giovedì 26 settembre 2019

Babbo lasciami tornare a sognare per favore


Per me non è mai stata una partita normale, ma piena di sfottò benevoli tra padre e figlio con sudditanza psicologica quasi sempre di marca paterna viste le fortune del Milan soprattutto dalla fine degli anni ottanta, Siamo anche andati allo stadio alcune volte a vedere dal vivo e notavo il tuo malcelato imbarazzo quando la tua squadra non riusciva a emergere dalla secche della bassa classifica, anche quella volta che fini 5 a 1 a San Siro. Ma ricordo anche la tua contentezza quando al Trofeo Pozzo a Ponderano sono riuscito a portare il poeta del goal, al secolo Claudio Sala, alfiere di quello scudetto di marca radice che ti aveva reso così felice. E quel giorno accanto a me ti sei sentito pieno e realizzato come l’autografo sui cimeli del grande Toro che ti aveva apposto proprio lui. E ora che non sei più accanto a me a disquisire delle scorribande pedatorie, il tuo toro ci prende a portellate in campionato, ci sbarra la strada dell’Europa che conta e, quel che peggio, ci relega nei bassifondi. Va bene babbo abbiamo capito, ma adesso basta, lasciaci ancora tornare a sognare, ne abbiamo bisogno, da quando non ci sei più

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