giovedì 11 maggio 2023

Sursum corda


 

Il seguito dei romanzi di grande successo non sempre prende la piega che tu ti immagini, ed è così che se nel 2003 eri pronto a trepidare per una semifinale che mancava da una decina di anni, oggi dopo il primo tempo, oltre a smoccolare i santi (in fin dei conti sei il diavolo) prendi atto che una squadra non è ancora pronta al salto di qualità. Se nel 2002 avevi toccato l’apice nella Uefa con la semifinale con il Dortmund e poi l’anno dopo l’avevi alzata, oggi non si possono fare proclami. Nel 2022 uscito ai gironi senza la consolazione, l’anno successivo sei almeno approdato tra le prime quattro. Nel lavoro come nella vita ci sono i momenti di crescita e le battute d’arresto servono a far capire i margini di miglioramento e le aperture future. Detto questo ovviamente fa male la sconfitta a maggior ragione se con i cugini. Ma quello che dispiace è vedere coloro che erano saliti sul carro Pioliisonfire trasformarsi nei detrattori peggiori nei confronti del trainer. E passare dall’esaltazione al lutto è un attimo. Nella società del tutto e subito forse non si viene più appagati dalle attese che allungano il piacere stesso e il gusto della successiva vittoria, tutto è dovuto è subito. Complici anche i commentatori che acuiscono anche enfatizzando e capovolgendo giudizi e commenti. Io mi tengo i colori, la bandiera, e l’attesa perché poi quando succede, ed è già successo, la gusti come un gelato al pistacchio di bronte. Sursum corda     

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