lunedì 17 agosto 2020

L'Europa League del 1916 - no referee

 

Mentre sullo schermo grande va in onda la semifinale di Europa League tra Inter e Shakhtar mi sovviene un vecchio ricordo legato alla prima guerra mondiale e alla battaglia delle Somme con l’ufficiale inglese Wilfred Nevill. Siamo nel 1916 la guerra è in una fase stantia; a Verdun centinaia di migliaia di uomini francesi e tedeschi combattono per il possesso di alcuni forti e i vantaggi territoriali sono pagati a un prezzo altissimo. Migliaia di morti per una lotta che durerà mesi e non porterà ad alcun beneficio. Per rendere il compito meno gravoso ai francesi gli inglesi programmano l’offensiva che sarà ribattezzata delle Somme. Anche in questo caso un altro carnaio carico di decine di migliaia di giovani che vengono sacrificati. L’attacco è previsto per la mattinata del primo luglio. L’ufficiale ha portato con se due palloni su cui ha fatto mettere due scritte inequivocabili. Sul primo “la finale della Coppa europea tra gli East Surreys e i Bavaresi. Calcio d’inizio 0- 0”. Sul secondo invece la scritta era No referee (nessun arbitro) un modo per dire senza equivoci che si doveva attaccare senza pietà la trincea nemica. Dopo il fuoco di sbarramento dei cannoni. I due palloni furono calciati con forza verso le trincee nemiche, era il segnale convenuto per l’attacco e alle 7.30 cominciano a uscire dalle trincee i reparti inglesi. Fu una mattanza per i giovani inglesi 60.000 fuori combattimento in una sola giornata ma rimane indelebile il gesto di quei palloni calciati, simbolo di una gioventù che aveva voglia di vivere e che andò invece a schiantarsi contro gli shrapnel e il filo spinato nella terra di nessuno (no man’s land). Wilfred morì poco prima di mezzogiorno colpito alla testa da un cecchino tedesco ma il suo gesto rimase per sempre.

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