Biella si esaurisce Leunen Cinciarini e ancora Basile riportano sotto Cantù. Gli ultimi minuti sono punto a punto e alla sirena il tabellone dice ancora avanti Biella di due 34 a 32. Intervallo molto lungo anche per via della sostituzione di un canestro, quello in cui deve tirare Biella.
Terzo quarto in cui sono le difese a farsi sentire, molte le palle perse da un parte e dall’altra, si sveglia Micov e per Biella son dolori, Cantù mette la testa avanti e non la riperderà più. Basile continua a martellare, la squadra di Trincheri va anche sul più sette, 49 a 42, poi nella girandola dei liberi il punteggio si fissa sul 51 a 45, ma aver messo a referto solo undici punti in un quarto la dice lunga sulla difficoltà di segnare dell’Angelico.
L’ultimo quarto è la fotocopia di quello precedente marcature asfissianti di Cantù ma anche di Biella, i tiri non sono mai facili, Pullen si intestardisce nel voler fare da solo e perde preziosi palloni. I lunghi vengono gravati di falli. Biella ci crede fino alla fine ma non basta. Mazzarino dalla lunetta va per un due su due, mentre il tiro della disperazione di Dragicevic si spegne sul ferro. Mercoledì si rigioca, Biella a Caserta contro un'altra squadra in crisi di risultati.
Bennet Cantù - Angelico Biella 66 - 61
(16 – 21; 32 – 34 ; 51 – 45)
Bennet Cantù : V. Micov 8, M. Marcoishivili 4, M. Leunen 9, D. Marconato 12, N. Mazzarino 9, A. Abbass n.e, M Diavich n.e., N. Gianella 2, G. Shermadini 6, A. Cinciarini 4, F. Bolzonella n.e., G. Basile 12.
Angelico Biella: G. Jurak 0, N. Minessi n.e., A. Coleman 8, T. Soragna 21, J. Pullen 14, M. Laganà n.e, A. Miralles 11, F. Rossi n.e., M. Chessa 4, T.Dragicevic 3, N. De Vico n.e. , J. Tavernari 0.
Coleman dalla sua pagina di facebook aveva promesso: “prima li battiamo e poi mangiamo” ma una volta tanto è stato inferiore alle attese il suo rendimento. Pullen, anche se ha messo a referto 14 punti, è andato a sbattere molte volte contro il muro di Cantù perdendo palle che avrebbero potuto dare un corso diverso alla partita. Ma veniamo al match, quintetto obbligato per Cancellieri in campo, mentre in panca si rivede Tavernari al posto del greco Chrysikopoulos sofferente di tallonite. Trinchieri risponde con Leunen, Micov, Marconato, Cinciarini e Marcoshvili. Partenza forte di Biella che va sul 13 a 6, dopo cinque minuti, grazie al tiro dalla lunga distanza e a un maggiore presenza a rimbalzo sotto canestro. Dopo il time out Trinchieri si affida a Mazzarino e a Basile e lo strappo si ricuce soprattutto nell’ultimo minuto grazie a due tiri da tre a cui risponde il solo Chessa dal pitturato. 21 a 15 per Biella.
Dopo il primo riposo l’Angelico torna in campo ancora ben determinata e raggiunge il massimo vantaggio a cinque dalla fine con Soragna 28 a 19; la spinta di Biella si esaurisce Leunen Cinciarini e ancora Basile riportano sotto Cantù. Gli ultimi minuti sono punto a punto e alla sirena il tabellone dice ancora avanti Biella di due 34 a 32. Intervallo molto lungo anche per via della sostituzione di un canestro, quello in cui deve tirare Biella.
Terzo quarto in cui sono le difese a farsi sentire, molte le palle perse da un parte e dall’altra, si sveglia Micov e per Biella son dolori, Cantù mette la testa avanti e non la riperderà più. Basile continua a martellare, la squadra di Trincheri va anche sul più sette, 49 a 42, poi nella girandola dei liberi il punteggio si fissa sul 51 a 45, ma aver messo a referto solo undici punti in un quarto la dice lunga sulla difficoltà di segnare dell’Angelico.
L’ultimo quarto è la fotocopia di quello precedente marcature asfissianti di Cantù ma anche di Biella, i tiri non sono mai facili, Pullen si intestardisce nel voler fare da solo e perde preziosi palloni. I lunghi vengono gravati di falli. Biella ci crede fino alla fine ma non basta. Mazzarino dalla lunetta va per un due su due, mentre il tiro della disperazione di Dragicevic si spegne sul ferro. Mercoledì si rigioca, Biella a Caserta contro un'altra squadra in crisi di risultati.
Bennet Cantù - Angelico Biella 66 - 61
(16 – 21; 32 – 34 ; 51 – 45)
Bennet Cantù : V. Micov 8, M. Marcoishivili 4, M. Leunen 9, D. Marconato 12, N. Mazzarino 9, A. Abbass n.e, M Diavich n.e., N. Gianella 2, G. Shermadini 6, A. Cinciarini 4, F. Bolzonella n.e., G. Basile 12.
Angelico Biella: G. Jurak 0, N. Minessi n.e., A. Coleman 8, T. Soragna 21, J. Pullen 14, M. Laganà n.e, A. Miralles 11, F. Rossi n.e., M. Chessa 4, T.Dragicevic 3, N. De Vico n.e. , J. Tavernari 0.
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