L’operazione Quercia per la
liberazione di Mussolini fu voluta da Hitler per permettere all’alleato di
tornare in pista. Mussolini si trovava a Campo Imperatore sul Gran Sasso
scortato da diversi militari ma di sicuro non da feroci carcerieri, l’otto
settembre e il caos susseguente avevano creato un turbinio di ordini e di
gerarchie non rispettate su cui i tedeschi ebbero buon gioco.
Skorzeny fu il
militare, anzi delle SS, che si gloriò per l’impresa e fece di tutto per
attribuirsi il merito, in realtà il maggiore Mors non comandò affatto il solo
reparto secondario che occupò la stazione della funivia di Assergi per
l'impresa della liberazione di Mussolini, ma fu l'ideatore del
piano d'assalto a Campo Imperatore e il comandante responsabile dell'intero
reparto protagonista dell'impresa.
Come sempre accade, la lingua più veloce e la
predisposizione per la teatralità (anche quello di pilotare il veicolo
che portò via il Duce dalla sua prigione) venne sfruttata da Otto per fini personali.
Ma non fu l’unica impresa, anche il rapimento del figlio del Comandate Horthy è
ascrivibile a Skorzeny. E così il corpulento SS ebbe onori e gloria, non solo sotto
Hitler, ma anche in seguito, mentre il povero maggiore Mors fini per fare l’insegnante
di ballo a Ulma
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