domenica 31 ottobre 2021
A proposito di proteste e di parallelismi con la storia
sabato 30 ottobre 2021
Il Leon ruggisce all'ultimo secondo, Ibra non basta
Cronaca di una partita folle quella maturata sul campo del Leon che gli Orange perdono al fischio finale dopo una ribattuta sulla linea e il tiro dell’attaccante lombardo che va a gonfiare la rete dei piemontesi a tempo scaduto. Una squadra tignosa quella del Leon che ha tenuto per tutti i 40 minuti un atteggiamento battagliero e si porta a casa un successo insperato per come si era messa la contesa. La partita è decollata a metà del primo tempo e Celentano e compagni mettono il naso avanti con una punizione millimetrica di Ibra, ma a parte un palo di rimbalzo il Leon non impensierisce mai Tropiano. Nella ripresa gli Orange hanno l’opportunità di rimpinguare il tabellino ma la bravura del portiere e l’imprecisione degli avanti tengono la partita in bilico. Alla tecnica Orange i lombardi rispondono con grinta e tenacia e su una palla rubata in ripartenza beffano Tropiano per il pareggio. Ma la situazione dura poco e ancora Ibra di rapina sotto porta manda avanti gli Orange. Negli ultimi cinque minuti il tecnico lombardo si gioca il portiere di movimento ma non sortisce grandi risultati ma è lesto l’attaccante lombardo su un'altra ripartenza e a 50 secondi dalla fine impatta per il 2 a 2. Patanè si gioca il portiere di movimento e per ben due volte la palla non ne vuole sapere d’entrare, anzi a un secondo dalla fine la beffa. Se il pari poteva stare stretto la sconfitta è proprio difficile da digerire, ma il campionato per fortuna è lungo
Leon vs Orange 3 – 2 ( 0 -1 pt)
Marcatori 2 Ibra
giovedì 28 ottobre 2021
Tutta la potenza della Radio: voce e narrazione
Per chi scrive la potenza delle onde medie di frequenza oltre che
prima palestra giornalistica ha sempre avuto un fascino incredibile. Innanzitutto
il contatto con il pubblico e con l’etere, il fatto che la tua voce possa
giungere nelle case, nelle auto e in ogni luogo in cui le onde hanno presa. Poi
il linguaggio radiofonico: diretto immediato pungente rapido. In tv devi
guardare la telecamera, i tuoi gesti possono confondere, c’è sempre una paura atavica
di primo piano. In radio hai di fronte il microfono ed è la potenza della tua
voce, la tua capacità di improvvisazione, anche di realizzare effetti speciali
artigianali. Il suono è vita, le parole sono potenti. Ed è bello che stia
tornando così in voga anche negli ultimi tempi. C’è stata la commistione tra
radio e tv visti su alcuni canali digitali, ma l’etere, il microfono alto nella
stanza, l’insonorizzazione e la ricerca del suono perfetto sono elementi unici.
Due poi gli elementi storici da ricordare e che magnificano la potenza della
radio, un'unica e un mezzo di distrazione di massa soprattutto negli anni
trenta del secolo breve. L’utilizzo del mezzo radiofonico da parte dei nazisti
che ne avevano intuito le potenzialità, bombardando a ripetizione gli
ascoltatori con le stesse informazioni e la trasmissione più angosciante e
incredibile effettuata da Orson Wells il 30 ottobre 1938: la guerra dei mondi,
che generò, anche in modo forse un po’ romanzato, pathos e paure collettive.
Insomma il consiglio è fatevi catturare dalla radio, dai conduttori e dalle narrazioni
e se siete giornalisti alle prime armi non disdegnate di fare gavetta anche in
una piccola radio di provincia, scoprirete un mondo
domenica 24 ottobre 2021
Più che il Milite ignota è la storia
103 anni fa di questi giorni cominciava la battaglia che
avrebbe dato finalmente dopo un secolo (a partire dai moti del 1821) l’agognata
Unità d’Italia alla nostra Nazione. Finalmente Trento e Trieste avrebbero fatto
parte dell’Italia. Una lotta costata tantissimo al nostro giovane stato: più di
600 mila morti, milioni di feriti, una pandemia pronta a prendere il sopravvento
e una crisi di identità politica ed economica di li a pochi mesi. Ma su una
cosa l’unità italiana fu cementata il famoso treno che portava a Roma su una
cassa in quercia su un affusto di cannone uno di quei tanti giovani che avevano
dato la vita per la patria ma che ahimè non erano, per mille e più motivi non
avevano un nome, caduti nella terra di nessuno e privi di riconoscimento. A migliaia
erano caduti cosi in tutti gli schieramenti, il ricordare una di quelle giovani
vite a memoria non voleva essere altro che una partecipazione a un dolore di
migliaia di madri e padri che avevano perduto il loro bene più prezioso,
portare a Roma uno di loro voleva dare l’idea di uno Stato che aveva cura dei
propri figli e che ne condivideva il sacrificio. Ma l’Italia è un paese che
spesso e volentieri perde la sua memoria, la storia viene studiata poco e male,
non c’è quell’attaccamento alle tradizioni che è il sale di altre nazioni,
pensiamo ai nostri vicini francesi o anche agli inglesi e ai tedeschi. Colpa
probabilmente di una società che ha sempre guardato al passato in malo modo
mettendo in evidenza più i passaggi negativi che quelli positivi. Più facile
che un giovane ricordi Caporetto che Vittorio Veneto, più facile che abbia a
memoria Adua la disfatta del 1896 che la vittoria di Agordat contro il Madhi
nel 1894. Eppure le pagine di storia sono piene di pagine in cui i nostri
colori e i nostri soldati si sono distinti per ardore, coraggio e inventiva (in
fin dei conti anche lo stesso Napoleone, tanto venerato dai francesi, seppur
corso aveva origini italiane). Ecco perché fa rumore il manifesto usato per
celebrare il centenario del Milite Ignoto italiano e di quel ricordo popolare, un
progetto ben strutturato dal punto di vista grafico ma assolutamente ignorante
della storia patria. Un atto non all’altezza del rispetto del sacrificio di
quelle centinaia di soldati italiani che si immolarono sul Carso e sul Piave.
Sarebbe bastato riproporre una tavola di Achille Beltrame, il celebre illustratore
della Domenica del Corriere, per dare un tocco di cultura e umanità. E invece
dobbiamo intravedere una cartina del Sudamerica e soldati di altra epoca e
nemmeno italiani. Tramandare e ricordare è un compito delle istituzioni e deve
essere fatto nel miglior modo possibile; la storia patria è un tesoro
inestimabile da valorizzare e da lasciare alle giovani generazioni perché capiscano
il sacrificio dei loro avi e sappiamo progettare un futuro migliore legato alle
aspettative dei loro avi.
sabato 23 ottobre 2021
Pokerissimo Orange alla terza di campionato
Pokerissimo di sorrisi Orange. La squadra di Patanè domina il terzo match stagionale e al Pala San Quirico supera 5-0 il Val d’Lans. Gli ospiti reggono nei primi minuti, un gran sigillo sul primo palo apre le danze. I valligiani sfiorano il gol con Siviero e Perino, ma i neroarancio dominano sotto il profilo delle occasioni. Sono 4 i legni colpiti nel primo tempo, il guizzo di Cannella e la doppietta di Ibra chiudono la frazione. Nella ripresa Cannella sfiora il sigillo da antologia al volo colpendo la traversa, Torino lotta come un leone a caccia del poker, che arriva in tap in per merito di Rudy Mendes. L’acuto finale è di Rivella da pochi passi per il 5-0.
Orange Futsal Asti vs Val D’lans 5 – 0 (3-0 pt)
Marcatori 2 Ibra (O) 1 Mendes, Rivella, Cannella (O)
sabato 16 ottobre 2021
Orange. Che peccato, un pari che sta stretto
Gli Orange tornano da Crema con un solo punto ed è un vero
peccato perché per come si era messa la partita sarebbe stato lecito puntare al
bersaglio grosso. Però Crema e soprattutto il Videoton nella scorsa stagione
hanno fatto male a Celentano e compagni, proprio la vittoria dei rossoblù nei
minuti finali costò la partecipazione ai play off e proprio nei minuti finali
solo uno per la precisione il tiro libero ha dato ai lombardi il pareggio per
tre pari sul parquet di Crema. Ma andiamo con ordine gli Orange impattano
meglio la partita e solo i pali negano la gioia della rete, glaciali invece i
padroni di casa che approfittano di un’amnesia difensiva e su punizione si
prendono il doppio vantaggio alla sirena dell’intervallo. Molto più efficace il
gioco degli uomini di Patanè nella ripresa al terzo ci pensa Mendes a dimezzare
lo svantaggio mentre il pareggio è di marca Ibra. La partita corre sui giusti
binari e Vitellaro a metà della ripresa mette la freccia per gli Orange. C’è anche
tempo per un libero ma l’occasione viene sprecata con un tiro che finisce a
lato mentre De Freitas a pochi secondi dalla sirena finale concretizza il tiro
libero che sancisce il risultato finale. Il rammarico c’è ma bisogna guardare
alla prossima partita in casa contro il Val d’Lans di sabato prossimo 23
ottobre.
Videoton Crema vs Orange 3 – 3 (2 -0 pt)
Marcatori
Primo tempo: De Freitas (V) e Usberghi (V)
Secondo tempo: Mendes (O ) Ibra (O ) Vitellaro (O ) e De
Freitas (V)
domenica 10 ottobre 2021
La Battaglia di Arausio, un disastro non troppo pubblicizzato
Proprio vero che più che l’evento
è come lo si comunica. Nell’impero romano o anche nel periodo repubblicano Roma
ha goduto di tantissimi fasti e di gloria millenaria anche quando vi sono state
sconfitte cocenti. Una delle lotte più cruente fu con i cartaginesi guidati da
Annibale, il condottiero cartaginesi creò seri problemi ai Romani nella
penisola e il suo capolavoro tattico fu senza dubbio Canne in Puglia sulle rive
dell’Ofanto. Roma era alla merce ma riuscì a salvarsi con la tattica migliore
il logoramento del Cunctator. Anche le famose Forche Caudine dei Sanniti furono
terribili e anche Spartaco creò grossi disagi, così come Crasso pagò dazio ai
Parti in quel di Carre, tutti disastri militari epocali. Ma nulla se paragonata
all’enfasi proclamata con la Selva di Teutoburgo nel 9 dopo cristo quando tre
legioni (non dieci o undici come negli altri disastri) e i loro carriaggi vennero
massacrati sul saliente di Kallkriese. Nell’immaginario e nei racconti
Ottaviano viene dipinto come in preda a un vero e proprio delirio onirico di
sconforto. Eppure il limes era ancora saldo, vi erano avamposti sicuri. Roma in
questo caso si riprese subito la rivincita contro Arminio nemmeno cinque anni
dopo a Idistaviso. Eppure i racconti, i giornalisti dell’epoca – cronachisti da
Annales – dipinsero il fatto come tragico. Forse erano passati troppi anni di
pace e prosperità e probabilmente questa sventura militare era vista come la
fine di un periodo di pace. Se facciamo però un salto indietro di poco più di
un secolo troviamo un altro evento nefasto, ma questa volta catastrofico. Se a
Kallkriese i romani persero 25.000 uomini a Arausio in Provenza nel 105 A.C. furono
80.000 le perdite dell’esercito romano con la penisola alla mercè di un’invasione
quella dei Cimbri e dei Teutoni. Le popolazioni del Nord dopo aver deviato
verso la Spagna cercano di tornare in Italia e ai confini Acque Sextiae e Campi
Raudi (Vercelli) Mario con l’aiuto della cavalleria di Silla ha la meglio e
praticamente massacra guerrieri e popolazione migrante. Eppure della battaglia
di Arausio e del disastro susseguente non ci sono molte cronache ne racconti.
Come al solito la differenza la fanno i giornalisti e quindi anche se la
sconfitta fu cocente all’epoca fu derubricata come un normale percorso di
crescita
sabato 9 ottobre 2021
Super Cannella e una grinta di squadra da vendere e gli Orange giocano un futsal magistrale
Buona la prima, l’Orange Futsal
Asti approccia da par suo il campionato con un robusto 7 a 0 la prima di
campionato contro il team sardo del Mediterranea; ma a dispetto del vantaggio
maturato sul campo non è stata una partita semplice da affrontare per gli
uomini di Patanè. Grinta e pressing sono stati l’arma vincente dei padroni di
casa che sospinti nel primo tempo da un incontenibile Cannella, che assist
quello realizzato a favore di Mendes per sbloccare la partita, e da visione
lucida dello stesso brasiliano hanno indirizzato il match a metà della prima
frazione di gioco. Solo nel finale di tempo i sardi sono riusciti a uscire dall’assedio
centrando un palo e costringendo Tropiano a un bell’intervento. Ma quando
Vitellaro a 56 secondi dalla sirena ha infilato il 4 a 0 che mandava al riposo
in vantaggio Celentano e compagni di fatto era una sentenza. Nella ripresa
Rufine chiama a una maggior incisività i suoi uomini che in qualche ripartenza
cercano di impensierire la difesa astigiana ma di fatto è la squadra di casa a
incidere in attacco con Vitellaro, Mendes e Torino che arrontondano il
risultato anche se l’azione più bella è un sinistro a incrociare di Rivella che
si stampa sulla traversa. Al fischio finale il tabellone recita 7 a 0 e per
Patanè questa è più di un’iniezione di fiducia
Orange Futsal Asti Vs
Mediterranea 7 – 0 (4 – 0 pt)
Primo tempo 8’29” Mendes (o) 9’30”
Cannella (O) 12’33” Vitellaro (O) 19’06” Vitellaro (0)
Secondo Tempo 2’54” Torino (o) 7’
09” Vitellaro 17’34” Mendes (o)
Ammoniti: Morrone e Celentano (O)
De Souza e Casu (M)
Il diritto di fischiare Gigio
Il caso sportivo della
settimana, la Nations League, un torneo di cui nessuno sentiva sicuramente la
mancanza e l’opportunità per l’Italia di giocarsi il pass per la finale a San
Siro contro la Spagna, precedentemente sconfitta alla semifinale degli europei,
ma la copertina viene presa dal ritorno di Gigio a Milano, colui che non per
viltade ma per pecunia fece il gran rifiuto. Il portierone presagendo l’aria
mefitica mette le mani avanti e si augura di non ricevere fischi sul verde
prato. Se avesse avuto la coscienza a posto sicuramente non avrebbe fatto una
dichiarazione del genere. Il resto è storia uno striscione della curva che non
ne esalta le qualità etiche e i fischi a profusione durante la partita. Nel
post gara poi il suo procuratore rincara la dose mettendo sul banco degli
imputati la sua ex società, rea di non averlo difeso. E come se non bastasse
gli alfieri del benaltrismo e dello stellone tricolore contro i fischiatori perché
non si dileggia uno che veste l’azzurro. Detto che questa storia è decisamente
stucchevole e denota una scarsa maturità del ragazzo che tra i pali è campione,
ma nella gestione delle emozioni si comporta ancora come un bimbo, rimane la
certezza che nella pubblica arena il pubblico abbia il diritto di fischiare una
persona che ha giocato con i sentimenti della propria squadra. La storia di un
talento che sboccia e che viene allevato a diventare campione, un atleta a cui
sul campo viene perdonato tutto, che incita il suo pubblico e che poi per vil
denaro, ma forse per ingordigia del suo procuratore (che belli i tempi in cui
gli agenti rimanevano dietro le quinte) abbandona la famiglia d’origine. Nessuno
critica questa scelta il professionismo te le fa fare ma prendere per i
fondelli la gente questo no e alla fine il tifoso reagisce fischiando è questo
è un suo diritto
domenica 3 ottobre 2021
Il corso della Storia: tribunali e giudizi a volte affrettati (Napoleone e Waterloo)
Il tribunale della Storia è il
nuovo libro di Paolo Mieli che uscirà il prossimo 5 ottobre e l’autore, ai
sensi della recensione di Andrea Purgatori sul Corriere di oggi che ne
tratteggia la filosofia, l’ha portato ad analizzare alcuni casi accaduti in
passato provando a riconsiderare e a ritracciare giudizi e sentenze, senza
essere presi dall’attualità in cui questi fatti sono accaduti. Ecco così che
Waterloo, da sempre riconosciuta come pietra miliare di sconfitta del prode
corso Napoleone, diventa una sorta di icona della grandezza napoleonica che
travalica il giudizio del tempo. Sicuramente il tempo e quindi di conseguenza
la storia è un giudice inflessibile, però se da un lato la grandezza dei
personaggi è certificata, mi sovviene l’immagine di un Napoleone che negli
ultimi anni della sua esistenza si sia macerato nel chiedersi o nel valutare i
passaggi “che lui reputava sbagliati” della sua esistenza. Una malcelata
frustrazione su obiettivi e idealità disattese. Se da un lato quindi, immagino,
il libro di Mieli dovrebbe avere un obbligo di giustizia postuma, dall’altro probabilmente
aumenta a dismisura la vulgata dell’informazione e del tramandare le
informazioni che di fatto costituisce l’ossatura generale della storia. Noi
sappiamo quello che i posteri ci hanno voluto tramandare, anche perché questo è
il ruolo delle fonti, l’interpretazione invece quella è sempre soggettiva. Per
cui Napoleone è sicuramente stata una figura fondante della modernità, ma lui
quale immagine avrebbe voluto per se ? questa forse meriterebbe un altro
scritto o libro
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