mercoledì 23 agosto 2017

L'ultima carica: Isbuscenskij 24 agosto 1942


Per chi ha studiato con passione la storia della prima guerra mondiale l’urlo Avanti Savoia, con cui i fanti uscivano dalle trincee, ha imperversato per anni ricordandoci anche le pagine gloriose delle guerre di indipendenza in cui i pistapauta (i marines piemontesi) affrontavano con sprezzo del nemico il fuoco austriaco. L’ultima volta che fu lanciato, anche se in modo che potrà risultare anacronistico, fu per la carica di cavalleria che avvenne sul fronte russo il 24 agosto 1942, quando il Savoia cavalleria respinse tre battaglioni russi a Isbuscenskij: le truppe nemiche furono affrontate con moschetti, sciabole e bombe a mano il tutto per annientare le postazioni russe. Non una vera e propria battaglia, più una scaramuccia se si vuole, nell’ambito dell’offensiva lanciata dai russi in estate per isolare, come poi avvenne più tardi, la città di Stalingrado. Ma comunque un episodio di storia che merita di essere ricordato per il valore dei nostri soldati mandati a combattere una guerra di annientamento in un territorio lontano migliaia di chilometri dall’Italia per la gloria effimera di Mussolini (anche quei morti sulla sua coscienza).

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