foto tratta da goal.com
La gara per entrare in Europa
dalla porta di servizio sembra una disputa a ciapa no. Se la seconda squadra
meneghina si fa uccellare dai liguri, anche i diavoli rossoneri non sono da
meno e super Dzeko uccide le ambizioni dei milanesi. Insomma l’ennesimo anno
senza avere soddisfazioni se non di seconda mano (anche se una supercoppa araba,
con viaggio a Doha non è stata male come regalo di fine anno. Dove sta l’errore
di questi anni, soprattutto in una mancanza di programmazione e di definizione
degli obiettivi. La lunga marcia verso la Cina ha sfiancato non solo i tifosi
ma anche la società e di converso anche i giocatori, costretti a sobbarcarsi un
carico di dubbi sul futuro. Ora a 270 minuti dalla fine tutto da decidere sul fronte
sportivo prima di fare programmi e proclami. Dopo 4 stagioni e cinque
allenatori diversi credo sia giunto il momento di tenere salda la barra sull’head
coach. Non avrà l’esperienza di un Ancelotti, ne la grinta di Sinisa però l’areoplanino
sa il fatto suo ha creato un gioco e una filosofia, se gli danno un paio di
innesti giusti (tra cui una prima punta quanto mai necessaria) allora forse
potremmo dire di aver svoltato e potremmo ricominciare a pensare di tornare nei
gradini più alti
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