Il mito e la leggenda quando si
tratta di battaglie è sempre dietro l’angolo, elevare l’esempio di un soldato
per un’azione eroica magari aggiungendo numeri a volte incontrollabili diventa
utili per creare consenso e per dare stimoli. Emblematico il caso del caporale
York che proprio l’8 ottobre del 1918 prese parte a un’azione che lo consacrò a
imperitura memoria oltre a meritare la medal of honour. Siamo a un mese dalla
fine della Grande Guerra gli americani ormai sono entrati in prima linea e
hanno preso possesso nelle Argonne degli scontri con i tedeschi. Sono passati
40 mesi dall’entrata in guerra e francesi tedeschi e inglesi si sono lasciati
alle spalle milioni di morti nelle trincee e nei furiosi combattimenti corpo a
corpo. E’ una lotta folle ormai siamo all’epilogo e in prima linea gli
americani rappresentano una novità e vanno all’attacco spesso in maniera
scriteriata ma riescono a sovvertire i canoni classici della lotta. A fine
conflitto i soldati caduti saranno solo 50.000 ben lontani dalle cifre monstre
degli altri eserciti. York si avventura dietro le linee nemiche e in modo
rocambolesco uccide 25 nemici distrugge un numero imprecisato di mitragliatrici
e cattura oltre cento soldati portandoli dietro la prima linea. York diventa il
simbolo della forza militare degli Stati Uniti e i dieci mille York dell’esercito
spingono di fatto, grazie anche a una buona propaganda alla resa tedesca. Film
con Gary Cooper, racconti e aneddoti non si contano. Mi viene anche in mente un
suo emulo della 66 divisione di fanteria che, dodici mesi prima, con tre
commilitoni, con un analoga azione dietro le linee austriache con cinque bombe
a mano e con il Carcano modello 91 catturò una compagnia di soldati nemici
portando nelle retrovie italiane 180 nemici. Non ha ricevuto ne medaglie d’onore,
ne compensi ma solo la promozione da soldato semplice a sergente maggiore. Beh
quell’uomo, contadino e mantovano era mio nonno: Menghini Oddone Giuseppe
domenica 9 ottobre 2022
Sgt York vs Sgt Menghini chi era il più forte
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