foto tratta da l'Ultimo Uomo
Diciamolo erano anni che non si
assisteva a un calciomercato così pieno di fuochi d’artificio, merito
ovviamente dei cinesi (cit. Marco da sempre considerati gli inventori della polvere
pirica) che hanno letteralmente mandato in fibrillazione le coronarie dei
tifosi. Gonfiando quelle rossonere, svilendo quelle bianconere. Il caso Bonucci
è lì a testimoniare le grottesche prese per i fondelli reciproche tra i tifosi
delle due squadre. E come se non bastasse fake news a profusione per
giustificare abbandoni al vetriolo e amori improvvisi. Insomma c’è n’è abbastanza
per romanzare storie e mandare in sollucchero webzine e giornali di rito. La
migliore capitata è sicuramente quella attribuita a Mandzukic, guerriero
juventino che non le avrebbe mandate a dire a due reprobi Dani Alves in
versione sambodroma frichettona nello spogliatoio e al traditore Bonucci reo di
uno scontro per i mondiali dei welter con lo stesso sudamericano per il numero
dei trofei vinti. Roba da romanzo verrebbe da dire è così è stato. Certo è che
a questo stato contribuiscono dai loro profili anche gli stessi giocatori: un
silenzio ha un suo significato, una frase poca allegra ne ha un altro. La
smania di essere iperconnessi sta creando dei mostri comunicativi e di fatto
rende l’oggetto dei desideri calcistici a portata di click tra una seduta al
bagno e un errore di maglia (Biglia). Sarebbe bello pensare ai vari Rocco,
Mazzone e financo Ferguson che per i vizi dei loro giocatori alle volte hanno
sbroccato tirando iperboli di cazziatoni sui comportamenti (in realtà Ferguson
tirò anche uno scarpino a Beckam). Altro calcio verrebbe da dire, giocato. Per fortuna
si ricomincia tra poco.
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