28 settembre 1864 dovrebbe essere
ricordato come un momento fausto per i biellesi, infatti proprio in quella
giornata viene varato il Governo che ha come Presidente del Consiglio Alfonso Ferrero
della Marmora, che detiene l’interim degli Esteri e della Marina e che ha
Quintino Sella come Ministro delle Finanze. Biella rules verrebbe da dire. Ed è
un Governo importante per l’Unità d’Italia, prima perché di fatto ratifica la
Convenzione di settembre, l’accordo con la Francia che di fatto blocca le mire
espansionistiche dei Sabaudi per conquistare Roma e poi per la legge che
sancisce l’unificazione legislativa fra le varie regioni risorgimentali
italiane ancora soggette a diversi codici retaggio del recente passato. Siamo
anche nel periodo in cui la capitale viene trasferita da Torino a Firenze e in
cui vengono mosse le trattative riservate con la Germania per poter arrivare al
Veneto, insomma i prodromi della III guerra d’indipendenza. Ma come molti governi
italiani, quello di Lamarmora non dura tantissimo cade per un solo voto 197
contro 196 sui servizi di tesoreria da affidarsi alla banca d’Italia. La prova
di forza di Lamarmora non funziona e così il Ciampolillo di turno ne prova la
caduta. Lamarmora torna in sella subito con il terzo mandato, che però dura sei
mesi per colpa della Guerra per il Veneto, si dimette il 20 giugno 1866, perde
a Custoza e non farà più il PDCM. Sic transit gloria Mundi
lunedì 27 settembre 2021
Quella volta che i biellesi gestivano il Governo (1864)
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