Si sa le citazioni latine da sempre sono sinonimo di emozioni forti. I latini avevano il dono della sintesi e nel loro eloquio riuscivano con tre o quattro parole a sintetizzare un pensiero o anche a emettere un proclama. Se hanno dominato il mondo per qualche secolo ci sarà una ragione, una popolazione quella latina pragmatica organizzata e che sapeva imporsi cooptando anche le popolazioni confinanti. Di Cesare conosciamo tutto, la sua ascesa, la sua fortuna, il triumvirato, la conquista della Gallia e la guerra civile per il governo di Roma. Ora che un francese, seppure originario della Guyana francese, arrivi in Italia a giocare nello squadrone del Mediolanum (scusate non ho resistito al richiamo latino) e come prima frase posti sul suo profilo istagram Alea Jacta Est (il dado è tratto) proferita da Cesare nel varcare i confini italici per lottare contro Pompeo dopo aver sottomesso la Francia, non solo è ironica ma anche beffarda.
Con questa
frase si completa (si scherza ovviamente) la romanizzazione della Gallia,
pardon Francia, e siamo sicuri a Vergingetorige, pardon Macron, non piacerà
questo elemento, una beffa dopo quella perpetrata dai Maneskin all’Eurofestival.
A meno che gli avi del portierone non fossero appartenenti alle popolazioni dei
Bellovaci, Atrebati Ambiani, distanti dagli Edui, dai Senoni e dai Lingoni
difensori di Alesia e quindi più propensi a schierarsi dalla parte dei forti
romani. Forse la locuzione migliore potrebbe essere Maignan capta ferum
victorem cepit, ma questo lo vedremo nel prossimo campionato sperando di alzare
un Poculum e come dice qualche tifoso dalle parti di augusta taurinorum “usque
tempus”
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