E’ il derby una partita dove tutto è possibile, dove
spesso contano più le aspirazioni e le emozioni piuttosto dei nomi e del
curriculum, conta anche come la affronti e quando ti stai preparando a una
partita come questa con tutti i risvolti possibili ma dove più che il fisico
contano le motivazioni psicologiche e Biella ne aveva tantissime, il passato recente, la voglia di
essere ancora il traino del basket piemontese nonostante la campagna acquisti
faraonica di Torino. Insomma fin dal raduno l’attenzione di tutti era riposta a
questo primo ostacolo. Corbani ha preparato benissimo la sfida cercando di
mettere subito il piede sull’acceleratore. La tifoseria è calda non c’è il
tutto esaurito ma sono oltre 4.000 gli spettatori presenti con una nutrita
presenza di sostenitori della Manital Torino. Le coreografie sono interessanti
la Curva Barlera è tutta uno sfarfallio di colori rosso e blu, mentre la curva
di Torino espone un inequivocabile “”in hoc signo vinces “ di costantiniana
memoria che la dice lunga sulla voglia di tornare nell’Olimpo del basket che
conta; i cori per l’Avv. Forni si sprecano ma la realtà è che Pillastrini deve
fare a meno di Mancinelli oltre a Steele per questo importante incontro.
Corbani si affida a Laganà Raspino
Hollis Voskuill Infante mentre Pillastrini
schiera Evangelisti Gergati Amoroso Chessa e Sandri, i primi minuti servono per
capire e per comprendere come giocano le squadre ma si percepisce subito che
Biella è squadra mentre Torino punta di più sulle individualità, Chessa e
Amoroso su tutti, ma è l’attenzione di Biella che si nota, diverse le palle
rubate. Hollis è ispirato e Voskuil ha una precisione dall’arco che indirizza
la partita. Dopo dieci minuti Biella è sul più nove un divario che si dilata
nel secondo quarto emblematica un azione
in cui per ben tre volte su tiri forzati Biella recupera palla e poi alla fine
schiaccia con Hollis, una trance agonistica e un furore senza precedenti.
Pillastrini è costretto a chiamare time out ma la partita non cambia indirizzo.
Biella corre a mille all’ora e all’intervallo lungo il tabellone recita il più
sedici (44 a 28) Torino non può essere così brutta e in effetti Pillastrini
nell’intervallo fa sentire la sua voce. La difesa della Manital si alza ed è
più determinata il vantaggio si assottiglia, le battaglie a sportellate sotto
canestro sono cruente, Corbani si arrabbia per qualche contatto di troppo e
subisce un tecnico. Gergati Amoroso e Sandro cercano di portare sotto Torino ma
il disavanzo non va mai sotto i dieci punti. C’è ancora un po’ di tensione nei
primi minuti dell’ultimo quarto ma poi Biella dilaga e Torino alza bandiera
bianca le triple di Voskuil ma soprattutto l’intensità di Laganà e di Raspino
lascia il segno c’è persino gloria per Murta con una tripla a risultato
acquisito. E può esplodere la festa di
Biella. Una partita che l’Angelico ha vinto a rimbalzo + 13 ma soprattutto con
l’intensità quella che è mancata a Torino. Tra otto giorni si replica
Angelico Biella . Manital Torino 81 – 61 ( 23 – 14; 44 – 28; 59 - 49 )
Angelico Biella
Coach Corbani Murta L. 3; Chillo M.4; Raspino T.9; Laganà M
14.; Infante L.4; Lombardi E.9; Berti S.0; Voskuil A. 22; De Vico N.1; Hollis
D.15;
Manital Torino
Coach Pillastrini Stojkov S. 0; Evangelisti M. 10; Chessa M.
14; Baldasso 3;L.; Sandri D.11; Amoroso V. 12; Viglianisi K. 2; Wojciechowski
J. 2; Gergati L. 7; Trovato M. 0;
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