L’amianto è una piaga che ha
creato tantissimi lutti e problemi alla vita quotidiana delle persone, l’asbesto
è fuorilegge dal 1992 ma rimane il problema della riconversione del materiale.
La società Reuse Asbesto si propone invece attraverso processi industriali di
trasformare i manufatti in amianto proprio per distruggerlo in modo chimico una
volta per tutte. Scopo della società è proprio la trasformazione dei manufatti
di cemento amianto attraverso l’uso di siero di latte esausto e dell’acqua di
lavaggio delle produzioni agro alimentari. L'impiego dei suddetti elementi
determina un attacco biochimico al cemento amianto con l’ottenimento nel corso
della varie fasi in cui è articolato il processo di trasformazione di prodotti
diversificati quali anidride carboniche idrogeno prodotti per idropittura
fertilizzanti a base di fosfati magnesio nichel e manganese. Reuse si propone
quindi quale azienda in grado di trattare tale problematica dalla sua evidenziazione
fino ad arrivare al trattamento vero e proprio. Nella puntata di Città allo
Specchio in onda questa sera su Grp e che potrete trovare anche su you tube la
spiegazione nei dettagli del progetto e della parte industriale aziendale. Da
non perdere
venerdì 25 agosto 2017
Un secolo fa, la Bainsizza
Cent’anni fa in questi giorni di
fine agosto il Generale Cadorna produceva lo sforza massimo per cercare di
sfondare il fronte italiano e per aprirsi, nelle sue vane speranze la strada
per arrivare a Vienna e quindi finire la guerra. Il 1917 è stato l’anno
horribilis della prima guerra mondiale attacchi e contrattacchi sanguinosissimi
decine di migliaia di morti per un fronte in stallo da Ypres fino al fronte
italiano. Gli attacchi lanciati fra il 17 e il 31 agosto sulla Baisinzza
portarono alla morte migliaia di soldati italiani mandati, come carne da
macello contro le schwarzlose (mitragliatrici) austriache. La spallata di
Cadorna non riuscì anche se la difesa austro-ungarica vacillò tanto da
costringere gli alleati tedeschi a pensare all’invio di rinforzi che sarebbero
poi ritornati utili per Caporetto a ottobre. Forse nella pazzia della prima
guerra quell’offensiva costrinse le potenze centrali a ripensare indirettamente
a come capitalizzare al meglio le offensive di fine 1917 e salvò dal collasso
certo il fronte francese. Undici battaglie e massacri avevano dissanguato anche
l’esercito italiano e Cadorna pagò a caro prezzo quest’ultima carneficina.
40.000 morti 108.000 feriti 18.000 dispersi questo il macabro computo della
strage. Gli austriaci per parte loro 10.000 morti 45.000 feriti e 30.000
dispersi. Milioni i colpi di artiglieria sparati sia in attacco che in difesa
la guerra era a una svolta. Caporetto 24 ottobre dietro l’angolo.
mercoledì 23 agosto 2017
L'ultima carica: Isbuscenskij 24 agosto 1942
Per chi ha studiato con passione
la storia della prima guerra mondiale l’urlo Avanti Savoia, con cui i fanti
uscivano dalle trincee, ha imperversato per anni ricordandoci anche le pagine
gloriose delle guerre di indipendenza in cui i pistapauta (i marines
piemontesi) affrontavano con sprezzo del nemico il fuoco austriaco. L’ultima
volta che fu lanciato, anche se in modo che potrà risultare anacronistico, fu
per la carica di cavalleria che avvenne sul fronte russo il 24 agosto 1942,
quando il Savoia cavalleria respinse tre battaglioni russi a Isbuscenskij: le
truppe nemiche furono affrontate con moschetti, sciabole e bombe a mano il
tutto per annientare le postazioni russe. Non una vera e propria battaglia, più
una scaramuccia se si vuole, nell’ambito dell’offensiva lanciata dai russi in
estate per isolare, come poi avvenne più tardi, la città di Stalingrado. Ma
comunque un episodio di storia che merita di essere ricordato per il valore dei
nostri soldati mandati a combattere una guerra di annientamento in un
territorio lontano migliaia di chilometri dall’Italia per la gloria effimera di
Mussolini (anche quei morti sulla sua coscienza).
Quando la storia fa spettacolo e rende. Il caso Nolan e Dunkirk
foto mrliricks
Mancano solo dieci giorni all’uscita
anche in italia dell’ultima fatica di Nolan dedicata all’operazione Dynamo. Il
film sarà senza ombra di dubbio un successo al botteghino, il regista si è
cimentato con la storia e per la seconda volta una conclamata sconfitta
(Giuseppe Rasolo Le Grandi Battaglie della seconda guerra mondiale, Newton
Compton Editore) si è trasformata in un successo. Al botteghino in Francia
oltre due milioni di spettatori, in sole 5 settimane di programmazione. Ma la
vera fortuna è stata lo sfruttamento da parte delle autorità locali di
Dunquerque (la città) dei siti in cui si sono state realizzate riprese e dietro
le quinte (Envers du Decor). In questo caso fino al 28 luglio 2018 è stato
allestito un vero e proprio percorso storico didattico e cinematografico che,
oltre a far conoscere da vicino i segreti della pellicola, ha permesso di
ristudiare fatti di 77 anni prima. Che dire la storia, il proprio passato, sono
sempre fonte sia di ispirazione e in questo caso di guadagno. Vi posso
assicurare che i luoghi non hanno grandi capacità turistiche; tempo incerto,
ventoso, freddo anche in estate, ma il fascino di rivivere la storia a diretto
contatto nei luoghi dove si sono compiuti i destini del mondo non ha prezzo. L’emozione
di stare in una trincea a Ypres, di sedere nella dependance della villa di Arnheim
dove si è deciso il destino dell’operazione Market Garden o di camminare sulle
spiagge di Dunquerque, contagia anche un neofita della storia. In questo inglesi
e francesi sono maestri, quando anche in Italia si percepirà che questo è un
settore che può essere da traino per la cultura, per il turismo e per l’economia
??
Fernet vs Colera. Una storia piemontese del 1867
foto fernetmania
150 anni fa in Piemonte ci fu un
epidemia abbastanza violenta di colera. Lo stesso re Vittorio Emanuele scriveva
al Presidente del Consiglio Urbano Rattazzi comunicando oltre 50 casi al giorno
con decine di decessi. La scoperta del bacillo virgola fatta da Kock nel 1885 avrebbe
svelato cause e cure, ma prima di quella data le ipotesi sulle origini del
colera erano varie e le cure alle volte fantasiose. Stupisce allora di leggere
una lettera del Sindaco di Donnaz che, proprio in quel periodo, ringraziava i
signori Martini Rossi e Compagni “grazioso invio fatto a questo municipio di
venti bottiglie del rinomato Fernet che è stato efficacissimo come preservativo
alla malattia e anticolerico”. Non fu l’unica missiva, anche i sindaci di San
Maurizio Canavese e Montjovet vergarono lettere dello stesso tenore. La società
che produceva il Fernet era stata costituita appena pochi anni prima il 1
luglio 1863, quando Alessandro Martini Luigi Rossi e Teofilo Sola diedero
origine alla società con 9000 lire la Martini, sola e C.ia che poi nel 1879
divenne la Martini e Rossi. Gusto piemontese e potente rimedio.
lunedì 14 agosto 2017
Operazione Dynamo la Storia diventa spettacolo, quando la stessa attenzione per quella italiana ?
Se c’è una cosa che ho sempre
invidiato agli inglesi è la loro capacità di sfruttare la storia e il passato
in modo autorevole, quasi autoreferenziale, in grado di far vedere ai posteri
ma anche ai propri concittadini eventi e momenti topici come un passato di cui
andare fieri. Per loro nulla è lasciato al caso e anche episodi marginali
diventano l’occasione per magnificare il proprio spirito di appartenenza. Ho
visto solo i provini, in gergo cinematografico trailer di Dunkirk che uscirà
nelle sale italiane il prossimo 31 agosto ma che in Inghilterra viene
proiettato fin dallo scorso 21 luglio. Le sequenze, l’uso delle parole, le
immagini, la fotografia tutto fa rimanere senza fiato. Stiamo parlando di una
sconfitta che viene sublimata come una vittoria, seguendo lo spirito messo in
voga da Churchill proprio mentre tutto questo avveniva nel giugno del 1940.
Nolan è una grande regista che all'apice della sua carriera con l’aiuto di uno
staff di prim'ordine, tra cui le musiche di Hans Zimmer, porta sul grande
schermo una storia di grande orgoglio britannico, la ritirata vittoriosa dell’operazione
Dynamo dei 340.000 soldati britannici dalla Francia. Per chi volesse leggere
com'è andata consiglio, scusate l’autocitazione, il mio libro sulla seconda
guerra mondiale, ma quello che mi preme sottolineare oggi più che mai, è mai
possibile che il mondo della cinematografia italica non senta il bisogno di
realizzare qualche opera che ricordi le mille e più belle pagine di storia
italiana di guerra. Quante sarebbero? Sulla prima guerra mondiale gli esempi
sarebbero mille, e nella seconda la ritirata degli alpini dalla Russia non
avrebbe lo stesso impatto della ritirata delle truppe inglesi a Dunkirk. Tutto
questo sarebbe sicuramente un modo per spettacolarizzare la nostra storia, ma
anche per tramandare alle giovani generazioni il sacrificio dei nostri avi e
forse anche un modello educativo
Suprematisti la storia non si è fermata a Gettysburg (1863)
Suprematisti bianchi, suona
malissimo quasi impronunciabile e vedere questi signori per lo più sovrappeso
inneggiare alla supremazia della razza ariana, alfieri di un mondo che per
fortuna non c’è più, ci fa sprofondare in un passato antico. Ci sarebbe solo da
sorridere se non ci fosse scappato il morto e se questo odio, per chi non ha il
colore della pelle uguale al tuo, non stesse prendendo piede un po’ ovunque come
se non fossimo figli della stessa terra. Al cinema erano già stati sbeffeggiati
dai Blues Brothers (i famosi nazisti dell’illinois) per finire a Quentin Tarantino
nel suo Django unchained,. Ma tutta questa storia prende il via dalla figura di
un generale, Robert Edward Lee, capo dei Confederati Sudisti e di una sua
statua in via di rimozione. Lee era un generale di buona levatura che fece
letteralmente vedere i sorci verdi alle truppe dell’Unione nella Guerra di
Secessione fino a Gettysburg (1/3 luglio 1863) la più sanguinosa battaglia
combattuta sul suolo americano (leggendaria la carica del colonnello Pickett) .
Una guerra dal chiaro valore economico tra il Nord delle fabbriche e il Sud
Contadino e che segnò anche la fine della schiavitù sul suolo americano. Una
guerra sanguinosa, la più sanguinosa mai combattuta dagli americani (oltre 700.
Mila morti) con un paese completamente trasformato e forsanche emancipato anche
se per la completa consacrazione di una parità avremmo dovuto attendere poi gli
anni sessanta del Secolo breve.
Shiloh, Bull Run, Antietam,
Appomatox tutte pietre miliari di una sorta di catarsi militare in cui si
scontrarono due mondi e due filosofie. In cui anche i capi militari
rappresentavano due modi diversi di fare la guerra. Lee da una parte e Ulysses
Grant dall’altra. Lee era schiavista, ma chi non lo era al Sud in quel periodo.
Grant passò poi dai teatri di battaglia agli scranni politici diventando anche
Presidente degli Stati Uniti per due mandati (con tutto quello che ne consegue
anche in termini di disprezzo politico da parte degli avversari). Lee non
sopravvisse molto alla fine della guerra, morì di malattia nel 1870. E la sua
dipartita ante litteram lo fece diventare una sorta di icona, non reale, di un
sud ormai antico. Usare Lee sia da una parte e dall’altra dei due schieramenti
non è corretto ma ancora di più pensare a una supremazia bianca nel XXI secolo
suona di un'anacronistico da far paura e son convinto che anche il pragmatico
Lee ne sarebbe d’accordo.
martedì 8 agosto 2017
Tessera per il tifoso
L’avevano spacciata per il
futuro. Tornelli che sarebbero stati aperti con queste chiavi elettroniche e
che ci avrebbero procurato un sacco di vantaggi. Invece solo code, casini
burocratici, impossibilità di recuperare i biglietti per le trasferte come se
la voglia del singolo tifoso fosse quella di andare a fare l’hooligan comunque.
Dopo anni, complice la disaffezione del tifoso hanno percepito che qualcosa
andava cambiato e se Dio vuole l’hanno attuata. Meglio tardi che mai verrebbe da dire. Riammessi gli
striscioni, i tamburi e tutte le altre cose che facevano colore e folclore.
Belli i tempi in cui potevi portare le galline allo stadio, mettevi loro la
casacca della squadra avversaria e le facevi scorrazzare sul prato di san siro.
Era un tifo ruspante che magistralmente Abantuono aveva recensito nel suo
eccezzziunale veramente, un tempo andato ma che potrebbe tornare e forse anche
gli stadi si torneranno a colorare di tifo genuino e partecipativo, perché in
fin dei conti è pur sempre una festa. Adesso però abbassate anche il prezzo del
biglietto
lunedì 7 agosto 2017
Commercialisti rossoneri:una passione del diavolo
foto multimedia quotidiano
Commercialisti rossoneri: lo striscione
l’ho visto in Curva Nord a San Siro e vista l’esposizione mediatica sul caso
fidejussioni è subito rimbalzato nei miei highlights personali. 65.000
spettatori al 3 di agosto per una partita, forse scontata, per i preliminari di
Europa League sono da follia del calcio, ma si sa, i tifosi, soprattutto quelli
del Milan sono abituati a far pazzie. In fin dei conti il 24maggio 1989 si
consumava un altro esodo biblico in quel di Barcellona con i rumeni a fare da
sparring partner. Allora era un punto d’arrivo dopo un triennio di aspettative
ora è una ripartenza. E che sia quella giusta è facile intravederla nelle
sprezzanti parole degli avversari. Falliranno, non hanno i soldi ! non sono
capaci ! Anche in questo caso sovviene il ricordo del bel passato che fu. La
presentazione del Milan all’epoca venne fatta con gli elicotteri all’Arena e un
noto portiere di una squadra di Venaria disse “li useranno anche per scappare”.
La storia non gli diede ragione ed è bello pensare e sperare che non sia così.
Certo è più facile in Italia fare il tifo contro (mi iscrivo anch’io) ma una
volta tanto è bello pensare al rinnovato valore di una maglia a due colori (il
rosso e il nero).
Iscriviti a:
Post (Atom)
Contro la Corrazzata Reggio Emilia si lotta fino alla fine
Si andava in casa della capolista contro un gruppo che non ha mai perso e ha solo concesso un pareggio nelle partite precedenti. L’abbiam...
-
Finale convulso al Palabrumar a 59 secondi dalla fine Borgnetto si accascia a centrocampo mentre aveva la palla, Boscaro si invola e Tres D...
-
(fonte www.arkistudio.eu) TUA MADRE E’ MORTA La parola Collegio ha sempre evocato nelle menti di tutti una connotazione negativ...
-
La partita perfetta non esiste di solito, ma quella disputata al Palabrumar, oggi, per l’Orange Futsal ha tutti i crismi per diventarla. U...