martedì 23 marzo 2021

La cultura della sconfitta vale più di una Champion


Se c’è un aspetto che mi è piaciuto della presenza di Ibra a Sanremo è stato il suo discorso sul fallimento che aiuta a vincere, certamente non un’idea originale, basti guardare all’eredità di Michael Jordan che ha sempre messo in evidenza come dietro ai successi anche quelli roboanti ci sia l’imperfezione di migliaia di tiri e occasioni. Ecco nello sport, come nella vita, non conta vincere ma conta vivere, vivere di emozioni, di vita corrente che contiene in se sbagli, situazione errate, tentativi andati a vuoto, ma, per diamine, tentativi e vita. Non conta arrivare soltanto primi, conta sempre il percorso che uno svolge e l’impegno che ci mette. Eppure siamo permeati, e la rete ne è una chiara testimonianza, soprattutto in ambito sportivo del risultato, tutto il resto è noia. Sarà che sono milanista da una vita, che sono passato attraverso due fatal verona, una finale drammatica come quella di Istanbul, due discese in B, una volta pagando e una gratis come ammiccherebbe il buon Peppino Prisco, ma ho anche vissuto gioie incredibili come il 28 maggio 2003 e il 2 maggio 2007. Vivendo questa quotidianità sportiva ci sono alti e bassi, come in tutte le attività e godi dei momenti buoni e cresci in quelli negativi. Un caso nelle ultime ore la Juventus, dopo nove anni di successi in Italia (scudetti, coppe italia, supercoppe) capita una stagione in cui sei costretto a rimanere al palo, ci può stare anche di perdere con il Benevento, ma non per questo devi mettere in discussione il tutto. Un allenatore presentato come il maestro, che adesso diventa l’ultimo degli appestati. Ma tutto questo è figlio di una cultura, quella italica, spesso sempre in soccorso al vincitore, ma mai in grado di guardare con serenità e coraggio alle sfide che ci competono e allora rispolveriamo un vecchio adagio di Churchill: “Il successo non è mai definitivo, il fallimento non è mai fatale; è il coraggio di continuare che conta”. Ecco impariamo questa lezione e insegniamola ai nostri figli vale più di cinque Champions.

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