Oggi
è il 29 di giugno e giusto 74 anni fa i militi della divisione Hermann Goring
massacrano più di 200 civili a Civitella, quella della divisione sopracitata è
una delle storie più brutte di massacri della seconda guerra mondiale perpetrati
ai danni dei civili. La divisione operò principalmente in Tunisia nel 1943 e
poi contrastò l’avanzata degli angloamericani in Sicilia. Combattimenti furiosi
al limite dell’annientamento, lasciò una serie di crimini striscianti in tutta
la penisola da Napoli, cacciata dai residenti dopo le quattro giornate, fino in Toscana (più di mille vittime). A Civitella una delle ultime nefandezze prima di essere mandata sul
fronte orientale contro i russi e si arrese nei dintorni di Dresda il 7 maggio .
Il 18 giugno 1944 una pattuglia della divisione si scontrò con i partigiani
toscani e subì tre morti in un conflitto a fuoco. La rappresaglia fu tremenda
ma scoppiò solo alcuni giorni dopo, in modo subdolo i tedeschi attesero che la
popolazione tornasse nelle proprie case e poi sferrò la rappresaglia:
Civitella, Cornia e San Pancrazio 244 civili inermi furono passati per le armi,
spesso con un solo colpo alla testa. Ci fu persino un processo che condanno all’ergastolo
i sopravvissuti e una condanna alla Germania per questi crimini ma la Corte
Internazionale di Giustizia annullò questa ultima condanna, il diritto
internazionale tutelava lo Stato Nazionale.
venerdì 29 giugno 2018
mercoledì 27 giugno 2018
I Piemontesi al Governo durano poco: Pertinace
La
situazione era la stessa del periodo del gladiatore di Ridely Scott, imperatore
Marco Aurelio, la generazione dei comandanti che diventano imperatori non per
successione dinastica, situazione poi modificata da Commodo, assassinato dai
suoi pretoriani, vera e propria casta al servizio del potente di turno. E poi
lui Pertinace, piemontese di Alba, figlio di schiavi affrancati prima insegnante
e poi avviato alla carriera militare. Dal punto di vista militare molteplici furono
gli interventi di Pertinace anche apprezzati e produttivi come quando governatore
della Britannia represse una rivolta. L’assassinio di Commodo lo riporto in
auge e divenne di fatto imperatore il suo fu un regno cortissimo dal 31 dicembre
192 al 28 marzo 193, meno di cento giorni, in cui il periodo di incertezza, la
montante corruzione, la violenza strisciante e gli stessi pretoriani, veri
padroni della capitale. Cercò di redistribuire i fondi e di acquietare con
distribuzioni di terre e di ailenti ma fu tutto vano. La morte violenta pose
fine al suo breve regno. Proprio vero che i piemontesi a capo dello Stato non
durano molto, un vicino conterraneo, Giovanni Goria, durò pochi mesi nel 1988 (almeno lui non fu assassinato).
venerdì 22 giugno 2018
Ricordare e non dimenticare
La terra e la memoria sono sempre
forieri utili per ricordare chi siamo, proprio l’altro giorno parlando con un
alpino abbiamo rimembrato l’epopea dei dispersi in Russia, ricordando le decine
di migliaia di morti piemontesi, in gran parte della cuneense che si spensero
tragicamente tra le balke di valuiki e in prigionia. Memoria della tesi di
laurea ma anche di una ricerca per ricordare la vera storia. Una storia scritta
con il sangue di chi l’ha vissuta in prima battuta. Tra i nomi citati nel breve
dialogo ha fatto capolino la storia di Carlo Vicentini, di cui ricordavo il
testo, una storia cruda di sofferenze ma anche una lucida analisi di un periodo
storico in cui una generazione di giovani è passata dalla sterile propaganda ad
atroci sofferenze. A coloro che ancora vogliono considerare come quel periodo
fosse foriero di grandezza e vogliono ricordare quel periodo come solo un intoppo
della storia patria consiglio unicamente questa lettura per comprendere
veramente cosa fosse il fascismo e a cosa avesse portato. Forse e dico forse a
questo punto si comprenderà che la Resistenza e la liberazione dal Nazifascismo
sia stata non solo un atto dovuto ma la necessaria purificazione che troppi
linguaggi e troppi comportamenti oggi richiamano
(..) Ogni guerra produce reduci
diversi, i nostri padri erano convinti di aver vinto la guerra, nonostante 700
mila morti e nonostante non avessero liberato un solo palmo del trentino, ed in
Istria non erano arrivati più in là di Gorizia. I reduci della seconda guerra
mondiale non ebbero nemmeno questa effimera soddisfazione, malgrado avessero
combattuto con uguale valore, impegno ed eroismo dei loro genitori. Erano stati
battuti su tuti i fronti, erano stati cacciati da tutti i punti cardinali. La
delusione tra le aspirazioni della vigilia e i risultati era stata cocente e
completa. Venti anni di glorificazione di una guerra condotta da cani e che era
costata montagne di cadaveri, aveva convinto la gioventù del littorio che il
destino dell’Italia era quello di Roma imperiale, e che la strada da percorrere
era quelle delle legioni. Aveva persuaso gli italiani di essere un popolo cui
si addice la guerra, la conquista, il dominio ed erano convinti che il fascismo
avesse forgiato preparato ed e armato poderosamente la nazione. Dovettero ben
presto accorgersi che il nostro esercito era armato, vestito e diretto come
venticinque anni prima… i reduci della guerra del 1940/45 non si lasciarono
incantare come i loro padri e diedero il benservito al fascismo ed alla
monarchia (Carlo Vicentini)
Tu vuo' fa' l'Americano
Sarà quindi la famiglia Ricketts la nuova proprietà del Milan,
il comunicato odierno fa ben sperare, dai fasti cinesi, sempre un po’ oscuri di
Li a quelli più solidi di una famiglia che ha riportato al titolo nella major
league dei Chiacago Cubs. 66 famiglia americana nel ranking di quelle
maggiormente ricche, un’attenzione per il mondo del calcio che viene in secondo
piano dopo i Cosmos in cui abbiamo visto militare un secolo fa i vari Pelè e
Chinaglia e poi successivamente dove sono emigrati i nostri migliori calciatori
alla fine della loro lastricata carriera. Sarà vera gloria ?? Ai sempre più
famosi poster l’ardua sentenza. Peccato per il sogno cinese naufragato dietro
una serie di bonifici mai pervenuti (a volte basta il CRO) ma forse questa
volta potrebbe essere la svolta che potrebbe garantire una vera rinascita
culturale e sportiva. Curioso il fatto che il derby potrebbe essere con la
famiglia Pallotta, ma questa volta il Milan torna fra le mani di un nome
inglese/americano, quindi si torna alle origini o no. Potrebbe essere la volta
buona che Gigio magari usato come catcher possa imparare a trattenere i palloni,
sarebbe qualcosa
mercoledì 20 giugno 2018
Ezio vs Attila scontro di civiltà
20 giugno 451 una data storica
per la comunità europea, lo scenario è quello di Chalons in Francia, due sono
le civiltà coinvolte, da una parte quello che verrà poi soprannominato il
flagello di Dio – Attila e i suoi unni - dall’altra il magister Ezio l’ultimo grande
generale di Roma che riesce con la diplomazia e con l’arte militare a
raccogliere un grande esercito in grado di contrastare gli Unni. E’ uno scontro
di civiltà, l’ultima difesa dell’impero. Roma non è più un porto sicuro i
visigoti l’anno depredata nel 410, e poi sarà il turno di Genserico e dei suoi
Vandali nel 455. Qui si stanno decidendo i destini del mondo conosciuto. L’abilità
di Ezio è provata e con l’aiuto dei visigoti e di altre popolazioni ferma con
la tattica e con furiosi corpo a corpo gli Unni fino ad allora imbattuti. Lo
scontro decisivo è in Francia nelle pianure che diventeranno di li in poi il
vero terreno di scontro per il predominio. Del continente. E’ uno scontro di
popoli di migrazioni, di usi e costumi, è una battaglia per il predomino futuro.
Mai un singolo combattimento prima di allora divenne così determinante mai uno
scontro fu così sanguinoso con oltre centomila morti. L’Europa era cambiata per
sempre
lunedì 11 giugno 2018
La storia è sempre la stessa
Quando
Giacomo Matteotti venne rapito e ucciso la contrapposizione politica scoppiò in
tutta la sua radicalità ma di fatto quel rapimento e conseguente assassinio
venne commissionato ed eseguito solo ed esclusivamente per ragioni di natura
economica, il deputato socialista era venuto in possesso di prove che avrebbero
smascherato l’illecito coinvolgendo alte personalità del fascismo tra cui anche
il fratello del Duce, insomma il vecchio vizio italico delle mazzette e quindi
anche quando “c’era Lui” era quanto mai in voga. Nonostante la marcia su Roma e
i mille più casi di stragi perpetrate per mano degli squadristi (come non
ricordare quella del dicembre 1922 a Torino opera di Brandimarte) il fascismo
non aveva ancora attecchito e rischiava se fossero venute fuori inchieste e
documenti di sparire (da qui il discorso di Mussolini alle Camere e le leggi
fascistissime che impedivano la libertà stessa di stampa)
Ma a
cosa si riferivano i documenti di Matteotti
Il
governo italiano, in effetti, poche settimane prima della fine di Matteotti,
aprile 1924, aveva concesso alla
Sinclair Oil un’esclusiva, della durata di 90 anni, per la ricerca e lo
sfruttamento dei giacimenti petroliferi presenti nel territorio italiano, in
Emilia e in Sicilia. Un business che aveva in prima linea i principali gruppi
finanziari di New York, tra cui la banca di John Davison Rockefeller,
presidente e fondatore della Standard Oil, la società per cui operava in Italia
la Sinclair. Accordo che la compagnia d’oltreoceano avrebbe oliato a suon di
tangenti. Mazzette che sarebbero finite nelle tasche di altissimi esponenti del
regime, tra cui anche il fratello di Mussolini, Arnaldo. Matteotti aveva
annunciato, facendo capire di avere in mano le prove, di voler denunciare
l’illecito in un intervento parlamentare alla riapertura dell’Aula di
Montecitorio il 10 giugno. Non arrivò mai in aula.
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