domenica 3 ottobre 2021

Il corso della Storia: tribunali e giudizi a volte affrettati (Napoleone e Waterloo)


 

Il tribunale della Storia è il nuovo libro di Paolo Mieli che uscirà il prossimo 5 ottobre e l’autore, ai sensi della recensione di Andrea Purgatori sul Corriere di oggi che ne tratteggia la filosofia, l’ha portato ad analizzare alcuni casi accaduti in passato provando a riconsiderare e a ritracciare giudizi e sentenze, senza essere presi dall’attualità in cui questi fatti sono accaduti. Ecco così che Waterloo, da sempre riconosciuta come pietra miliare di sconfitta del prode corso Napoleone, diventa una sorta di icona della grandezza napoleonica che travalica il giudizio del tempo. Sicuramente il tempo e quindi di conseguenza la storia è un giudice inflessibile, però se da un lato la grandezza dei personaggi è certificata, mi sovviene l’immagine di un Napoleone che negli ultimi anni della sua esistenza si sia macerato nel chiedersi o nel valutare i passaggi “che lui reputava sbagliati” della sua esistenza. Una malcelata frustrazione su obiettivi e idealità disattese. Se da un lato quindi, immagino, il libro di Mieli dovrebbe avere un obbligo di giustizia postuma, dall’altro probabilmente aumenta a dismisura la vulgata dell’informazione e del tramandare le informazioni che di fatto costituisce l’ossatura generale della storia. Noi sappiamo quello che i posteri ci hanno voluto tramandare, anche perché questo è il ruolo delle fonti, l’interpretazione invece quella è sempre soggettiva. Per cui Napoleone è sicuramente stata una figura fondante della modernità, ma lui quale immagine avrebbe voluto per se ? questa forse meriterebbe un altro scritto o libro  

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