venerdì 17 ottobre 2014

Borello team manager Astense: Il nostro è un percorso di crescita costante, i risultati arriveranno

La serie A è un campionato difficile, e una squadra che ha viaggiato senza interruzione dalla serie C2 alla serie A può avere ora un momento di appannamento. Certo le partite sono impegnative, i ritmi sono differenti anche se prevale un certo tatticismo più che atletismo vero e proprio; il tutto sta a trovare la giusta dimensione, pronti a incamerare esperienza e qualità che potrebbero essere utili per il campionato. L’iscrizione alla serie A poi ha comportato poi un cambio di aspettative e di propositi sia societari che di gioco, bisogna sempre stare attenti ai dettagli e alle piccole cose che però sono molto utili in questo panorama calcistico. Per una volta abbandoniamo i giocatori e li lasciamo concentrati per la sfida di sabato contro il favoritissimo Orte macchina da goal irreprensibile e candidata seria al passaggio nella massima serie, e lo facciamo con Silvio Borello team Manager Astense, un ruolo non semplice, ma che Silvio esegue con una passione unica e una carica adrenalinica importante.

Qual è il ruolo del team manager innanzitutto ?
È un ruolo che certo è diverso da quello legato a tutti gli altri sport, il Futsal ha ritmi tempi e modalità differenti; il Futsal richiede un occhio particolare su tanti dettagli che non si possono certo trascurare. La mia è una figura che deve mutare in continuazione. Collegare bene la parte societaria fino ad arrivare allo spogliatoio per  far viaggiare la squadra e la società in totale armonia

il Futsal per Silvio Borello è :
Futsal è un’esperienza nuova sconosciuta anche se ho seguito lo scorso campionato e che mi sta facendo capire quanto abbia preso piede negli ultimi anni facendo emergere dei valori a livello umano e sportivo importanti. Mi è stata offerta questa opportunità e mi sta appassionando sempre più.
Tre sconfitte consecutive il ruolino di marcia non è esaltante ?
Questa squadra ha un potenziale inespresso importante; è un team di categoria sulla carta, manca, ma era preventivabile, una psicologia da squadra di serie A, paghiamo l’inesperienza sicuramente ma ci stiamo mettendo in pari senza però perdere le nostre caratteristiche e la nostra identità. Non dobbiamo farci prendere dall’ansia della prestazione, la crescita continua ci consentirà di dire la nostra e di salvarci com’era nell’obiettivo di inizio stagione.

Sabato che dovrà fare l’Astense ?
Forse la vittoria contro l’Orte sembra impossibile, ma l’Astense deve soltanto continuare a crescere a credere in se stessa facendo progressi nell’organizzazione del gioco, non abbiamo nulla da perdere e non sarà quella partita a cambiare i nostri destini, certo è che dobbiamo credere maggiormente in noi stessi nella gestione della palla e degli schemi. Ma sarà comunque ancora un momento di crescita. Se poi dovesse arrivare anche il conforto di un risultato positivo tanto meglio. Abbiamo poi tre infortunati che in questo momento avrebbero potuto darci una mano e invece saranno al palo, che speriamo rientrino il prima possibile (Garbin, Roberto Fazio, Fiscante).  

Quanto è importante il ruolo dei tifosi ?

È fondamentale sentire il calore del proprio pubblico, nella prima giornata contro L’Arzignano il tifo era un po’ troppo british, qualche urlo di incitamento in più darebbe ai ragazzi un ulteriore carica e aiuterebbe la squadra nei momenti di difficoltà, conto proprio in un aiuto esterno importante, tutti insieme dentro e fuori dobbiamo dare dei segnali di svolta.

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