giovedì 29 aprile 2021

Operazione Mincemeat nel 1943. Storia reale o contraffatta di spie ?? E allora Rommell ??


 

La storia o gli eventi che si succedono sono spesso determinati da episodi, a volte costruiti a caso oppure determinati da un caso fortuito che spesso e volentieri cambiano anche il corso stesso degli eventi. Se in passato avevamo parlato del colpo di Zurigo, le storie da 007, che hanno anche evocato Ian Fleming hanno costellato la storia della seconda guerra mondiale. E allora andiamo a conoscerne un’altra, ovverosia la storia dell’operazione Mincemeat. Americani e inglesi hanno da poco sconfitto le truppe dell’Asse in Africa, nonostante la scoppola subita al Passo di Kasserine per mano di Rommel un teatro di guerra è stato messo a riposo; centinaia di migliaia di soldati  italiani sono pronti ad affollare i campi di concentramento alleati. Ora e tempo di riportare la guerra in Europa ma dove sbarcheranno gli americani ? Francia meridionale? Grecia? Italia si ma dove? Hitler è preoccupato e quindi si scatenato le intelligence. Lungo le coste spagnole viene trovato un cadavere di un soldato gallese, Glyndwr Michael, esaminato il cadavere dagli spagnoli le carte che ha indosso indicano nella Sardegna e nella Grecia i prossimi obiettivi di sbarco. Spagnoli e tedeschi collaborano e quindi le difese vengono predisposte come sperano gli alleati. Una vera e propria beffa orchestrata da chi a luglio nell’operazione Husky fa arrivare sulle spiagge sicule carri armati e migliaia di soldati alleati. La porta dell’’Europa è così aperta, ma possibile che tedeschi e italiani si siano fatti beffare in modo così ingenuo ?? La controprova ancora pochi mesi dopo in Normandia, anche questa volta depistaggi. E così la Volpe del Deserto che ha fatto tremare eserciti più potenti si fa prendere per il naso da un trucco facile facile ? c’è poi un aspetto curioso a El Alamein, in Normandia e in altre situazioni Rommel è sempre assente, connivente e sfortunato ??

sabato 24 aprile 2021

Si chiude a 39 punti con dodici vittorie


 

Oggi la prima squadra dell’Orange futsal si è congedata dal suo pubblico virtuale con una vittoria ottenuta contro l’MGM 2000 nei secondi finali, una partita vibrante e giocata a viso aperto da entrambe le compagini che avevano però obiettivi diversi. Ma partiamo dal fondo, prima di tutto i complimenti al Lecco Calcio a 5 che ha vinto il campionato davanti all’Elledì Fossano, un campionato mai come quest’anno, quello del girone A di serie B, così incerto e con tante pretendenti per salire in serie A2. Pur tra mille difficoltà legate alla pandemia, è stato un torneo intenso e difficile, e che ha rappresentato una crescita per molti giovani che fanno parte del nostro sodalizio. I complimenti poi vanno estesi anche all’L84 che riporta il calcio piemontese nella massima serie esattamente cinque anni dopo la conquista dello storico scudetto astigiano. Tutto questo non può che far crescere ulteriormente attenzione e interesse per il futsal.

Tornando alla partita l’Mgm è scesa al Palaerrebisanquirico con l’intenzione di prendersi la posta piena, e in fin dei conti la classifica questo chiedeva ai lombardi, mentre la flebile fiammella di arrivare ai play off per l’Orange passava da troppe combinazioni per poter avere un effetto pratico. Cannella, Celentano Curallo e Dal Bianco, unitamente a Casalone era il quintetto base per Patanè che fin dall’inizio ha spinto per portarsi in vantaggio, ma alla fine sono stati gli ospiti a segnare per primi. Celentano e compagni hanno così aumentato l’intensità, ma Tatonetti ha sempre detto di no, solo una magia di Cannella ha riequilibrato le sorti nel primo tempo. Non è cambiata la musica nella ripresa con Gramegna che in contropiede ha freddato la difesa di casa. Tatonetti e la difesa lombarda hanno retto fino all’ennesima ulteriore magia di Cannella che ha impattato sul 2 a 2. Ultimi tre minuti al cardiopalma con il portiere di movimento per gli avversari, a cui ovviamente non serviva il pareggio, e nell’ultimo assalto un contropiede mortifero permetteva a Curallo di segnare la rete della 12 vittoria stagionale che relega i ragazzi di Patanè al sesto posto finale con 39 punti. Adesso l’attenzione di tutti si sposta sull’under 19, con l’esperienza maturata sul campo attendiamoci ancora buone prove da parte dei nostri giovani terribili.


lunedì 19 aprile 2021

Pallaaaaaaaaaaaaaa

Il calcio credo sia una parte indelebile della mia vita, fatta di partite viste allo stadio in giro per l’Europa e in Italia, passando dal Silvio Piola di Novara (a commentare una partita per il Foggia) fino alla finale di Champions (pardon all’epoca si chiamava ancora Coppa dei Campioni) al Camp Nou a Barcellona. Ma come non dimenticare i Pompeys del Portmouth o i belgi del Mouscron, gemellati con Biella, o lo spareggio tra Biellese e Casale al Natale Palli della cittadina piemontese. Ho organizzato pullman di tifosi per San Siro portando numerose scuole calcio al primo anello verde e ho iniziato al tifo mio figlio in una domenica di aprile con Milan Empoli decisa da un rigore di Andrea Pirlo. Ho soggiornato sui gradoni del tifo di San Siro che all’epoca si chiamavano parterre, così come nel secondo anello blu a San Siro, anche nel derby ripreso da Abatantuono nel film Eccezzziunale veramente 2. E un aspetto mi ha sempre rinfrancato e fatto felice, al di là del risultato che non sempre poteva essere favorevole, il clima di festa e di partecipazione di quelli che, non a caso, possono essere considerati eventi unici. Da piccolo sono stato per ore ad ascoltare la radiolina (rigorosamente rossonera) e a sognare episodi calcistici a volte favorevoli, finale di Coppa Italia con i rigori parati da William Vecchi, oppure sfavorevoli con il Manchester City di Taylor Hartford e Kidd. E abbiamo visto evolversi il gioco del pallone, che non poteva rimanere sempre uguale, quanta strada da Niccolò Carosio ad oggi, la vecchia Champions se andava bene 9 partite per arrivare in finale, alla sentenza Bosman, ai gironi, alle televisioni che hanno preso il sopravvento, agli stadi sempre più oggetto di promozioni e di attività commerciali (ad esempio lo Stadio Louis II di Montecarlo), ai procuratori trattati come star. Ora tutto questo can can sulla Superlega francamente mi sembra spropositato, come se fosse l’eterna lotta tra i ricchi e i potenti da un lato e i poveri dall’altra (chi gestisce una società di calcio sia in Italia o in Premier non si può dire certo poveretto, facendo un banale esempio non si può proprio dire che il Presidente del Torino sia certo un parvenu). Negli anni ottanta il Mundialito per Club, intuizione di Berlusconi, aprì il calcio a nuovi scenari e fu un successo, i gironi di Champions nacquero li e il calcio diventò mediatico. E l’arena del football esigeva sempre nuovi campioni e sempre nuovi tributi. Veder giocare Messi, Ronaldo, Ronaldinho, Rivaldo, Maradona, Careca è sempre stato uno spettacolo, anche se, per chi organizzava, vuol dire fare investimenti e spendere grandi cifre (ricordo il famoso trasferimento di Beppe Savoldi al Napoli per una cifra di poco superiore al miliardo di lire e già allora parecchi commentatori a dire dove andremo a finire). Il campionato del mondo organizzato dalla Fifa in Qatar, d’inverno, è forse un atto di umanità per le popolazioni del luogo? E allora smettiamola con questa ipocrisia, le società sono aziende e come tali devono programmare e gestire investimenti e ricavi, la passione e il tifo dei tifosi rimarrà sempre a prescindere, sia che ci sia la superlega o che rimanga l’attuale sistema perché poi, quando l’arbitra fischia il calcio d’inizio, siamo tutti li pronti a tifare per i nostri colori.

sabato 17 aprile 2021

Gli Orange vincono in trasferta a Cagliari 8 a 2

Al Palamonteacuto di Cagliari va in scena una prova di forza dell’Orange Futsal Asti che torna a casa con una vittoria consistente che nobilita il finale di stagione. L’8 a 2 finale è lo score di un match che ha sempre visto davanti gli uomini di Patanè. Ad aprire le danze è uno slalom ubriacante di Cannella che infila il pertugio basso dell’estremo difensore sardo. Curallo e Amico portano gli astigiani sul 3 a 0, ma il Cagliari si rifà sotto con Grandulli e Fratini prima del capolavoro di Morrone che conclude la prima frazione. La ripresa in controllo vede altre quattro reti dei piemontesi. (Amico, Curallo, Rivella e Ghobrani). Una vittoria che tiene ancora accesa una fiammella per il post season anche se solo l’aritmetica non chiude ancora le chance dei bianchi. Ma perché questo avvenga devono realizzarsi tre aspetti: innanzitutto la vittoria Orange e la sconfitta della Domus, il terzo aspetto la differenza reti, al momento i lombardi hanno nove centri in più. Insomma impresa quasi impossibile anche se il futsal come sempre è imprevedibile. Mancano 40 minuti alla fine della stagione regolare, un percorso funestato dalla pandemia che ha reso il tragitto difficile e impervio, fischio d’inizio sabato 24 aprile alle ore 16 come sempre in diretta streaming

Cagliari vs Orange Futsal 2 – 8 (2 – 4 pt)

Marcatori: Cannella (O) Curallo (0) Amico (0) Grandulli (C ) Fratini (C ) Morrone (O) Amico (O) Curallo (O ) Rivella (O) Ghobrani (0)

domenica 11 aprile 2021

Mamma li turchi


Qualcosa o niente di nuovo sul fronte Occidentale titolano i giornali sul rapporto Turchia Vecchio continente ma esattamente qualcuno ha mai analizzato gli ultimi due secoli di storia Turchia. Eppure la conoscenza del passato dovrebbe essere un solido strumento nella definizione dei rapporti internazionali; chi studia storia in questi frangenti è sicuramente avvantaggiato. Bene meglio un ripassino quindi. Gli ottomani o per meglio dire la dinastia ottomana prende il via dalla casa di Osman agli albori del 1300 e trova la sua massima espansione con Murad nel 500 e la conquista di Costantinopoli nel 1453. I turchi vedranno la loro massima diffusione proprio fino all’assedio di Vienna del 1683. E a lottare al massimo contro i turchi saranno proprio le potenze occidentali spagnoli in primis, ma soprattutto la Repubblica di Venezia. E così mentre i giannizzeri (ah lo sapete che le etnie migliori per dare elementi al corpo erano soprattutto albanesi e serbi ?) percorrono e mettono a ferro e fuoco l’Europa dell’est con l’aiuto degli Spahis (la cavalleria pesante islamica) le potenze continentali fanno la guerra fra di loro e consentono ai turchi di spadroneggiare in Europa e in Africa. Arrivano i piemontesi ed Eugenio di Savoia a Zenta nel 1697 sconfigge definitivamente il pericolo turco. Da qui un lento ma inesorabile declino. Eppure i turchi sono merce di scambio per le lotte tra le potenze europee. In Crimea nel 1855 Inglesi francesi e italiani, pardon piemontesi con Lamarmora, si contrappongono ai russi, stessa situazione nel 1877 (vedasi battaglia di Plevna) guerra russo turca, durante le guerre balcaniche di inizio 900 si creano i presupposti per gli stati slavi: bulgari, greci, serbi, rumeni e di questo ne approfittano gli italiani per prendersi la Libia e il Dodecanneso. Nella prima guerra mondiale i turchi stanno dalla parte di chi è contro i russi, e non potrebbe essere diversamente, si odiano (e fa un po’ sorridere tutto questo avvicinamento odierno alla Russia che sa di falsità) Scampano alla seconda guerra mondiale perché hanno altri problemi, ma di fatto diventano fondamentali anche nella guerra fredda. Insomma utili quando serve anche se non sono proprio dei mostri di civiltà e di progresso, quindi scandalizzarsi è proprio fuori luogo.      

sabato 10 aprile 2021

Harakiri Orange a Crema


Gli astigiani in trasferta fanno la partita, vanno meritatamente in vantaggio ma poi nel finale buttano alle ortiche vittoria e forse anche i play off. La squadra in trasferta a Crema non dispiace, gioca con piglio e con autorità, ma subisce il sorpasso nel finale, quando il Videoton si gioca la carta del portiere di movimento, che in questa stagione più volte ha fatto male al ragazzi di Patanè. Un primo tempo in cui Casalone non ha subito molto e in cui invece Vitellaro ha dato il vantaggio agli ospiti e poi su diverse azioni gli Orange avrebbero meritato ben altra fortuna. Un secondo tempo dai due volti, più disinvolta la prima parte con ripartenze in cui i bianchi astigiani avrebbero potuto incrementare il vantaggio, poi messo sulla doppia cifra con Amico. I padroni di casa nel finale arrembano, costringono sulla difensiva gli astigiani e vogliono e trovano il pareggio. Nell’ultimo minuto poi Celentano e compagni cercano la vittoria col portiere di movimento, ma in due occasioni i lombardi rubano palla, la prima volta graziano i piemontesi, nella seconda invece si prendono l’intera posta. Un campionato strano quello che sta per concludersi e se la Domus dovesse vincere in Sardegna metterebbe l’ipoteca per la post season a 80 minuti dalla fine, ma in un percorso di crescita partite come quella odierna possono insegnare moltissimo ai giovani campioni astigiani.

Videoton Crema vs Orange Futsal 3 2 ( 0 1 pt)

Marcatori: 2 Porceddu (c ) Pagano (C ) Vitellaro (O ) Amico (O)

lunedì 5 aprile 2021

C'era una volta il maestro


 foto eurosport 

Le luci della ribalta a volte sono effimere, a volte sono fastidiose e a volte possono confondere, ma mai come nel mondo del pallone passare dalla polvere all’altare e viceversa è questione di un attimo. E così da salvatore della patria ti trasformi in scarto da riciclare al più presto. Il tifoso è una belva sempre assetata di emozioni, purchè positive e il mantra: “vincere non è importante ma è l’unica cosa che conta” contagia sempre tutti. Non importa come giochi conta solo il risultato. E così si bruciano sull’altare delle vittorie, sempre e comunque, carriere, fortune, fama e successo. Ma se un tempo almeno si contavano almeno tre o quattro incontri per definire un percorso, adesso è sufficiente una sola partita per emettere giudizi e così una squadra, quella di Venaria, passa dalla tabella scudetto alla tregenda nera per un derby pareggiato (e che diamine riuscirà al toro una volta ogni tanto portare a casa un punto), mentre alla prima squadra di Milano viene imputato il recupero scudetto, dopo Firenze, e subito dopo al disastro senza Champions per il passo falso interno con la Doria di Ranieri. Manca sinceramente in questa civiltà dell’effimero l’attesa di una stagione, in cui i processi sommari avvenivano alla scadenza naturale. C’è poi un altro aspetto, una squadra e una società che vince nove titoli di fila per una stagione può non toccare biglia ?? Può un allenatore senza esperienza trovare il giusto metodo alla prima occasione o può anche toppare ?? Domande ovviamente senza risposta perché il moloch del tifo vuole le sue vittime sacrificali. Cambiare per trovare sempre nuovi stimoli ed emozioni contro la più elementare programmazione. Ma cambiare per il gusto di farlo e di accontentare i leoni da tastiera del tifo va sempre a buon fine ?


domenica 4 aprile 2021

Il Casciavit Paolo

foto giornale novionline

Te ne sei andato una mattina di Pasqua tre anni esatti dopo uno degli idoli presumo della tua gioventù, quel Raymond Colin Wilkins, che per noi che venivamo dalla serie B rappresentava il vate per il rientro nelle grandi scene. Ci siamo incontrati a una cena organizzata per l’alfiere piemontese del Milan, in quel di Casale, per Alberto Gilardino, in un Milan che di dava soddisfazioni e che ci permetteva suntuosi sfottò per l’altra squadra di Milano e per gli acerrimi rivali, per noi piemontesi, della Juve. Quante pernacchie e quanti sfottò, e quante pacche sulle spalle; oltretutto ci accomunava un'altra passione, anche se questa su sponde opposte, il basket, per quei derby sanguigni tra Casale e Biella, al Palaferraris non mancava mai il saluto pre partita o il commento successivo, ma se eravamo leoni sugli spalti, dopo prevaleva la disamina tecnica. Eri un passionale puro e sportivo competente, interviste, commenti e battute, ma soprattutto una persona vivace e pugnace. Buon viaggio casciavit Paolo

sabato 3 aprile 2021

Partita tosta Orange cerca la vittoria ma Bosetti è super


 

Un pareggio che alla fine scontenta tutte e due le squadre scese in campo per due obiettivi contrapposti. I lombardi per accedere alle Final eight di Coppa Italia e gli Orange per continuare il sogno play off che vede stasera a pari partite giocate la Domus con gli Orange ma con una differenza reti migliore che in questo caso promuovere la squadra lombarda. Cagliari e la Sardegna saranno i giudici di questa contesa che potrebbe prolungare la post season. La partita di oggi è stata molto tirata con due team protesi in campo alla ricerca del risultato e in cui l’Orange ha avuto il merito di sbloccarla per prima con un gran tiro di Curallo che ha incocciato le terga di un giocatore del Leon. Ha subito il ritorno dei padroni di casa che in un paio di occasioni hanno cercato il pareggio trovandolo in mischia con Pisante e poi si sono portati avanti alla fine della prima frazione di gioco con una bella azione di gioco finalizzata da De Morais. Ripresa perentoria di Celentano e compagni che hanno puntato più volte la porta di Bosetti, ma l’estremo difensore oggi era in versione illegale e ha negato più volte la segnatura a Itria e soci. Solo Cannella di giustezza ha trovato il pertugio giusto per un pareggio che a quel punto stava decisamente stretto agli uomini di Patanè. Finale al cardiopalma con occasioni da entrambe le parti ma al fischio finale il risultato è rimasto in parità. E ora pronti per gli ultimi 120 minuti

Leon vs Orange 2 – 2 ( 2 -1 pt)

Marcatori: Curallo (O) Pisante (L) De Morais (L) Cannella (O)

Contro la Corrazzata Reggio Emilia si lotta fino alla fine

  Si andava in casa della capolista contro un gruppo che non ha mai perso e ha solo concesso un pareggio nelle partite precedenti. L’abbiam...