domenica 19 giugno 2022

Guerra nell'est l'ennesimo inutile parallelismo storico (non è la Corea)


 foto repubblica 

 Oggi l’analisi geopolitica si sofferma sulla crisi ucraina-russa e dalle colonne di un quotidiano nazionale scatta l’ennesimo inutile parallelismo con la storia. La crisi nell’est europeo potrebbe finire come la situazione in Corea, una pace armata che dura da decenni. Ancora una volta in barba alle più elementari norme di analisi storiche/politiche si filosofeggia su confronti errati. La guerra in Corea fu il primo scontro a distanza tra sfere d’influenza diverse, blocco occidentale vs blocco comunista: imporre uno stile di vita sull’altro e finì in pareggio oltre che con migliaia di morti e una tensione che non è scemata nel corso degli anni. Ucraina e RUSSIA sono due enclave diverse con motivazioni e interessi notevolmente differenti. C’è la motivazione economica: ucraina il granaio d’Europa oltre che risorse e giacimenti minerari di grande impatto: ecco perché la Wermacht nel 1942 puntò decisamente in quell’area e non alla conquista di Mosca. Poi vi sono le ragioni della Russia con il malcelato interesse di avere uno sbocco sul mediterraneo, per motivazioni economiche e politiche, che uno stato indipendente ai suoi confini gli aveva impedito dal 1991 (senza contare i vari tentativi putiniani di entrare nelle sfere d’influenza turche e siriane). Insomma da una parte la volontà di un popolo di mantenere la propria indipendenza e dall’altra la Weltanshauung russa con tutto quello che ne consegue, la storia poi ci insegna, basta scorrere la clessidra del tempo indietro che in quei territori, gli scontri hanno sempre avuto un sapore pari a quello della sopraffazione di una corrente sull’altra che rasenta lo sterminio. Ora non sono in grado di pronosticare il risultato finale ma quello che è certo che vincerà chi avrà più risorse per portare avanti il conflitto. L’Urss vinse la sua partita nella seconda guerra mondiale grazie alle innumerevoli risorse che l’entrata in guerra degli americani portò, oltre all’apertura di due fronti in Italia e in Francia che depotenziò la Wermacht a est. Senza risorse non vai da nessuna parte e se a questa aggiungi anche le motivazioni vedi Afghanistan/Vietnam diventa difficile vincere.  


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