Ammetto non essendo tifoso
juventino non mi sono stracciato le vesti per la dipartita europea della
Signora, una maledizione quella della Coppa con le grandi Orecchie che va a
imperitura memoria fin dai tempi delle finali di Belgrado per arrivare all’epilogo
contro la squadra di Oporto. Da osservatore esterno ho visto una squadra mal
disposta in campo, in confusione tattica che viaggiava sulle ispirazioni dei
singoli. Alla fine l’uomo in più ha motivato più gli ospiti che non i padroni
di casa e la punizione con l’eliminazione ha sancito la maggior voglia dei
portoghesi. Si è scatenata così la caccia al colpevole e sul banco degli
imputati è salito il fenomeno, al secolo Ronaldo, considerato egoista,
inopportuno insomma una pippa. Premesso che non è un mostro di simpatia e che
certi atteggiamenti d’automa sono più simili a un’azienda che non a un
calciatore, lo stesso, per la sua squadra ha tirato la carretta per tutta la
stagione, giocando più di ogni altro. Certo un ingaggio importante ma se vuoi
vincere devi anche costruirgli una squadra intorno, con il Manchester del 2008
duettava con Tevez, Rooney, Scholes, Carrick e Ferdinand. A Madrid poteva contare su Benzema, Kroos,
Marcelo, Bale, Modric e Pepe. A Torino se gli affianchi Frabotta, Bernardeschi,
Ramsey e Rabiot non puoi pensare di avere la stessa resa. Eppure in questi anni
ha segnato reti a grappolo e anche contro il Porto ha fornito un assist al
bacio per Chiesa, ha subito un fallo netto da rigore e ha tenuto alta la
squadra. L’Italia tuttavia non gli porta fortuna la semifinale con il Milan nel
2007 la finale di Champions a Roma contro il Barcellona, un giocatore ancora
importante ma con ingaggio troppo pesante. Acquisito per un obiettivo non
raggiunto, sarà sacrificato, e come al solito i giornalai locali passeranno
dall’uomo dei record ogni cinque minuti (i paragoni e i numeri si sono
decisamente sprecati) all’inutile peso e fardello; la verità come al solito sta
nel mezzo.
sabato 13 marzo 2021
La sindrome Ronaldo
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Contro la Corrazzata Reggio Emilia si lotta fino alla fine
Si andava in casa della capolista contro un gruppo che non ha mai perso e ha solo concesso un pareggio nelle partite precedenti. L’abbiam...
-
Finale convulso al Palabrumar a 59 secondi dalla fine Borgnetto si accascia a centrocampo mentre aveva la palla, Boscaro si invola e Tres D...
-
(fonte www.arkistudio.eu) TUA MADRE E’ MORTA La parola Collegio ha sempre evocato nelle menti di tutti una connotazione negativ...
-
La partita perfetta non esiste di solito, ma quella disputata al Palabrumar, oggi, per l’Orange Futsal ha tutti i crismi per diventarla. U...
Nessun commento:
Posta un commento