La
storia o gli eventi che si succedono sono spesso determinati da episodi, a
volte costruiti a caso oppure determinati da un caso fortuito che spesso e
volentieri cambiano anche il corso stesso degli eventi. Se in passato avevamo
parlato del colpo di Zurigo, le storie da 007, che hanno anche evocato Ian
Fleming hanno costellato la storia della seconda guerra mondiale. E allora
andiamo a conoscerne un’altra, ovverosia la storia dell’operazione Mincemeat.
Americani e inglesi hanno da poco sconfitto le truppe dell’Asse in Africa,
nonostante la scoppola subita al Passo di Kasserine per mano di Rommel un
teatro di guerra è stato messo a riposo; centinaia di migliaia di soldati italiani sono pronti ad affollare i campi di
concentramento alleati. Ora e tempo di riportare la guerra in Europa ma dove
sbarcheranno gli americani ? Francia meridionale? Grecia? Italia si ma dove?
Hitler è preoccupato e quindi si scatenato le intelligence. Lungo le coste
spagnole viene trovato un cadavere di un soldato gallese, Glyndwr Michael, esaminato il
cadavere dagli spagnoli le carte che ha indosso indicano nella Sardegna e nella
Grecia i prossimi obiettivi di sbarco. Spagnoli e tedeschi collaborano e quindi
le difese vengono predisposte come sperano gli alleati. Una vera e propria
beffa orchestrata da chi a luglio nell’operazione Husky fa arrivare sulle
spiagge sicule carri armati e migliaia di soldati alleati. La porta dell’’Europa
è così aperta, ma possibile che tedeschi e italiani si siano fatti beffare in
modo così ingenuo ?? La controprova ancora pochi mesi dopo in Normandia, anche
questa volta depistaggi. E così la Volpe del Deserto che ha fatto tremare
eserciti più potenti si fa prendere per il naso da un trucco facile facile ? c’è
poi un aspetto curioso a El Alamein, in Normandia e in altre situazioni Rommel
è sempre assente, connivente e sfortunato ??
giovedì 29 aprile 2021
Operazione Mincemeat nel 1943. Storia reale o contraffatta di spie ?? E allora Rommell ??
sabato 24 aprile 2021
Si chiude a 39 punti con dodici vittorie
Oggi la prima squadra dell’Orange futsal si è
congedata dal suo pubblico virtuale con una vittoria ottenuta contro l’MGM 2000
nei secondi finali, una partita vibrante e giocata a viso aperto da entrambe le
compagini che avevano però obiettivi diversi. Ma partiamo dal fondo, prima di
tutto i complimenti al Lecco Calcio a 5 che ha vinto il campionato davanti all’Elledì
Fossano, un campionato mai come quest’anno, quello del girone A di serie B,
così incerto e con tante pretendenti per salire in serie A2. Pur tra mille
difficoltà legate alla pandemia, è stato un torneo intenso e difficile, e che
ha rappresentato una crescita per molti giovani che fanno parte del nostro
sodalizio. I complimenti poi vanno estesi anche all’L84 che riporta il calcio
piemontese nella massima serie esattamente cinque anni dopo la conquista dello
storico scudetto astigiano. Tutto questo non può che far crescere ulteriormente
attenzione e interesse per il futsal.
Tornando alla partita l’Mgm è scesa al Palaerrebisanquirico
con l’intenzione di prendersi la posta piena, e in fin dei conti la classifica
questo chiedeva ai lombardi, mentre la flebile fiammella di arrivare ai play
off per l’Orange passava da troppe combinazioni per poter avere un effetto pratico.
Cannella, Celentano Curallo e Dal Bianco, unitamente a Casalone era il
quintetto base per Patanè che fin dall’inizio ha spinto per portarsi in
vantaggio, ma alla fine sono stati gli ospiti a segnare per primi. Celentano e
compagni hanno così aumentato l’intensità, ma Tatonetti ha sempre detto di no,
solo una magia di Cannella ha riequilibrato le sorti nel primo tempo. Non è
cambiata la musica nella ripresa con Gramegna che in contropiede ha freddato la
difesa di casa. Tatonetti e la difesa lombarda hanno retto fino all’ennesima
ulteriore magia di Cannella che ha impattato sul 2 a 2. Ultimi tre minuti al
cardiopalma con il portiere di movimento per gli avversari, a cui ovviamente
non serviva il pareggio, e nell’ultimo assalto un contropiede mortifero
permetteva a Curallo di segnare la rete della 12 vittoria stagionale che relega
i ragazzi di Patanè al sesto posto finale con 39 punti. Adesso l’attenzione di
tutti si sposta sull’under 19, con l’esperienza maturata sul campo attendiamoci
ancora buone prove da parte dei nostri giovani terribili.
lunedì 19 aprile 2021
Pallaaaaaaaaaaaaaa
Il calcio credo sia una parte indelebile
della mia vita, fatta di partite viste allo stadio in giro per l’Europa e in Italia,
passando dal Silvio Piola di Novara (a commentare una partita per il Foggia) fino
alla finale di Champions (pardon all’epoca si chiamava ancora Coppa dei
Campioni) al Camp Nou a Barcellona. Ma come non dimenticare i Pompeys del
Portmouth o i belgi del Mouscron, gemellati con Biella, o lo spareggio tra
Biellese e Casale al Natale Palli della cittadina piemontese. Ho organizzato pullman
di tifosi per San Siro portando numerose scuole calcio al primo anello verde e
ho iniziato al tifo mio figlio in una domenica di aprile con Milan Empoli
decisa da un rigore di Andrea Pirlo. Ho soggiornato sui gradoni del tifo di San
Siro che all’epoca si chiamavano parterre, così come nel secondo anello blu a
San Siro, anche nel derby ripreso da Abatantuono nel film Eccezzziunale
veramente 2. E un aspetto mi ha sempre rinfrancato e fatto felice, al di là del
risultato che non sempre poteva essere favorevole, il clima di festa e di
partecipazione di quelli che, non a caso, possono essere considerati eventi
unici. Da piccolo sono stato per ore ad ascoltare la radiolina (rigorosamente
rossonera) e a sognare episodi calcistici a volte favorevoli, finale di Coppa Italia
con i rigori parati da William Vecchi, oppure sfavorevoli con il Manchester
City di Taylor Hartford e Kidd. E abbiamo visto evolversi il gioco del pallone,
che non poteva rimanere sempre uguale, quanta strada da Niccolò Carosio ad
oggi, la vecchia Champions se andava bene 9 partite per arrivare in finale,
alla sentenza Bosman, ai gironi, alle televisioni che hanno preso il
sopravvento, agli stadi sempre più oggetto di promozioni e di attività
commerciali (ad esempio lo Stadio Louis II di Montecarlo), ai procuratori
trattati come star. Ora tutto questo can can sulla Superlega francamente mi
sembra spropositato, come se fosse l’eterna lotta tra i ricchi e i potenti da
un lato e i poveri dall’altra (chi gestisce una società di calcio sia in Italia
o in Premier non si può dire certo poveretto, facendo un banale esempio non si
può proprio dire che il Presidente del Torino sia certo un parvenu). Negli anni
ottanta il Mundialito per Club, intuizione di Berlusconi, aprì il calcio a
nuovi scenari e fu un successo, i gironi di Champions nacquero li e il calcio diventò
mediatico. E l’arena del football esigeva sempre nuovi campioni e sempre nuovi
tributi. Veder giocare Messi, Ronaldo, Ronaldinho, Rivaldo, Maradona, Careca è
sempre stato uno spettacolo, anche se, per chi organizzava, vuol dire fare
investimenti e spendere grandi cifre (ricordo il famoso trasferimento di Beppe
Savoldi al Napoli per una cifra di poco superiore al miliardo di lire e già
allora parecchi commentatori a dire dove andremo a finire). Il campionato del
mondo organizzato dalla Fifa in Qatar, d’inverno, è forse un atto di umanità
per le popolazioni del luogo? E allora smettiamola con questa ipocrisia, le
società sono aziende e come tali devono programmare e gestire investimenti e
ricavi, la passione e il tifo dei tifosi rimarrà sempre a prescindere, sia che ci
sia la superlega o che rimanga l’attuale sistema perché poi, quando l’arbitra
fischia il calcio d’inizio, siamo tutti li pronti a tifare per i nostri colori.
sabato 17 aprile 2021
Gli Orange vincono in trasferta a Cagliari 8 a 2
Al Palamonteacuto di Cagliari va
in scena una prova di forza dell’Orange Futsal Asti che torna a casa con una
vittoria consistente che nobilita il finale di stagione. L’8 a 2 finale è lo
score di un match che ha sempre visto davanti gli uomini di Patanè. Ad aprire
le danze è uno slalom ubriacante di Cannella che infila il pertugio basso
dell’estremo difensore sardo. Curallo e Amico portano gli astigiani sul 3 a 0,
ma il Cagliari si rifà sotto con Grandulli e Fratini prima del capolavoro di
Morrone che conclude la prima frazione. La ripresa in controllo vede altre
quattro reti dei piemontesi. (Amico, Curallo, Rivella e Ghobrani). Una vittoria
che tiene ancora accesa una fiammella per il post season anche se solo
l’aritmetica non chiude ancora le chance dei bianchi. Ma perché questo avvenga
devono realizzarsi tre aspetti: innanzitutto la vittoria Orange e la sconfitta
della Domus, il terzo aspetto la differenza reti, al momento i lombardi hanno
nove centri in più. Insomma impresa quasi impossibile anche se il futsal come
sempre è imprevedibile. Mancano 40 minuti alla fine della stagione regolare, un
percorso funestato dalla pandemia che ha reso il tragitto difficile e impervio,
fischio d’inizio sabato 24 aprile alle ore 16 come sempre in diretta streaming
Cagliari vs Orange Futsal 2 – 8 (2
– 4 pt)
Marcatori: Cannella (O) Curallo (0)
Amico (0) Grandulli (C ) Fratini (C ) Morrone (O) Amico (O) Curallo (O )
Rivella (O) Ghobrani (0)
domenica 11 aprile 2021
Mamma li turchi
Qualcosa o niente di nuovo sul
fronte Occidentale titolano i giornali sul rapporto Turchia Vecchio continente
ma esattamente qualcuno ha mai analizzato gli ultimi due secoli di storia
Turchia. Eppure la conoscenza del passato dovrebbe essere un solido strumento
nella definizione dei rapporti internazionali; chi studia storia in questi
frangenti è sicuramente avvantaggiato. Bene meglio un ripassino quindi. Gli
ottomani o per meglio dire la dinastia ottomana prende il via dalla casa di
Osman agli albori del 1300 e trova la sua massima espansione con Murad nel 500
e la conquista di Costantinopoli nel 1453. I turchi vedranno la loro massima diffusione
proprio fino all’assedio di Vienna del 1683. E a lottare al massimo contro i
turchi saranno proprio le potenze occidentali spagnoli in primis, ma soprattutto
la Repubblica di Venezia. E così mentre i giannizzeri (ah lo sapete che le
etnie migliori per dare elementi al corpo erano soprattutto albanesi e serbi ?)
percorrono e mettono a ferro e fuoco l’Europa dell’est con l’aiuto degli Spahis
(la cavalleria pesante islamica) le potenze continentali fanno la guerra fra di
loro e consentono ai turchi di spadroneggiare in Europa e in Africa. Arrivano i
piemontesi ed Eugenio di Savoia a Zenta nel 1697 sconfigge definitivamente il
pericolo turco. Da qui un lento ma inesorabile declino. Eppure i turchi sono
merce di scambio per le lotte tra le potenze europee. In Crimea nel 1855 Inglesi
francesi e italiani, pardon piemontesi con Lamarmora, si contrappongono ai
russi, stessa situazione nel 1877 (vedasi battaglia di Plevna) guerra russo turca,
durante le guerre balcaniche di inizio 900 si creano i presupposti per gli
stati slavi: bulgari, greci, serbi, rumeni e di questo ne approfittano gli
italiani per prendersi la Libia e il Dodecanneso. Nella prima guerra mondiale i
turchi stanno dalla parte di chi è contro i russi, e non potrebbe essere
diversamente, si odiano (e fa un po’ sorridere tutto questo avvicinamento
odierno alla Russia che sa di falsità) Scampano alla seconda guerra mondiale perché
hanno altri problemi, ma di fatto diventano fondamentali anche nella guerra
fredda. Insomma utili quando serve anche se non sono proprio dei mostri di
civiltà e di progresso, quindi scandalizzarsi è proprio fuori luogo.
sabato 10 aprile 2021
Harakiri Orange a Crema
Videoton Crema vs Orange Futsal 3 2 ( 0 1 pt)
Marcatori: 2 Porceddu (c ) Pagano (C ) Vitellaro (O ) Amico (O)
lunedì 5 aprile 2021
C'era una volta il maestro
Le luci della ribalta a volte
sono effimere, a volte sono fastidiose e a volte possono confondere, ma mai
come nel mondo del pallone passare dalla polvere all’altare e viceversa è
questione di un attimo. E così da salvatore della patria ti trasformi in scarto
da riciclare al più presto. Il tifoso è una belva sempre assetata di emozioni,
purchè positive e il mantra: “vincere non è importante ma è l’unica cosa che
conta” contagia sempre tutti. Non importa come giochi conta solo il risultato.
E così si bruciano sull’altare delle vittorie, sempre e comunque, carriere, fortune,
fama e successo. Ma se un tempo almeno si contavano almeno tre o quattro
incontri per definire un percorso, adesso è sufficiente una sola partita per
emettere giudizi e così una squadra, quella di Venaria, passa dalla tabella
scudetto alla tregenda nera per un derby pareggiato (e che diamine riuscirà al
toro una volta ogni tanto portare a casa un punto), mentre alla prima squadra di
Milano viene imputato il recupero scudetto, dopo Firenze, e subito dopo al
disastro senza Champions per il passo falso interno con la Doria di Ranieri.
Manca sinceramente in questa civiltà dell’effimero l’attesa di una stagione, in
cui i processi sommari avvenivano alla scadenza naturale. C’è poi un altro aspetto,
una squadra e una società che vince nove titoli di fila per una stagione può non
toccare biglia ?? Può un allenatore senza esperienza trovare il giusto metodo
alla prima occasione o può anche toppare ?? Domande ovviamente senza risposta perché
il moloch del tifo vuole le sue vittime sacrificali. Cambiare per trovare sempre
nuovi stimoli ed emozioni contro la più elementare programmazione. Ma cambiare
per il gusto di farlo e di accontentare i leoni da tastiera del tifo va sempre
a buon fine ?
domenica 4 aprile 2021
Il Casciavit Paolo
foto giornale novionline
sabato 3 aprile 2021
Partita tosta Orange cerca la vittoria ma Bosetti è super
Un pareggio che alla fine scontenta tutte e due le squadre scese in campo per due obiettivi contrapposti. I lombardi per accedere alle Final eight di Coppa Italia e gli Orange per continuare il sogno play off che vede stasera a pari partite giocate la Domus con gli Orange ma con una differenza reti migliore che in questo caso promuovere la squadra lombarda. Cagliari e la Sardegna saranno i giudici di questa contesa che potrebbe prolungare la post season. La partita di oggi è stata molto tirata con due team protesi in campo alla ricerca del risultato e in cui l’Orange ha avuto il merito di sbloccarla per prima con un gran tiro di Curallo che ha incocciato le terga di un giocatore del Leon. Ha subito il ritorno dei padroni di casa che in un paio di occasioni hanno cercato il pareggio trovandolo in mischia con Pisante e poi si sono portati avanti alla fine della prima frazione di gioco con una bella azione di gioco finalizzata da De Morais. Ripresa perentoria di Celentano e compagni che hanno puntato più volte la porta di Bosetti, ma l’estremo difensore oggi era in versione illegale e ha negato più volte la segnatura a Itria e soci. Solo Cannella di giustezza ha trovato il pertugio giusto per un pareggio che a quel punto stava decisamente stretto agli uomini di Patanè. Finale al cardiopalma con occasioni da entrambe le parti ma al fischio finale il risultato è rimasto in parità. E ora pronti per gli ultimi 120 minuti
Leon vs Orange 2 – 2 ( 2 -1 pt)
Marcatori: Curallo (O) Pisante
(L) De Morais (L) Cannella (O)
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