sabato 29 gennaio 2022

Il settimo sigillo casalingo dell'Orange Futsal


Ennesima partita vinta in casa dagli Orange Futsal Asti, questa volta la vittima è stata quel Videoton Crema che alla seconda giornata del girone d’andata aveva imposto il pari in trasferta ai ragazzi di Patanè. Ma la partita odierna è stata tutt’altro che facile, la squadra lombarda è arrivata al Palbrumar con spirito battagliero e ha imposto fin dalle prima battute il portiere di movimento per non permettere a Celentano e compagni di giocare in scioltezza. Un primo tempo duro ma che ha visto partire la squadra di casa con un Rivella in super condizione che ha mancato la segnatura per ben tre volte, ma è stata su una ripartenza sbagliata degli ospiti che Curallo si è trovato la palla perfetta e ha infilato il portiere ospite. Nemmeno il tempo di gioire e Maietti ha riportato la partita in equilibrio. Grande pressing a tuttocampo delle due compagini e su un altro errore in ripartenza Mendes ha celebrato il nuovo vantaggio. Un 2 a 1 salvato a fine tempo da Tropiano che ha ipnotizzato Porceddu dal dischetto del rigore. Ripresa che parte con Rivella lesto a ribadire in rete una corta respinta del portiere ospite e poi tanta sofferenza con i lombardi che hanno cercato di sfruttare il portiere di movimento. Ancora Maietti ha ridotto il gap e poi su rigore Ibra ha messo un sigillo importante che ha indirizzato il match, il punteggio è stato poi arrotondato da Scavino che di forza ha ribadito in rete una doppia parata della Videoton. Un successo, il settimo in casa, che sancisce la seconda posizione in classifica dei piemontesi che approfittano anche della caduta interna del Sardinia, sarà un campionato che andrà interpretato di partita in partita e la prossima sarà ancora in Piemonte, anche se in trasferta a Brandizzo, contro il Val d’Lans. La condizione c’è, l’umore è buono e la strada è tracciata.

Orange Futsal vs Videoton Crema 5 – 2 (2 – 1pt)

Marcatori:

primo tempo 5’42” Curallo (o) 7’53” Maietti (v) 9’39 Mendes (0)

secondo tempo 53” Rivella (o) 15’30” Maietti (V) 17’32” Ibraa (O) 19’ 08” Scavino (o)

Ammoniti De Freitas, Pagano e Martinelli (v) Curallo (o)

sabato 22 gennaio 2022

Una vittoria tutta da dedicare a Patanè. Il sigillo di tacco di Mendes

E al quarto tentativo gli Orange sfatano il tabu Sardegna, una vittoria pesante contro una squadra molto ben disposta in campo che ha tenuto in apprensione Celentano e compagni fino alla fine come ammicca lo stesso capitano: “una partita difficile, ma lo sapevamo, loro sono una buona squadra che sanno giocare in pressione, siamo andati in vantaggio ma non hanno mai mollato; abbiamo anche sofferto alla fine ma poi sono arrivati i tre punti. Rudy ha realizzato un gran goal di tacco quando mancavano cinque minuti alla fine e con questa vittoria ci siamo anche sbloccati fuori dal Piemonte, una bella iniezione di fiducia per il resto del campionato. Con una Domus praticamente imbattibile, fatto salva la partita del Palasanquririco, l’obiettivo rimangono i play off come conferma Celentano: “dobbiamo giocare partita dopo partita e poi a due giornate dalla fine vedremo la nostra posizione e tireremo le somme ma i play off sono l’obiettivo principale.”. Una vittoria che fa morale quindi ma che ha anche una dedica speciale quella per Mister Patanè : “ci stiamo allenando e bene in queste settimane e stiamo sempre più diventando gruppo e squadra grazie anche al nostro mister ecco perché ci tenevano a dedicare la vittoria di oggi direttamente a lui”. Ben fatto ragazzi e adesso si torna nella nostra casa per un'altra importante partita a sabato prossimo

Mediterranea vs Orange 2 – 3 (1 – 2pt)

Marcatori Orange: Rivella, Scavino, Mendes

martedì 18 gennaio 2022

Effetto Serra


 foto Milannews

La prima reazione, ovviamente da super tifoso ieri sera, era da uomo delle caverne neandertaliano pronto a infilzare con i rebbi di un tridente le terga dell’arbitro. Poi, però, a bocce ferme occorre sempre rivalutare azioni e comportamenti, la squadra ha perso la partita anche e soprattutto per demeriti suoi e per le prodezze del portiere avversario. Certo un’ammonizione in più per Gjasy avrebbe tolto dai giochi l’autore della rete della vittoria spezzina, probabilmente il non fischio avrebbe giovato a Messias per la rete della vittoria. Ma poi, onestamente, riavvolgi il film delle partite e della storia e ti ricordi che hai vinto una coppa campioni con una rete non convalidata di mezzo metro dentro a Belgrado, con una rete annullata per fuorigioco inesistente a Madrid. Devi essere sempre più forte della sfortuna e anche di qualche ingiustizia senza fare alcun tipo di vittimismo; magari vincerai meno ma non importa. Sono vittorie che poi lasciano il segno, appellarsi a Muntari o a Serra non cambia l’ordine dei fatti e cucirsi addosso una maglia da complotto non fa nè onore ne classifica, ormai il danno è fatto. Se devo essere onesto mi piace che una società, pur nell’aver espresso una posizione di protesta legittima, abbia in un certo senso assolto l’operato dell’arbitro e se è vero che i giocatori sono andati a consolare negli spogliatoi Serra mi verrebbe da dire, c’è speranza. Anzi piuttosto che le scuse o lo stop degli arbitri permettete a Serra di arbitrare ancora e subito, la prova disastrosa potrebbe e deve essere un errore di crescita. Lasciamo la tifoseria alla curva, ai giornali, società e media vari tornino a lavorare per far crescere un movimento e non la pancia intesa come tifo.


domenica 16 gennaio 2022

in Sardegna si chiude con una sconfitta il girone d'andata per gli Orange


 

Il PalaDante da sempre palestra del Città di Sestu ha ospitato l’esordio nel 2022 dell’Orange in trasferta contro il Jasnagora per la terza e penultima volta in Sardegna, ma già come nelle puntate precedenti in terra Ichnussa, in questo campionato, gli uomini di Patanè sono costretti a pagare dazio e a uscire dalla terra sarda con un nulla di fatto. Una partita tosta che ha visto le due squadre pareggiare i conti alla fine della prima frazione e poi dopo essere andata in vantaggio la squadra ospite a inizio ripresa la Jasnagora ha chiuso i conti per un risultato finale di 5 a 3. Con questa sconfitta si chiude anche l’andata per gli astigiani che, al netto dei recuperi che si devono ancora svolgere, chiuderà al secondo o al terzo posto del girone, ma con la migliore difesa del campionato e il quarto miglior attacco. Il tutto frutto di un percorso netto in casa (sei vittorie) mentre in trasferta la bilancia piange (1 vittoria, 2 pareggi e 3 sconfitte). Certo il ritorno vedrà meno viaggi, soprattutto in Sardegna, per un campionato molto incerto in cui ogni partita è una battaglia

Jasnagora – Orange 5 – 3 ( 2-2 pt)

Marcatori Orange: 2 Mendes 1 Scavino

sabato 8 gennaio 2022

Horatio Kitchener, il padre dell'esercito britannico moderno

Al cinema si sta proiettando il film Kingsman the origin, una pellicola che di fatto relaziona sulla prima guerra mondiale riportando fatti reali e altri puramente immaginari, però è godibile, scorre veloce e presenta una sfaccettatura storica non didascalica, ma potente sul fronte della narrazione. Venaria per un giorno, quelle delle riprese, si trasforma in Sarajevo di inizio secolo per diventare la tomba delle speranze di una generazione di giovani che si vanno a schiantare sulle trincee della guerra mondiale. In tutto ciò compare la figura di Horatio Kitchener, il generale organizzatore inglese e, di fatto, il traghettatore dell’esercito britannico dai professionisti delle guerre coloniali all’esercito organizzato pronto a battagliere nelle Fiandre e sulle Somme. Un uomo ottocentesco, con grandi baffi, che campeggiavano sui volantini di arruolamento. L’uomo che sconfisse il Madhi a Ondurmann, l’eroe coloniale in Egitto e negli altri teatri di guerra e poi l’esecutore di un esercito addestrato e di coscritti. Fu anche purtroppo l’inventore dei campi di concentramento contro i Boeri nella guerra per il possesso del Sudafrica e il patrocinatore dell’utilizzo indiscriminato delle mitragliatrici. Ma non morì sul campo, bensì in mezzo al mare, quando la sua nave fu colpita da una mina tedesca. Sicuramente una figura istrionica che tutti temevano    

venerdì 7 gennaio 2022

Il Mirmillone


foto wikipedia

 

Non vuol essere una presa per i fondelli ma la definizione di un ruolo all’interno della pugna gladiatoria che, pater dixit, il giocatore di tennis serbo rappresenterebbe. La ribellione alle regole (ma sei uno sportivo ne dovresti essere avvezzo, altrimenti perché questa assurda regola del doppio fallo sul servizio, il gioco inizia quando la palla è in gioco se non riesci è perché magari, c’è stato un evento esterno che ha condizionato, il vento, uno spettatore maleducato, sicuramente un socio italico,  oppure un raccattapalle inadeguato) sembra sia diventato lo sport nazionale, in cui il nome o il marchio è sinonimo di permesso a fare ciò che si vuole (il vecchio mantra del Marchese del Grillo). E così il buon Nole, secondo i dettami di famiglia, è diventato prima Spartaco (l’alfiere della scuola di Battiato di Capua, e il prode trace che ha maramaldeggiato contro le truppe romane guidate da Marco Licinio Crasso - lui si che aveva un conto in banca di sesterzi al pari del buon Nole) e poi addirittura Gesù. Va da sé che i paragoni e gli accostamenti storici trovano sempre il tempo che trovano e che oramai è una gara a trovare il corrispettivo storico che più piace (è ancora nella memoria collettiva la marcia per Novara con i vestiti della shoah, o il tristo paragone con il processo di Norimberga del 1945 o l’accostamento con una massima di Cicerone, avvocato, politico, scrittore e oratore romano vissuto due millenni orsono) però non bisogna abusarne e se i bisogni dell’uomo non mutano da secoli a questa parte, la tecnologia e il progresso dovrebbero darci una mano a superare le difficoltà che di volta in volta si parano di fronte. Verrebbe da chiedersi se l’illuminato imperatore Marco Aurelio, avesse avuto una medicina migliore come avrebbe affrontato la peste antonina del 165 d.c., di origine cinese (ma guarda) e che decimò la popolazione dell’epoca uccidendo 30 milioni di persone (un’enormità per il tempo) e che il medico Galeno descrisse nel suo Methodus Medendii. Le scarse conoscenze in quel campo fecero si che molti si affidassero alla magia o alle divinità.

 

 

 

mercoledì 5 gennaio 2022

Monty e la Conferenza stampa di inizio anno (1945)


 

 

1991 prima guerra del golfo, uno dei conflitti in cui l’importanza dei media è stato celebrato attraverso le immagini televisive, ricordate il cielo di Bagdad illuminato dai traccianti oppure le conferenze stampa del generale americano Herbert Norman Schwarzkopf jr. una sorta di briefing con la stampa per comunicare giorno dopo giorno i progressi della campagna, ma in passato com’era il rapporto con i giornalisti. Robert Capa ci ha lasciato scatti importanti anche dalla prima linea e la seconda guerra mondiale è stato un evento in cui la mediaticità è stata fondamentale. La radio, i cinegiornali le veline tutti elementi che hanno portato le notizie in giro per il mondo. E in tutto questo bailamme anche una conferenza stampa con notizie riportate dai media hanno corso il rischio di destabilizzare rapporti consolidati tra alleati. L’esempio più chiaro il 7 gennaio 1945, quando il generale inglese Montgomery convoca una conferenza per annunciare come la battaglia delle Ardenne sia vinta. Peccato che il comportamento del britannico sia giudicato troppo altezzoso da parte dei comandi americani Bradley Patton e lo Stesso Eisenhower chiedono a gran voce la rimozione di Monty i rapporti sono tesissimi, alla fine gli americani hanno il sopravvento e l’inglese si scusa e va nelle retrovie. Il generale che ha dato la svolta a El Alamein batte in ritirata, ha avuto la fortuna di affrontare il nemico sempre avendo a disposizione forze rilevanti, ma si è sempre comportato come Quinto Fabio Massimo nelle guerre puniche sfruttando le situazioni favorevoli e attendendo, l’unica volta che tenta una manovra d’attacco come nell’operazione Market Garden, settembre 1944, la cicca clamorosamente, è inviso a tutti e la conferenza stampa è il suo epitaffio militare. In seguito la memorialistica è decisamente dura contro Monty mentre i generali americani godono di tutt’altro rispetto. Proprio vero che anche se sei un Commander in Chief ma sbagli l’approccio con le fonti di informazione rischi di compromettere quanto di buono hai fatto in precedenza   

martedì 4 gennaio 2022

Yamaguchi l'uomo che visse tre volte


Yamaguchi Tsutomu era un ingegnere giapponese che nella sventurata giornata del 6 agosto 1945 si trovava su un tram nella piccola cittadina giapponese di Hiroshima. Little Boy di prima mattina lo scaraventò giù dal mezzo pubblico con una violenza cieca e allo stesso tempo indelebile. Cecità, sordità, perdita di capelli e un segno indelebile nel corpo. Ricoperto di bende curato alla bella meglio fu rispedito alla sua città natale il giorno successivo, sgombrato da quel cumulo di macerie a cui era stato ridotta la provincia del Sol Levante. Il guaio era che la sua città di nascita rispondeva al nome di Nagasaki e mentre stava spiegando ai suoi colleghi come era sopravvissuto all’impatto della bomba, Fat Boy sconquassò, in modo più violento anche questo secondo centro. Yamaguchi si trovava a 3 km da ground zero ma nemmeno questa volta sfuggi all’impatto della bomba. Un miracolato senz’altro, insieme ad altri cento che subirono gli effetti delle due bombe sul suolo nipponico e che scomparve all’età di 93 anni vittima di un cancro allo stomaco retaggio di quella scellerata stagione di follia che è stata la seconda guerra mondiale con tutti i suoi errori. Nel dopoguerra si battè come un leone per mettere al bando gli arsenali atomici ed è stato a suo modo un simbolo   

Contro la Corrazzata Reggio Emilia si lotta fino alla fine

  Si andava in casa della capolista contro un gruppo che non ha mai perso e ha solo concesso un pareggio nelle partite precedenti. L’abbiam...