giovedì 28 ottobre 2021

Tutta la potenza della Radio: voce e narrazione

Per chi scrive la potenza delle onde medie di frequenza oltre che prima palestra giornalistica ha sempre avuto un fascino incredibile. Innanzitutto il contatto con il pubblico e con l’etere, il fatto che la tua voce possa giungere nelle case, nelle auto e in ogni luogo in cui le onde hanno presa. Poi il linguaggio radiofonico: diretto immediato pungente rapido. In tv devi guardare la telecamera, i tuoi gesti possono confondere, c’è sempre una paura atavica di primo piano. In radio hai di fronte il microfono ed è la potenza della tua voce, la tua capacità di improvvisazione, anche di realizzare effetti speciali artigianali. Il suono è vita, le parole sono potenti. Ed è bello che stia tornando così in voga anche negli ultimi tempi. C’è stata la commistione tra radio e tv visti su alcuni canali digitali, ma l’etere, il microfono alto nella stanza, l’insonorizzazione e la ricerca del suono perfetto sono elementi unici. Due poi gli elementi storici da ricordare e che magnificano la potenza della radio, un'unica e un mezzo di distrazione di massa soprattutto negli anni trenta del secolo breve. L’utilizzo del mezzo radiofonico da parte dei nazisti che ne avevano intuito le potenzialità, bombardando a ripetizione gli ascoltatori con le stesse informazioni e la trasmissione più angosciante e incredibile effettuata da Orson Wells il 30 ottobre 1938: la guerra dei mondi, che generò, anche in modo forse un po’ romanzato, pathos e paure collettive. Insomma il consiglio è fatevi catturare dalla radio, dai conduttori e dalle narrazioni e se siete giornalisti alle prime armi non disdegnate di fare gavetta anche in una piccola radio di provincia, scoprirete un mondo  


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