Forse non è stato
troppo mitizzato dai media e della storia ma Menabrea a pieno titolo si può
considerare uno dei padri fondatori della patria italiana, sia per le sue
qualità militari che quelle politiche, tanto è vero che venne chiamato alla carica
di Primo Ministro nel 1867.Era un periodo di crisi quello successivo alla terza
guerra di indipendenza che pur se aveva portato in dote il Veneto era stato
teatro del disastro della battaglia di Custoza, un nome infausto per la genesi
dello Stato Italiano e soprattutto dell’incapacità croniche del giovane stato
sabaudo di avere un esercito uniforme e in grado di competere. Nel 1867 succede
a Rattazzi Luigi Federico Menabrea generale, politico e ambasciatore italiano a
lui tocca raccoglierei cocci di quella situazione ingarbugliata e soprattutto a
mettere mano al Bilancio con Luigi Guglielmo Cambray e dopo il corso forzoso
realizzato da Rattazzi a Menabrea toccò introdurre la tassa sul macinato,
l’imposta sulla macinazione dei cereali che si pagava direttamente al mugnaio.
Di fatto i più colpiti erano i ceti meno abbienti e soprattutto causo violente
proteste sedate dall’esercito ma che costarono più di 250 morti e 1000 feriti
sotto la supervisione del Generale Raffaele Cadorna. Anche i tabacchi vennero
privatizzati e dati in concessione a un gruppo di capitalisti privati tra cui
alcuni istituti di credito stranieri. Come sempre circolarono voci anche di
corruzione che sembra toccassero anche l’entourage del RE. Il gettito era di
170 milioni di lire annui. Vennero messi all’asta anche alcuni beni
ecclesiastici che fruttarono un altro capitale di 162 milioni. Insomma un vero
e proprio ginepraio di balzelli per poi arrivare al pareggio di bilancio che
avvenne in capo al biellese Quintino Sella nel 1870, anno in cui finalmente
anche Roma fu annessa allo Stato Italiano. Gli ultimi anni di vita di Menabrea
furono invece dedicati al ruolo di ambasciatore e a Lui furono date due sedi
prestigiose prima quella di Londra e successivamente quella di Parigi, in anni
assolutamente caldissimi ma utili per far progredire lo stato italiano al
consesso dei grandi stati Europei
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