28 ottobre 1917 il Comando
italiano emette il bollettino di guerra numero 887, si tratta del documento
ufficiale che certifica la sconfitta a Caporetto e da l’idea della ritirata
verso il Tagliamento e poi verso il Piave. Il bollettino era il documento
ufficiale giornaliero che certificava i movimenti di truppe e sanciva in modo
preciso vittorie e sconfitte. Era il comunicato stampa che prendeva le mosse
per informare se non esaustivamente in modo sinergico l’andamento della guerra.
Duro il compito dell’estensore del documento che andava in contro a mille
controlli e a volte anche a censure preventive e postume nell’accontentare la
platea dei giornalisti a cui era indirizzato ma anche le indicazioni politiche
militari da seguire. Proprio del 887 ne vengono certificate due varianti la
prima, molto bellicosa, di Cadorna, che identifica i colpevoli della sconfitta:
«La mancata resistenza di riparti della 2ª Armata vilmente
ritiratisi senza combattere o ignominiosamente arresisi al
nemico, ha permesso alle forze austrogermaniche di
rompere la nostra ala sinistra sulla Fronte Giulia. Gli sforzi valorosi delle
altre truppe non sono riusciti ad impedire all'avversario di penetrare sul
sacro suolo della Patria”.
La seconda decisamente più
edulcorata: «La violenza dell'attacco e la deficiente resistenza di
taluni riparti della 2ª armata, ha permesso alle forze
austrogermaniche di rompere la nostra ala sinistra sulla Fronte Giulia. Era
stata richiesta dallo stesso Presidente del Consiglio Vittorio Emanuele Orlando.
La dimostrazione che il comunicato stampa bollettino elaborato dalla politica cercava di non inimicarsi la platea dei militari e di fatto di dare il benservito allo Stato Maggiore dell’esercito fin li operativo. Per un curioso caso del destino entrambe le veline uscirono non si sa se il secondo con la dicitura, il seguente comunicato annulla il precedente. In ogni caso a essere bannato fu Cadorna
Nessun commento:
Posta un commento