foto radiogoal24
Quando nella passata stagione
Silvio scucì 100 milioni di euro per rinforzare la squadra affidata al serbo si
fece un gran parlare di Bertolacci, un acquisto che avrebbe dovuto ripagare i
venti milioni con una grande reattività in mezzo al campo. Venti milioni, un
quinto di quanto re-investito, sarebbe stato il giusto rimpiazzo di un centro
campo un po’ scadente. Lasciando perdere alcune partite si capì subito che in
realtà l’affare lo aveva fatto chi aveva venduto per quella cifra il giocatore,
scampoli di partita e una serie di infortuni che nemmeno Redondo ai tempi
eroici era stato in grado di assorbire. Una rete di rapina all’Olimpico contro
la Lazio sembrò la svolta, ma poi si tornò alla solita routine. Ora in questa
povera estate con le tasche rosse come la bandiera della China, abbiamo
rispolverato il prode giocatore, nemmeno il tempo di rientrare in campo che nel
breve volgere di due minuti, il medesimo è uscito in barella. Milan Lab è lontano
anni luce ma mi sembra di sentire gli sfottò della gente, sulle capacità
pedatorie del suddetto. Insomma uno degli acquisti più esosi e mal ripagati di
questi ultimi crepuscolari anni. Nell’attesa della rivoluzione culturale maoista,
prevista per gennaio, un altro argomento, o meglio pietra tombale sulle
attività divinatorie di Galliani quale AD. Almeno questa volta non è andato a
pranzo o a cena con Bertolacci, altrimenti il povero giocatore avrebbe avuto la
gastrite, altro che Maalox.
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