Malta
1565, uno scontro epocale tra i turchi che volevano entrare e conquistare l’Europa
e gli stati nazionali europei con l’aiuto delle repubbliche italiane genova e
venezia in testa. Un avamposto sul mare che se conquistato avrebbe permesso un
invasione su larga scala e una colonizzazione che ci avrebbe portato a
diventare tutti islamici e se nel 1529 l’assedio di Vienna diede un po’ di
tempo agli europei per organizzarci nella meta del 1500 con francesi e spagnoli
che si scannavano il rischio per noi italiani era latente. Nei primi mesi del
1565 sull’isola cominciarono a circolare le voci di uh invasione. Jean de la Valette
si occupò delle più immediate misure di
difesa: reclutamento di nuovi soldati in Italia, accumulo di cibo, e
accelerazione dei lavori di riparazione e ristrutturazione delle fortezze di San Angelo, San Michele e Sant'Elmo,
evacuazione dei civili e realizzazione della tattica della terra bruciata a Malta e Gozo. Tuttavia attese del tempo
prima di cominciare i preparativi a causa del costo delle operazioni ed essendo
convinto che il nemico non sarebbe arrivato prima di giugno, che in realtà si
presentò il 18 maggio dello stesso anno. La flotta truca era imponente
193 navi per trasportare più di 45.000 uomini tra cui corpi speciali come gli
spahi e i giannizzeri.. i primi assalti al forte di sant’elmo a giugno oltre al fuoco greco, erano diffuse le "pignatte", rudimentali bombe a mano riempite del potente composto, accese mediante una
corta miccia, avevano un utilizzo simile a quello delle moderne molotov. Non solo bombe ma anche lanciafiamme: "la tromba", un lungo tubo che sputava fuoco sui
nemici. Ma forse, l'arma che maggiormente impressionò i soldati turchi, fu il
"cerchio". Quest'arma, usata per la prima volta proprio a Sant'Elmo,
era formata da un anello di legno ricavato dalle botti e rivestito di un
tessuto imbevuto di pece. Il cerchio veniva acceso e fatto rotolare giù
contro i nemici ammassati sotto le mura con effetti devastanti. Dragut che era il capo dei
corsari alleati dei turchi fu ucciso da un colpo di archibugio ma il forte di
sant elmo fu preso e i turchi si vendicarono sui sopravvissuti crocifiggendoli,
la difesa cristiana a sua volta decapitò tutti i prigionieri presi sparando con
il cannone le teste dei poveri malcapitati sull’accampamento avversario. A
inizio settembre dopo mesi di assedio la ritirata provocata anche dall’arrivo
di una sorta di santa alleanza cristiana via nave. Le perdite registrate
furono: 31.000 turchi, 239 cavalieri di Malta, 2.500 fanti di tutte le
nazionalità, 7.000 cittadini maltesi (uomini, donne e bambini). Per
l'Impero ottomano, al contrario, la sconfitta di Malta fu un grave colpo anche
sul piano finanziario, poiché l'economia turca si reggeva principalmente sulle
razzie e sul bottino di guerra: per la prima volta la loro moneta fu svalutata,
e i turchi conobbero l'inflazione. Meno di un terzo dell'esercito ritornò a
Costantinopoli e la flotta fu guidata nel porto in piena notte per evitare che
il popolo si rendesse conto dei danni subiti. Solimano intendeva ripetere
l'attacco l'anno successivo, e questa volta probabilmente Malta non avrebbe
potuto resistere; ma durante l'inverno, sabotatori dell'Ordine di Malta
riuscirono ad entrare nell’arsenale turco e a far esplodere il deposito
delle polveri, distruggendo parte della flotta turca che era ormeggiata nei
bacini
domenica 11 settembre 2022
l'Assedio di Malta
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