lunedì 27 settembre 2021

Quella volta che i biellesi gestivano il Governo (1864)


 

28 settembre 1864 dovrebbe essere ricordato come un momento fausto per i biellesi, infatti proprio in quella giornata viene varato il Governo che ha come Presidente del Consiglio Alfonso Ferrero della Marmora, che detiene l’interim degli Esteri e della Marina e che ha Quintino Sella come Ministro delle Finanze. Biella rules verrebbe da dire. Ed è un Governo importante per l’Unità d’Italia, prima perché di fatto ratifica la Convenzione di settembre, l’accordo con la Francia che di fatto blocca le mire espansionistiche dei Sabaudi per conquistare Roma e poi per la legge che sancisce l’unificazione legislativa fra le varie regioni risorgimentali italiane ancora soggette a diversi codici retaggio del recente passato. Siamo anche nel periodo in cui la capitale viene trasferita da Torino a Firenze e in cui vengono mosse le trattative riservate con la Germania per poter arrivare al Veneto, insomma i prodromi della III guerra d’indipendenza. Ma come molti governi italiani, quello di Lamarmora non dura tantissimo cade per un solo voto 197 contro 196 sui servizi di tesoreria da affidarsi alla banca d’Italia. La prova di forza di Lamarmora non funziona e così il Ciampolillo di turno ne prova la caduta. Lamarmora torna in sella subito con il terzo mandato, che però dura sei mesi per colpa della Guerra per il Veneto, si dimette il 20 giugno 1866, perde a Custoza e non farà più il PDCM. Sic transit gloria Mundi


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