venerdì 25 agosto 2017

Un secolo fa, la Bainsizza


Cent’anni fa in questi giorni di fine agosto il Generale Cadorna produceva lo sforza massimo per cercare di sfondare il fronte italiano e per aprirsi, nelle sue vane speranze la strada per arrivare a Vienna e quindi finire la guerra. Il 1917 è stato l’anno horribilis della prima guerra mondiale attacchi e contrattacchi sanguinosissimi decine di migliaia di morti per un fronte in stallo da Ypres fino al fronte italiano. Gli attacchi lanciati fra il 17 e il 31 agosto sulla Baisinzza portarono alla morte migliaia di soldati italiani mandati, come carne da macello contro le schwarzlose (mitragliatrici) austriache. La spallata di Cadorna non riuscì anche se la difesa austro-ungarica vacillò tanto da costringere gli alleati tedeschi a pensare all’invio di rinforzi che sarebbero poi ritornati utili per Caporetto a ottobre. Forse nella pazzia della prima guerra quell’offensiva costrinse le potenze centrali a ripensare indirettamente a come capitalizzare al meglio le offensive di fine 1917 e salvò dal collasso certo il fronte francese. Undici battaglie e massacri avevano dissanguato anche l’esercito italiano e Cadorna pagò a caro prezzo quest’ultima carneficina. 40.000 morti 108.000 feriti 18.000 dispersi questo il macabro computo della strage. Gli austriaci per parte loro 10.000 morti 45.000 feriti e 30.000 dispersi. Milioni i colpi di artiglieria sparati sia in attacco che in difesa la guerra era a una svolta. Caporetto 24 ottobre dietro l’angolo.

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