Esattamente un secolo fa la vecchia Europa cessava di
esistere e al suo posto nasceva un periodo che di li poco sarebbe imploso. Su
un vagone ferroviario, mentre oggi andiamo in piazza per avere un treno ad alta
velocità, i corsi e i ricorsi della storia, si siglava l’armistizio che sarebbe
poi stato ratificato tra Francia e Germania
Ritiro entro 15 giorni delle truppe
tedesche da tutti i territori occupati in Francia, Lussemburgo, Belgio, nonché dall'Alsazia-Lorena
Entro i successivi 17 giorni abbandono
di tutti i territori sulla riva sinistra del Reno, e consegna delle guarnigioni
di Magonza, Coblenza e Colonia alle
truppe d'occupazione francesi
Consegna alle forze alleate di 5.000
cannoni, 25.000 mitragliatrici, 3.000 mortai e 1.400 aeroplani e relativa consegna di tutte le navi da guerra moderne. Consegna a titolo di riparazione di
5.000 locomotive e 150.000 vagoni ferroviari. Annullamento del trattato di Brest Litovsk
Si trattava di condizioni volte ad
impedire che il Reich potesse riprendere le ostilità, e vennero di fatto
confermate con il successivo trattato di Versailles, un errore con il senno di
poi. Torti e riparazioni e non magnaminità nella vittoria avrebbero consentito
di covare rivincite e di fare poi scattare la seconda guerra mondiale. In
italia più o meno successe la stessa cosa. Non avevamo imparato nulla dopo 50
mesi di guerra e milioni di morti. Oggi ricordare quelle ecatombi può essere
utile per guardare sempre con spregio ai nazionalismi più sfrenati perché portano
solo guai e ulteriori guerre, mentre a volte per progredire è più utile
riflettere
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