venerdì 14 febbraio 2020

Un progetto infinito


Tra i grandi piemontesi possiamo annoverare senza ombra di dubbio Alessandro Antonelli che nasce alla fine del 1700, più precisamente nel 1798 in quel di Ghemme nel novarese e si laurea a Torino in architettura nel 1824. Tra le sue opere vale la pena di ricordare la cupola del San Gaudenzio di Novara e la Casa del Formaggio per via della sua soluzione triangolare a Vanchiglia 6 piani. Nel 1862 viene incaricato a Torino di progettare un edificio di culto dall’Università Israelitica. La comunità ebraica torinese aveva emesso un bando nel 1862 che era andato deserto. L’Antonelli si mise subito all’opera e in pochi mesi, soltanto sei, elaborò il progetto, un manufatto di ridotte dimensioni con un quadrato di 37 metri. L’approvazione giunse nel 1863, ma nei successivi anni Antonelli mise mano più volte al progetto per aumentarne dimensioni e struttura. Tutto ciò comportò naturalmente una serie di variazioni che mandarono in difficoltà la proprietà, e dopo quattro anni di tira e molla il tutto era lievitato troppo. L’opera di 113 metri rispetto ai 47 iniziali era diventata una macchina succhia-soldi e pertanto il tutto venne bloccato per sei lunghi anni, in questo caso la burocrazia non c’entrava nulla, contavano le finanze. Tre le soluzioni che vennero prospettate: l’abbattimento di quanto realizzato, un ridimensionamento della struttura oppure la vendita dello stesso comprensivo anche del progetto al Comune. Le trattative non furono semplici ma si concretizzarono nel 1878 quando l’architetto ormai ottantenne non ci sperava più, venne anche variata la destinazione d’uso da edificio di culto a sede del Museo dell’Indipendenza Nazionale. Perizia e varianti durarono lo spazio di altri otto anni e finalmente nel 1886, il 13 marzo, venne approvato il progetto definitivo, quello pressappoco uguale all’attuale definizione della struttura con un’altezza di 167 metri e che fa della Mole il più alto edificio in muratura. Antonelli muore nel 1888 all’età di novant’anni, succede alla direzione del cantiere il figlio Costanzo che rimane in carica fino all’alba del 1900, viene poi sostituito da altri tecnici che stravolgono un po’ il progetto originario e alla fine nel 1906 viene ultimato. La Mole oggi è sede del Museo del Cinema e di sicuro la storia della sua progettazione e costruzione meriterebbe un film 

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