giovedì 27 ottobre 2022

Bollettino 887 il doppio comunicato stampa su Caporetto. Mestieri difficili di un tempo: l'addetto stampa dell'esercito

  

28 ottobre 1917 il Comando italiano emette il bollettino di guerra numero 887, si tratta del documento ufficiale che certifica la sconfitta a Caporetto e da l’idea della ritirata verso il Tagliamento e poi verso il Piave. Il bollettino era il documento ufficiale giornaliero che certificava i movimenti di truppe e sanciva in modo preciso vittorie e sconfitte. Era il comunicato stampa che prendeva le mosse per informare se non esaustivamente in modo sinergico l’andamento della guerra. Duro il compito dell’estensore del documento che andava in contro a mille controlli e a volte anche a censure preventive e postume nell’accontentare la platea dei giornalisti a cui era indirizzato ma anche le indicazioni politiche militari da seguire. Proprio del 887 ne vengono certificate due varianti la prima, molto bellicosa, di Cadorna, che identifica i colpevoli della sconfitta:

«La mancata resistenza di riparti della 2ª Armata vilmente ritiratisi senza combattere o ignominiosamente arresisi al nemico, ha permesso alle forze austrogermaniche di rompere la nostra ala sinistra sulla Fronte Giulia. Gli sforzi valorosi delle altre truppe non sono riusciti ad impedire all'avversario di penetrare sul sacro suolo della Patria”.

La seconda decisamente più edulcorata: «La violenza dell'attacco e la deficiente resistenza di taluni riparti della 2ª armata, ha permesso alle forze austrogermaniche di rompere la nostra ala sinistra sulla Fronte Giulia. Era stata richiesta dallo stesso Presidente del Consiglio Vittorio Emanuele Orlando.

La dimostrazione che il comunicato stampa bollettino elaborato dalla politica cercava di non inimicarsi la platea dei militari e di fatto di dare il benservito allo Stato Maggiore dell’esercito fin li operativo. Per un curioso caso del destino entrambe le veline uscirono non si sa se il secondo con la dicitura, il seguente comunicato annulla il precedente. In ogni caso a essere bannato fu Cadorna  

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