Seconda finale consecutiva per Cantù ancora contro Siena, ma non cambia il risultato dello scorso anno, per la quarta volta consecutiva Siena scrive il suo nome nell’albo d’oro Pianigiani prepara la partita perfetta con trenta minuti di grande basket grazie ai suoi alfieri, uno su tutti David Andersen, capace di essere incisivo e decisivo in tutte le tre partite e dopo i 25 punti contro Milano un'altra grande prova frutto di (32 minuti 23 punti e 4 rimbalzi). La vittoria è stata ottenuta sia nel tiro da due (devastante nel terzo quarto) in quello da tre, sui rimbalzi, sull’apporto della panchina. Trinchieri ha provato a cambiare l’inerzia della partita, ma nonostante i diversi tentativi la partita è risultata in discesa per Siena, capace di uccidere il match nei momenti decisivi, il canestro da tre di Andersen al suono della sirena è emblematico in tal senso.
Nel primo quarto il match prosegue sui binari della parità per tre minuti e manco a dirlo è Andersen a segnare il primo canestro, per qualche minuto a ogni canestro di Siena risponde Cantù, ma non può durare, la circolazione della palla è perfetta per i toscani e Cantù per segnare deve trovare tiri difficili alla fine dei 24 secondi. Poi Moss e Andersen tracciano il primo solco sul 17 a 9 inducendo Trinchieri a chiamare il primo time out. Si va nuovamente sul punto a punto e i primi dieci minuti si chiudono sul 23 a 16. La musica non cambia nel secondo quarto, Shermadini e Marcoishvili non danno il solito contributo e le due squadra fanno a sportellate sotto canestro. A 4’ dall’intervallo lungo con Cinciarini Cantù torna a meno sette ma è l’ultimo sussulto. Andersen inchioda la retina e allunga sul più undici. Ma è nel terzo quarto che la vittoria dei toscani è messa in cassaforte, continue triple e soprattutto una percentuale vicina alla perfezione da due. Cantù si intestardisce nel cercare le penetrazioni, ma contro Lavrinovic e Andersen sotto tabellone diventa durissima segnare, le conclusioni dalla linea dei 6,75 non ci sono e Pianigiani si permette il lusso di trovare con Zisis e Carraretto provenienti dalla panchina i punti decisivi. Solo per l’aggiornamento delle statistiche l’ultimo quarto e per gli sfottò dei tifosi senesi che negli ultimi minuti cantano a squarciagola “non vincete mai” ai rivali di Cantù. L’unico team in grado di impensierire Siena in queste Final Eight è stato Milano e forse per il risultato e per il pathos quella di ieri è stata la vera finale. Ora per i ragazzi di Pianigiani l'obiettivo è l’Eurolega e con questa squadra nessun traguardo è precluso
Nel primo quarto il match prosegue sui binari della parità per tre minuti e manco a dirlo è Andersen a segnare il primo canestro, per qualche minuto a ogni canestro di Siena risponde Cantù, ma non può durare, la circolazione della palla è perfetta per i toscani e Cantù per segnare deve trovare tiri difficili alla fine dei 24 secondi. Poi Moss e Andersen tracciano il primo solco sul 17 a 9 inducendo Trinchieri a chiamare il primo time out. Si va nuovamente sul punto a punto e i primi dieci minuti si chiudono sul 23 a 16. La musica non cambia nel secondo quarto, Shermadini e Marcoishvili non danno il solito contributo e le due squadra fanno a sportellate sotto canestro. A 4’ dall’intervallo lungo con Cinciarini Cantù torna a meno sette ma è l’ultimo sussulto. Andersen inchioda la retina e allunga sul più undici. Ma è nel terzo quarto che la vittoria dei toscani è messa in cassaforte, continue triple e soprattutto una percentuale vicina alla perfezione da due. Cantù si intestardisce nel cercare le penetrazioni, ma contro Lavrinovic e Andersen sotto tabellone diventa durissima segnare, le conclusioni dalla linea dei 6,75 non ci sono e Pianigiani si permette il lusso di trovare con Zisis e Carraretto provenienti dalla panchina i punti decisivi. Solo per l’aggiornamento delle statistiche l’ultimo quarto e per gli sfottò dei tifosi senesi che negli ultimi minuti cantano a squarciagola “non vincete mai” ai rivali di Cantù. L’unico team in grado di impensierire Siena in queste Final Eight è stato Milano e forse per il risultato e per il pathos quella di ieri è stata la vera finale. Ora per i ragazzi di Pianigiani l'obiettivo è l’Eurolega e con questa squadra nessun traguardo è precluso
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