mercoledì 29 settembre 2021

Attrazione fatale per le notti di Champions


Sinceramente non ho visto la partita tra I colchoneros e i ragazzi che ha segnato il ritorno dopo sette lunghi anni nell’empireo europeo del calcio, questa traversata nel deserto mi ha ricordato un po’ gli anni settanta che dopo i fasti iniziali abbiamo percorso, a fari spenti nella notte, spesso eliminati nella terza competizione europea da squadra che di blasone non avevano nemmeno lo scudo cucito sulla maglia. Eppure a guardare gli highlight sembrava di essere tornati ai fasti del decennio scorso: voglia e corsa. La strada è quella giusta e non sarà un kebabbaro a sbarrarcela anche dovessimo finire anzitempo l’avventura. C’è un gioco e con l’esperienza arriveranno i successi che competono alla bacheca. Abbiamo perso queste prime due partite contro un avversario che l’ha vinta due stagioni orsono al culmine di un percorso di crescita e contro una squadra sorniona che da dieci anni staziona nei piani alti e per ben due volte l'ha solo sfiorata. L’Europa è il palcoscenico che ci compete, l’atmosfera infrasettimanale, le luci, il boato alle reti, l’inno cantato. San Siro per chi non ha vissuto un live Champions è uno spettacolo unico. C’è chi la coppa la sogna da anni, chi la gioca ma non la tocca e chi ne segna il percorso: ecco noi siamo quelli li, l’attrazione è unica e prima o poi torneremo sul tetto è solo una questione di tempo  

martedì 28 settembre 2021

Pascolati: "la lezione appresa dal periodo covid ? aver compreso che lo sport per noi Orange è veramente parte della nostra vita"

 

Mentre la prima squadra ha affrontato il Lecco, la compagine che nella scorsa stagione ha vinto il girone A della serie B, portando a casa una sconfitta ma ottenuta a ranghi ridotti e dopo aver combattuto fino alla fine abbiamo incontrato il Presidente Piergiorgio Pascolati con il quale abbiamo fatto il punto sulla passata stagione ma anche guardato ai traguardi della prossima

1) Presidente qual è la lezione che si è imparata nel mondo dello sport dopo la passata stagione contrassegnata dalla pandemia ? Lo sport è sacrificio, disciplina, motivo di gioie e delusioni intense, è fatto di regole, di legami tra compagni provenienti da realtà ed oggi anche culture diverse. E' rispetto, è saper relazionarsi con compagni e avversari, è stimolo a migliorarsi, a cercare di superare i propri limiti. Quando la pandemia ti toglie tutto ciò, e tu ne senti l'assoluta mancanza, allora vuol dire che sei sulla strada giusta e che sei in una società in cui i valori della vita vengono prima dei risultati.  Ecco qual è stata la vera lezione: aver avuto il modo di comprendere se lo sport era per noi veramente parte della nostra vita. La risposta è stata affermativa, per cui oggi si riprende con la tale consapevolezza.

2) Una stagione quella precedente pur con tutte le difficoltà, tamponi covid ha visto la società destreggiarsi bene arrivando a un soffio dai play off e conquistare una finale nazionale di coppa italia con i giovani.

Occorre solo fare i complimenti a tutto lo staff tecnico che ha dovuto affrontare e superare tutte le difficoltà derivate dalla pandemia per permettere ai ragazzi di scendere in campo. Ma ciò è figlio di quella volontà di cui abbiamo detto e della voglia dei ragazzi di fare sport. Sulla qualità della rosa devo poi dire che è il frutto del lavoro che la società ha intrapreso con i ragazzi

3) Gli Orange non hanno fatto mai mistero di puntare tantissimo sui giovani quanto paga una filosofia del genere ? Intanto paga dal punto di vista umano. Si tolgono dalla strada i ragazzi e gli si dà l'opportunità di avere una scuola di vita oltre che sportiva. secondo oggi avere un vivaio è l'unica possibilità per fornire ai ragazzi la possibilità di cimentarsi in campionati di alto livello; i costi per acquistare giocatori già formati ormai non sono rapportabili alle possibilità economiche di gran parte delle società. Inoltre tali investimenti toglierebbero risorse proprio agli investimenti per e sui giovani. Poi ci sono le eccezioni ma si è visto che queste durano il tempo di un battito d'ali.

4) Nuova stagione quali gli obiettivi e come fare per raggiungerli? Quest'anno abbiamo innestato alla rosa già buona giocatori di qualità: tutti che ci tenevano a giocare per l'Orange. E questo per me è la cosa più importante. Onorati di poter giocare con l'Orange. Qui di la società ha fatto già tutto ciò che poteva senza mai superare i propri limiti. come fare per raggiungere magari una A2? C'è lo diranno i giocatori e l'allenatore

5) quanto conterà il ritorno del pubblico nei palazzetti? Molto. lo sport è di tutti... atleti e spettatori ... Il giorno della partita deve essere una festa per tutti

6) cosa ti aspetti dalla prima squadra e dai giovani ? Pretendo serietà' rispetto delle regole, delle gerarchie, dei ruoli. Mi aspetto impegno ed entusiasmo e che si ricordino come era triste non potersi allenare e giocare in piena pandemia... ora che lo possono fare siamo entusiasti. I risultati?... vincere per me, uomo di sport è sempre stato prioritario, voler vincere vuol dire alzare sempre l'asticella; l'importante semmai è perdere sapendo che di più non potevi dare.

 

 

lunedì 27 settembre 2021

Quella volta che i biellesi gestivano il Governo (1864)


 

28 settembre 1864 dovrebbe essere ricordato come un momento fausto per i biellesi, infatti proprio in quella giornata viene varato il Governo che ha come Presidente del Consiglio Alfonso Ferrero della Marmora, che detiene l’interim degli Esteri e della Marina e che ha Quintino Sella come Ministro delle Finanze. Biella rules verrebbe da dire. Ed è un Governo importante per l’Unità d’Italia, prima perché di fatto ratifica la Convenzione di settembre, l’accordo con la Francia che di fatto blocca le mire espansionistiche dei Sabaudi per conquistare Roma e poi per la legge che sancisce l’unificazione legislativa fra le varie regioni risorgimentali italiane ancora soggette a diversi codici retaggio del recente passato. Siamo anche nel periodo in cui la capitale viene trasferita da Torino a Firenze e in cui vengono mosse le trattative riservate con la Germania per poter arrivare al Veneto, insomma i prodromi della III guerra d’indipendenza. Ma come molti governi italiani, quello di Lamarmora non dura tantissimo cade per un solo voto 197 contro 196 sui servizi di tesoreria da affidarsi alla banca d’Italia. La prova di forza di Lamarmora non funziona e così il Ciampolillo di turno ne prova la caduta. Lamarmora torna in sella subito con il terzo mandato, che però dura sei mesi per colpa della Guerra per il Veneto, si dimette il 20 giugno 1866, perde a Custoza e non farà più il PDCM. Sic transit gloria Mundi


giovedì 9 settembre 2021

Caccialupi, Orange Futsal "Ci sono cinque/sei formazioni in grado di lottare per il primato della serie B"


Il prossimo 9 ottobre scatterà il campionato di serie B e in quell’occasione al Palasanquirico sarà di turno la squadra sarda del Mediterranea, una delle quattro compagini isolane del raggruppamento che vede un girone di cui fanno parte anche le quattro piemontesi dove, oltre agli Orange, troviamo il Val d’lans, Avis Isola e Fucsia Nizza e cinque squadre lombarde. Le 13 formazioni si daranno battaglia per un campionato quanto mai equilibrato nelle posizioni di vertice ma in cui la squadra allenata da Patanè non nasconde certo le sue ambizioni. «Abbiamo allestito certamente un roster competitivo, inserendo in organico elementi esperti e confermando il blocco della passata stagione - ammette il direttore generale Marco Caccialupi - Rispetto alla scorsa annata, dove figurava una grande favorita, l’Elledì, promossa poi attraverso i playoff, non c’è una corazzata assoluta ma cinque-sei formazioni in grado di lottare per il primato. A mio avviso fanno parte del lotto anche le tre astigiane: la neopromossa Avis Isola ha tutto per essere la rivelazione del campionato, il Fucsia Nizza è completo in ogni reparto e decisamente solido, in generale tutte e tre le squadre hanno allenatori di elevata caratura, che sono una garanzia». Stupisce la presenza di ben quattro sarde nel Girone: «Ovviamente questo aspetto comporta un sensibile aumento delle spese per le società e forse si poteva far qualcosa per evitarlo. Ci siamo mossi probabilmente un po’ tardi, speriamo di adoperarci con compattezza per migliorare lo scenario nella prossima stagione». Nel frattempo la squadra fatica in palestra, alla seconda settimana di preparazione, per trovare la forma migliore e per partire al meglio all’avvio della stagione agonistica


 

domenica 5 settembre 2021

Fenomenologia di Fuoriluogo


 

Bisogna fare i doverosi complimenti agli organizzatori di Fuoriluogo, la kermesse giunta alla settima edizione a Biella perché finalmente uno degli spiriti che hanno animato negli anni scorsi molte realtà piemontesi, prime fra tutte Dogliani e Barolo, è stato riportato e recepito anche a Biella. Costruire un evento che annovera mille e più incontri, tra presentazioni e chiacchierate con autori e opinion diventa quanto mai il sale di una cultura orale, e non solo, in grado di smuovere le coscienze ma soprattutto di instillare una conoscenza diffusa nelle persone che ne sapranno usufruire. Non è più il tempo dei grandi eventi, e in questo non c’entra sicuramente la pandemia, ma avere opportunità di conoscere la firma che sta dietro a un articolo, a un saggio, e magari conversare con lo stesso, aiuta lo spettatore e il pubblico a immedesimarsi con l’autore e al tempo stesso all’autore a percepire i gusti e le esigenze di chi sta di fronte. Storia cultura generale, enogastronomia, economia sono i temi che contraddistinguono questi incontri, per assurdo sempre di essere tornati al tempo antico quando i menestrelli viaggiavano di contrada in contrada per raccontare le loro storie. E’ una socialità nuova, un immersione quanto mai utile per uscire magari dalla realtà virtuale e per toccare con mano storie e temi nuovi ma è anche l’essenza di quello che potrebbe essere il futuro della comunicazione, un mondo fatto di multicanalità ma che non deve esclusiva bensì con una tecnologia al servizio della gente. Per cui il consiglio è fatevi il selfie con l’autore ma ascoltatelo dal vivo 

venerdì 3 settembre 2021

4 settembre 476

1545 anni fa finiva il mondo come era stato conosciuto nei mille anni precedenti. Tutto questo fa parte di una sorta di corso e ricorso di storia, gli imperi e le nazioni nascono, prosperano ma poi alla fine sono costrette a evolversi o a perire. Roma aveva raggiunto la sua massima espansione nel II secolo dopo cristo, con gli imperatori d’adozione. Ma proprio nel suo momento di massima espansione l’Impero coltivava in sè i germi di una improvvisa anche se non tanto repentina caduta. Troppi fattori ne avrebbero portato alla definitiva scomparsa. I confini innanzitutto troppo ampi da difendere, una costruzione dello Stato non più gerarchica e meritoria ma quanto mai frazionata in cui la corruzione regnava sovrana. La contaminazione fra popoli molto distanti fra loro avrebbe creato il resto, un esercito non più di coscritti ma con molti elementi mercenari avrebbe poi dato il via alla liquefazione. E così il 4 settembre del 476 Odoacre re degli Eruli, un ennesima popolazione che veniva dal nord, dallo Jutland, deponeva il giovane Flavio Romolo Augusto, detto Augustolo perché ancora piccino (12 enne). Curiosamente il giovane nel suo nome albergava i titoli di Romolo primo re di Roma e di Augusto il primo imperatore e quindi in una sorta di nemesi si concludeva con lui una storia millenaria. Nulla sarebbe stato più come prima 

Contro la Corrazzata Reggio Emilia si lotta fino alla fine

  Si andava in casa della capolista contro un gruppo che non ha mai perso e ha solo concesso un pareggio nelle partite precedenti. L’abbiam...