venerdì 29 gennaio 2016

Le scorie di coppa ma in testa il derby

foto libero quotidiano

Sono le undici di sera quando inizia presso la sala stampa dell’olimpico una conferenza post partita di uno scontro che per l’undici piemontese è stato epico. Di solito le squadre ospiti sono le prime a parlare per dar modo a coloro che vengano da più lontano di andare via prima. Ma è fuor di dubbio che il vero ospite di questa semifinale di coppa sia la squadra di Gregucci e quindi eccolo il coach arrivare in sala stampa preso dal fuoco di fila delle domande dei cronisti. Tutte poste con enfasi da parte di quelli locali che hanno titolo e microfono per proferire verbo in una serata particolare. Le risposte di Gregucci sono conformi al carattere della squadra: precise ed educate senza troppi fronzoli. L’ex calciatore quando non sa come concludere, anche su risposte banali, si rifugia nelle massime di Catalano, ma si vede che è orgoglioso di essersela giocata alla pari. In fin dei conti ha lasciato aperto la serie, il Dio del calcio potrebbe dispensare magari buoni e prodighi consigli in quel del primo di marzo. Dove, scommettiamo, si verificherà un altro esodo di massa e dove il Ticino si aprirà come il Mar Rosso per lasciar passare decine di bus carichi dei tifosi e della speranza dei grigi di giocarsela per pronunciare una parola che, ad Alto Vicentino sembrava una bestemmia: finale

Arriva poi lui il serbo giramondo pronto ad affrontare il fuoco amico e velenoso dei cronisti delle principali testate. Ma sotto la regia del fido Sapienza dell’Ufficio Stampa dell’Ac Milan, si comincia dando spazio ai colleghi piemontesi di Alessandria, domande o forse commenti tesi ad esaltare la prova dei grigi e ci mancherebbe. Si vede che il vecchio leone Sinisa vorrebbe essere da tutt’altra parte forse a stimolare i suoi attori di una prova incolore o per meglio dire senza sostanza. Ma lui è uomo di palcoscenico e la battuta, o per meglio dire il guizzo, è dietro l’angolo. Intrufolato tra i giornalisti anche un collega spagnolo che chiede a Sinisa di Diego Lopez con una cadenza che non è proprio di Marengo. Pronta la replica del serbo che afferma che non pensava che quello fosse l’idioma della terra sabauda. Risata generale e via per il giro finale dove l’imputata principale della scarsa vena dei rossoneri è la convinzione, la psicologia e anche il fisico, ma su quest’ultima caratteristica Sinisa non è d’accordo. Ma è tempo di pensare al campionato domenica c’è un derby da vincere.


La cultura della cultura


L’italia è proprio il paese del possibile e di coloro che amano farsi del male. Riusciamo dopo anni di attività di mediazione a portare a casa il recupero di una nazione a una presunta normalità, magari liberando il mondo da un competitor delle forze del terrore e noi che facciamo, ci prendiamo a schiaffi da soli e ci copriamo di ridicolo. Non so se sia arrivato un ordine scritto o interpretato della vestizione delle statue dei Musei Capitolini, ma l’episodio, e soprattutto la discussione successiva con tanto di ricerca di colpevoli, è qualcosa che nemmeno il teatro dell’assurdo riuscirebbe a esprimere. La comunicazione relativa e le conseguenze mediatiche che rimbalzano sui giornali nazionali fanno sempre più assomigliare la nostra nazione a un popolo di Fantozzi sempre alla perenne ricerca del grottesco e dell’autoflagellazione. La mia personale interpretazione è che come al solito episodi di questo genere siano il terreno per regolare scontri e battaglie che non c’entrano nulla con l’oggetto del contendere. L’alto esponente iraniano non era venuto in Italia per fare proseliti e per imporre una propria cultura, ma semplicemente per fare affari, una visita a vedere l’arte era un naturale modo per fargli vedere i tesori di cui dispone l’Italia, nessun ospite straniero si sognerebbe mai di chiedere restrizioni. La cortesia di un ricevimento non prescinde dall’annullare le caratteristiche della propria cultura, usare questi mezzucci per attacchi politici e mediatici tolgono credibilità allo Stato e possono far perdere commesse commerciali. Purtroppo bisognerebbe contare fino a dieci prima di aprire bocca, ma in Italia lo fanno in pochi, e così ti trovi Gasparri che pontifica su protocollo e arte, Salvini che parla di cultura (sic) e Sgarbi che urla a sproposito Capra a qualunque si porti a tiro. Nel frattempo in Italia, che ha il patrimonio di cultura e di arte più cospicuo, non si trova di meglio che parlare di veli a statue e di puntualità del 31 dicembre. Poi non stupiamoci se diventiamo fonte di barzellette

martedì 26 gennaio 2016

Alessandria - Milan, una sconfitta che sta stretta ai grigi


Forse alla fine la sconfitta sta persino stretta all’Alessandria che va a prendere i meritati applausi sotto la sia curva. Una partita tutta grinta e cuore che solo un errore ha compromesso. La favola non è finita ci sarà un secondo tempo a San Siro tra un mese e nulla è scritto, figuriamoci nel calcio, ed è bello assistere a questa festa di sport. Sono le otto quando la musica spara a palla Born in the usa, ma forse sarebbe il caso di scrivere Born to run. C’è passione, c’è tanta voglia di partecipazione una partita che segna un’epopea un’epica che ricorda Rivera – anche se a dire la verità la curva dei grigi al nome di Rivera fa rimbalzare una salva di fischi, un amore forse non più corrisposto - che rimanda ai tempi quando era di voga il quadrilatero del calcio del nord ovest. I grigi ci sono e si fanno sentire, Torino è stata invasa, una marea grigia che prende il possesso della Curva Maratona e dei distinti di fronte alla tribuna stampa. Lo stadio si riempie e poi diventa una bolgia da veri brividi quando Venneri, lo speaker del Toro, legge con la consueta enfasi i nomi dei gladiatori piemontesi. La presenza di un migliaio di tifosi del Milan fa contorno, ma i cori, più che contro i piemontesi, sono già rivolti all’Inter che domenica verrà affrontata nel derby. I primi minuti sono da fase di studio, Milan che tenta un timido pressing e l’Alessandria pronto a colpire in contropiede. La partita d’altronde la deve fare il Milan. Marconi scalda i cuori dei grigi con un tiro a fil di palo che Abbiati guarda con chirurgica precisione uscire dal campo. Balotelli sembra avere scarpe prive di tenuta, tre volte sbaglia il controllo sotto porta, mentre i grigi hanno due punizioni che non sfruttano. Quando il risultato naturale sembra il pareggio, peraltro giusto, fugge Antonelli sulla fascia e in area succede il fattaccio. Rigore che Balotelli trasforma mandando negli spogliatoi in vantaggio di una rete. Ma il pubblico ci crede e intona canti a favore dell’Alessandria. Un secondo tempo che la squadra affronta a viso aperto senza alcun timore reverenziale, qualche rischio c’è e forse non ci sono nemmeno occasioni clamorose per pareggiare, ma la partita è dura spigolosa, il totem Boccalon non porta fortuna. Niang sbaglia una rete ma il merito è di Vannucchi. Si chiude al triplice fischio con la squadra sommersa dall’abbraccio dei tifosi quasi fosse una vittoria e alla fine forse è cosi.    

Le storie della settimana scorsa: Mobilità – Memorabilia – Menu a porter - Mediterraneo


Mobilità sostenibile a Torino
Sostenibilità, efficienza e competitività queste le tre parole chiave del futuro della mobilità piemontese le ha pronunciate il presidente dell’agenzia regionale della mobilità Claudio Lubatti, un’intervista a tutto tondo sui trasporti che spaziano dalle ferrovie alla gestione del traffico torinese. Un bilancio di mandato ma con un futuro radioso per il mondo dei trasporti piemontese

Menu a porter
Menu a porter è una nuova formula di promozione dei ristoranti torinesi che è stata presentata nelle settimane scorse nel capoluogo in un riuscitissimo evento che ha avuto il suo epicentro nel cuore di Torino in via Roma. Una recensione della struttura, realizzata da operatori del settore e corredata da menu squisiti che possono permettere all’aspirante gourmando di apprezzare prodotti e perché no dare un’occhiata anche ai prezzi

Memorabilia in metrò
La metropolitana di Torino o per meglio dire la stazione di Porta nuova come sala espositiva di un passato lontano ma non dimenticato, oggetti di memoriabilia riprodotti in pannelli espositivi che ai ragazzi degli anni ottanta e novanta faranno fare un tuffo al cuore, un modo simpatico per ricordare il tempo che va troppo in fretta e che qualche volta merita una pausa di riflessione

Calvano a Spazio Cultura
una mostra tutta dedicata ai colori del Mediterraneo. Una traccia per chiedere quale siano i prossimi appuntamenti targati FCRB.

Le stazioni del Cuneese
Proseguono gli appuntamenti con le stazioni sciistiche del cuneese


Domenica 17 gennaio ore 23.30 TELECUPOLE Lunedì 18 gennaio alle ore 1.00 su VIDEONOVARA alle ore 1,00 su TELECUPOLE, 13.30 su VIDEONORD,  martedì 19 gennaio  alle ore 16 su NORDOVEST7 ore, mercoledì 20 gennaio  alle ore 14.30 su VIDEONOVARA alle ore 18 su PIEMONTE+ giovedì 21 gennaio  alle ore 15.30 su NORDOVEST7, alle ore 20.30 su RETESETTE alle ore 22.00 su GRP 1 alle ore 23.55 su TELEVALSESIA, alle ore 23,30 su TELERITMO,  venerdì 22 gennaio alle ore 19,15 su VIDEONORD, ore 21.00 su TELERITMO ore 22 su VIDEONOVARA, ore 22,15 su GRP 1, sabato 23 gennaio alle 6,00 su GRP1 alle 13 su TELECITY alle ore 15.15 su RETESETTE e alle ore 20.00 su PIEMONTE domenica 24 gennaio ore 20.05 RETESETTE 

lunedì 25 gennaio 2016

Le storie di PN: Animali della Fattoria – il Lusso – Meccanica di precisione – Le nuove politiche dell’arredamento


Novacoop e la raccolta degli animali della Fattoria
La nuova raccolta bollini “Gli Amici della Fattoria”, una intelligente campagna Novacoop per collezionare simpatici pupazzi di peluche che parlano ai bimbi di sana e giusta alimentazione. Da dove provengono la lana e il cotone e le verdure, questa campagna educativa cerca  di avvicinare le giovani generazioni al mondo della Fattoria!
Il lusso una tipicità italiana ne parliamo con il prof. Zecchi
Un interessante convegno a Torino in cui le arti del lusso sono state al centro di un intenso dibattito legato alla  grandezza culturale e alla crescita di un economia diffusa tutta legata a una sensibilità tipicamente italiana
Tavolo della Meccanica Piemontese
Il Tavolo della Meccanica Piemonte è nato nel 2014 su iniziativa di Giovanni Franco Gai, imprenditore di Villarbasse, in provincia di Torino. Una trentina di aziende hanno unito le forze, dando vita al Tavolo della Meccanica Piemonte; molte sono della provincia di Torino, tra le quali un  nutrito gruppo della zona ovest (Rivoli, Grugliasco, Rivalta e Villarbasse), altre provengono da Astigiano, Alessandrino e Cuneese. Un nuovo modo di affrontare competitività e attività manifatturiera
Comunicare la propria attività
Siamo stati a Novara a un convegno organizzato da Confcommercio per parlare di come deve essere comunicata la propria attività, il tutto nell’ambito del settore dell’arredamento. Un modo di aprirsi a nuovi mercati e perché no nuovi sistemi di comunicazione
Stazione invernali del cuneese
Come sempre alcune proposte realizzate con l’Atl del Cuneese per presentare le varie proposte per una giornata, una settimana e anche qualcosa di più da passare in montagna

Domenica 24 gennaio ore 23.30 TELECUPOLE Lunedì 25 gennaio alle ore 1.00 su VIDEONOVARA alle ore 1,00 su TELECUPOLE, 13.30 su VIDEONORD,  martedì 26 gennaio  alle ore 16 su NORDOVEST7 ore, mercoledì 27 gennaio  alle ore 14.30 su VIDEONOVARA alle ore 18 su PIEMONTE+ giovedì 28 gennaio  alle ore 15.30 su NORDOVEST7, alle ore 20.30 su RETESETTE alle ore 22.00 su GRP 1 alle ore 23.55 su TELEVALSESIA, alle ore 23,30 su TELERITMO,  venerdì 29 gennaio alle ore 19,15 su VIDEONORD, ore 21.00 su TELERITMO ore 22 su VIDEONOVARA, ore 22,15 su GRP 1, sabato 30 gennaio alle 6,00 su GRP1 alle 13 su TELECITY alle ore 15.15 su RETESETTE e alle ore 20.00 su PIEMONTE domenica 31 gennaio ore 20.05 RETESETTE


domenica 17 gennaio 2016

Bray non può contrastare un grande gioco di squadra. Biella corre e vince


Biella è rinata merito della Società (8) della Curva dei tifosi (9) che non ha mai smesso di supportarla anche nei momenti difficili ma questa sera un voto alto lo merita anche Carrea (9) per come ha saputo motivare gestire la squadra nel pre gara e anche per via del fatto che finalmente i suoi dettami sono stati recepiti dal gruppo. Il capitano Infante (9) ha giocato con un’infiltrazione e ha reso in modo superbo sia sotto tabellone ma anche come assist man, grazie anche al solito mostruoso Hall (8,5) capace di portare a casa 15 rimbalzi di cui la metà offensivi. Poi è stato facile per Jazzmarr Ferguson segnare canestri non solo facili ma di continuità. De vico (8) si è svegliato di brutto nella ripresa e ha saputo incidere come mai nell’imporre il proprio gioco, difficoltà invece per Pierich (7) nel ruolo di chioccia ma per lui quello di oggi valeva doppio. Ottimo l’impatto anche di La Torre (7) recuperato al ruolo e che ha saputo mettere personalità e grinta. Canestri e minuti importanti per Banti (6,5) mentre Venuto (7) dà la solita concretezza. Citazione a parte per Pollone (7) autore di un  rimbalzo deciso, piccoli campioni crescono

Ramondino (7) fa quello che può mancandogli Martinoni (8) e quindi si affida ai piccoli. Bray (7,5) ne mette venti ma da solo non basta, Blizzard (6,5) e Tomassini (6,5) fin che possono cercano di limitare i danni dalla lunga distanza, ma manca il lavoro dei lunghi Vangelov (5) impalpabile mentre Saunders (6) scompare troppo presto dal match a causa dei falli. Anche Fall (6) mette il suo mattoncino mentre Natali (5) perde tutti i contrasti. Troppo brutta la Novipiù per essere vera

Terna arbitrale (7) distribuiscono bene i falli e senza troppa platealità gestiscono le proteste dei giocatori parlando e spiegando le motivazioni delle loro scelte. Solo Tomassini esce per cinque falli  

sabato 16 gennaio 2016

Ospedale di Ponderano: no ticket no parking

Non ho mai sentito parlare tanto di sicurezza come in queste settimane. Biella città assolutamente insicura da meritare fior di telecamere e presenza cospicua di forze dell’ordine ? Siamo sicuri ?. Stesso discorso mutuato anche per il novello ospedale, ancora sottotitolato “Degli Infermi” (mamma mia che brutto nome) che gli Amministratori di Ponderano, dietro sollecitazione dell’Asl, vorrebbero monitorato e sotto controllo H24 (al momento mi sovviene l’imitazione di Crozza del Presidente della Regione Lombardia Maroni). Ovviamente il pretesto è quello di posizionare non solo telecamere ma sbarre per pagare ticket – non solo all’Asl per esami – ma anche per depositare la macchina con cui malati e parenti si devono recare al nosocomio. E così l’ospedale diventa terra di scontro politico tra coloro che vorrebbero – credo giustamente – non dover ricorrere al ticket aggiuntivo in considerazione del fatto che in quel luogo ci si va per curare e quindi i pensieri son ben altri e coloro che in nome del decoro vorrebbero far cassa. Cui prodest ? Credo che l’interesse del cittadino debba andare prima di tutto il resto a maggior ragione in un momento in cui ogni centesimo risparmiato per ogni famiglia è importante. Stiamo parlando di un nosocomio costato parecchio a cui la comunità biellese, attraverso Fondazioni e le altre forze vive del territorio, ha dato tanto e che magari vorrebbero poter utilizzare quale luogo di cura senza avere altri pensieri. Quando fu deciso di costruire al Villanetto l’Ospedale, l’area fu scelta proprio per la vicinanza alla città, ma anche per l’opportunità di essere in area autonoma e facilmente raggiungibile. Che ci possano essere dei costi gestionali è pacifico, ma come hanno dimostrato alcuni amministratori, tra cui il Presidente della Provincia e il Sindaco di Biella, altre strade sono percorribili, senza dover mettere le mani nelle tasche dei cittadini. Fa specie poi che gli Amministratori che oggi scrivono il loro nome per mettere il ticket pochi mesi fa abbiano inscenato la lotta politica per salvare i posti dell’ospedale (quali ?) per poi usarlo come cassa. Molti Sindaci del territorio biellese hanno chiesto attenzione al problema, ma c’è stata poca risposta da parte di coloro che sono interessati in nome della conclamata sicurezza. A proposito la parola sicurezza deriva dal latino sine cura, senza preoccupazione, una sorta di controsenso per coloro che dovranno parcheggiare li.

Domani il derby Biella - Casale. Pierich: Abbiamo il giusto equilibrio

E’ l’allenamento del venerdì non quello della rifinitura ma quasi, l’All Star game ha permesso alla squadra di riposare dopo un inizio d’anno intenso ma che ha portato una ventata di ottimismo in casa Angelico. Le sonanti vittorie contro Siena (la partita vinta due volte) e soprattutto quella in casa di Agrigento hanno dato sprint, orgoglio e soprattutto tanta consapevolezza dei  propri mezzi. Ma non ditelo a Simone Pierich il talismano di questa squadra

Siamo un po’ più sereni dopo questi risultati ma sempre all’erta non ci possiamo rilassare dobbiamo essere sempre attenti alle nostre prestazioni. Credo che stiamo mettendo a posto i nostri equilibri e quindi questo porta a giocare meglio e fare risultato.

Ma cosa è successo con Siena: bravi loro a rientrare ma se vogliamo dirla tutta ci hanno anche menato e questo ci ha fatto perdere concentrazione. Con la Moncada avevamo meno pressioni di loro e quindi siamo stati in grado di reggere al meglio. Tutto sommato in questo campionato non ci sono squadre che si impongono due vittorie o due sconfitte e puoi balzare dalle zone sicure a quelle più pericolose: campionato affascinante, c’è equilibrio e quindi ogni partita ha storia a se. Credo sia  opportuno sfruttare le occasioni

E adesso derby con Casale: “per me la partita degli affetti sicuramente non si dimentica il passato all’andata abbiamo perso ma siamo rimasti in partita fin quasi verso la fine, anche se loro erano superiori. Domani dicono che mancherà Martinoni (ma io fino alle 17 rimango scettico). Hanno un gruppo collaudato, preferiscono un gioco lento, tengono i ritmi bassi, dovremmo essere veloci e rapidi se ci lasciano giocare allora diventa una bella partita

Della squadra chi ti preoccupa: Tutti ma in particolare Tomassini come play maker che è di valore assoluto fa giocare molto bene la squadra, e poi non dimentichiamoci di Blizzard e di Bray che all’andata ci ha fatto un mazzo

Casale tra l’altro in finale di Coppa Italia: Se l’è meritata giocando bene e sono sicuro che farà un buon risultato. Imola Brescia e Mantova gli avversari più pericolosi

Domani si gioca alle due un problema ?. No direi di no anche se varieremo ovviamente l’approccio sarebbe stato peggio giocarla alle 16, alle due no ci faremo trovare pronti.
Simone si alza ci saluta e prosegue con l’approccio alla partita. E’ proprio vero il 2016 è un anno diverso per Pallacanestro Biella


mercoledì 13 gennaio 2016

Le nostre storie PN: Tango - Giro d'Italia a Sant'Anna - Calvano - Stagione invernale - Cucina in quota

Tango aldobaraldo
Quanti modi per dire cosa rappresenta il tango: passione, vita, sentimento, poesia, tutto mescolato in linguaggio del corpo per assaporare e gustare i piaceri della vita

I colori del Mediterraneo di Calvano
Si chiude quindi con questa personale l’anno della cultura presso lo spazio della Fondazione CRB, una mostra tutta dedicata ai colori del Mediterraneo. Una traccia per chiedere quale siano i prossimi appuntamenti targati FCRB

Una tappa in quota a Sant’Anna
Immagini d’epoca per uno sport che è un inno alla fatica e all’impegno, una kermesse dedicata ai fan delle due ruote ma anche a chi intravede nella gara internazionali a tappe un notevole veicolo di promozione turistica. La magia di questo sport la puoi trovare nei percorsi che vengono disegnati per dare un epica e una leggenda e la prossima tappa del giro d’Italia che si concluderà tra i tornanti che portano al Santuario ha tutti i crismi per diventare una festa di sport e di partecipazione

Le Stazioni del Cuneese
Il viaggio alla scoperta delle molteplici stazioni sciistiche della provincia Granda. Tante le novità per passare in famiglia o tra amici vacanze all’insegna del divertimento e del buon gusto

MonnyB cucina ad alta quota
Anche se le feste e le abbuffate sono passate seguite questo divertente servizio in quota legato alla cucina da montagna      


Domenica 10 gennaio ore 23.30 TELECUPOLE Lunedì 11 gennaio alle ore 1.00 su VIDEONOVARA alle ore 1,00 su TELECUPOLE, 13.30 su VIDEONORD,  martedì 12 gennaio  alle ore 16 su NORDOVEST7 ore, mercoledì 13 gennaio  alle ore 14.30 su VIDEONOVARA alle ore 18 su PIEMONTE+ giovedì 14 gennaio  alle ore 15.30 su NORDOVEST7, alle ore 20.30 su RETESETTE alle ore 22.00 su GRP 1 alle ore 23.55 su TELEVALSESIA, alle ore 23,30 su TELERITMO,  venerdì 15 gennaio alle ore 19,15 su VIDEONORD, ore 21.00 su TELERITMO ore 22 su VIDEONOVARA, ore 22,15 su GRP 1, sabato 16 gennaio alle 6,00 su GRP1 alle 13 su TELECITY alle ore 15.15 su RETESETTE e alle ore 20.00 su PIEMONTE domenica 17 gennaio ore 20.05 RETESETTE

martedì 12 gennaio 2016

Arridatece Silvio o un Emiro

foto tratta da www.haisentito.it

Era il 1986 un giovane e brillante imprenditore televisivo cambiava il corso della vita calcistica milanese riportando ai fasti degli anni sessanta un club glorioso che aveva avuto i suoi natali nel 1899. Silvio Berlusconi, con mosse nient’affatto banali e scontate, irrompeva nel panorama calcistico e mandava in pensione la Juve di Platini. Scudetti e successi a raffica ma soprattutto una dimensione europea e internazionale. Quanti club esteri hanno poi copiato le movenze di quel Milan. Quello degli invincibili degli immortali, degli ancelottiani. Anni e partite indimenticabili fino ad arrivare alla Supercoppa di Pechino vinta contro i cugini. Era l’agosto del 2011, dall’epoca un lustro di ipotesi, di parametri zero, di allenatori incompresi, di giocatori sopravvalutati, ma soprattutto un declino quanto mai annunciato e una china sempre più discendente. San Siro deserto la dice lunga su questo pendio inclinato. Sembra di essere tornati a metà anni settanta con una squadra che d’estate annunciava acquisiti e obiettivi sempre disattesi, tradizioni continentali che finivano all’alba di una giornata autunnale, partite epiche e tonfi altrettanto pesanti. Ora in una sorta di dejà vu si rivive quel periodo. Contro la Roma la partita del vorrei ma non posso, una batteria di giocatori italiani bravi ma non eccezionali, stranieri volitivi e poco altro. La pecca come negli anni settante e ottanta è da ricercare nella società. Confusione estrema, due Ad un Dg che non esiste (quanto ci manca Braida) troppe presenze e poca organizzazione. Se si vuole tornare alle origini si deve tornare a strutturare la società, una presenza chiara e uomini di esperienza nei ruoli chiave e organizzativi.  Non è tutto marketing, quello va di seguito a successi e risultati. Seguire l’esempio del Bayern di Monaco e avere pazienza, da li ripartire, oggi il nostro futuro si chiama Carpi ma il nostro DNA è ben altro e se Silvio è stufo che venda al miglior offerente, possibilmente arabo.


Quando i footballers scrivevano la storia (Giorgio Acerbis - Urbone Publishing)


Il Calcio è storia: statistiche, partite e uomini e gli uomini sono coloro che fanno la storia, e che trasmettono tutte le passioni. Sensazioni, vita, adesione, impegno tutte qualità unite e al seguito degli eventi che hanno caratterizzato la storia della vita moderna. Opulenza e costume nel mondo moderno quello in cui il merchandising la fa da padrone, ma anche protagonisti nella quotidianità e interpreti dei grandi eventi che hanno caratterizzato il secolo scorso. A cent’anni dalla prima guerra mondiale che cambiò per sempre gli equilibri del vecchio continente, un’opera quella di Giorgio Acerbis (edizione Urbone publishing) dedicata ai giovani che, abbandonando le loro brillanti prospettive future legate al mondo del calcio, sacrificarono, insieme a quelle di milioni di altri giovani, le loro vite al servizio dei propri paesi. Ne viene fuori uno spaccato di conoscenze e di informazioni che accomuna i giovani di tutta Europa presenti nei differenti fronti di cui si compose il teatro di guerra mondiale. Carriere troncate e bruciate di brillanti footballers che si immolarono con i propri compagni. Il calcio nei primi anni del XX secolo non era ancora così diffuso e planetario come oggi, era un divertimento e una professione che stava spiccando il volo, in Italia era forte nel nord ovest, era il periodo in cui il Genoa mieteva allori insieme alla Pro Vercelli, un calcio di qualità e di forza. Giovani come Luigi Ferraris genoano (a cui è intitolato Marassi) o come il milanista Erminio Brevedan. Ma troviamo anche Robert Whitney del Chelsea, Pinheiro del Porto (già nella prima guerra mondiale nel 1916 c’era pure il Portogallo), Peter Johnstone del Celtic, caduto ad Arras o Karl Braunsteiner del Wiener, morto in prigionia dopo essere stato catturato nell’assedio della fortezza di Przemysl, oppure il forte russo Nikolai Kynin immolatosi sui Carpazi nel 1916 durante l’offensiva del generale Brusilov. E che dire di Bauduin Six 92 reti in 87 presenze iniziata nel KSV Brugges, una prolificità da far invidia a Cristiano Ronaldo. Un’opera paziente e certosina, quella di Acerbis, che, grazie all’acume della casa editrice Urbone Publishing, vede la luce per dare spazio a un patrimonio di informazioni che farà la fortuna degli appassionati e che può avvicinare allo studio della storia e del calcio tanti giovani

domenica 3 gennaio 2016

De Vico e Ferguson mattatori, per Siena Roberts e Ranucci ma alla fine sorride solo Carrea


Carrea (7) si gode il successo in sala stampa seduto sulla poltrona Sparco (8), mai così comoda come questa sera, ma certo che se l’è vista brutta un parziale di 35 a 9 ha messo a dura prova le coronarie dei tremila tifosi (9) al Forum. Un superlativo De Vico (9) ha suonato la carica fin dal primo minuto, la grinta che ha messo in campo ha contagiato tutti persino La Torre (6,5) che nei primi quarti ha difeso in maniera egregia. Pierich (7) ha fatto il lavoro sporco e anche se le medie non lo hanno premiato ha cercato con ogni mezzo scarichi e difese utili per la vittoria finale. Il Capitano Infante (8) in doppia doppia ha realizzato la miglior partita, Carrea dixit, per intensità e voglia. Hall (8) più assist man (8) e rimbalzista che scorer, però il canestro della sicurezza e del più quattro l’ha messo lui. Ferguson 8,5), tascabile play si prende come al solito tutti i rischi e alla fine gli dice bene. Venuto (6) ha giocato più di 30 minuti e alla fine ha pagato dazio ma Carrea non ha voluto sostituirlo con Grande (sv). Per il giovane play siamo ai titoli di coda. Pochi spiccioli di partita per Banti ma in questo il coach non ha voluto sentire commenti, la sua scelta conservativa su Infante ha dato i frutti sperati.

Siena può contare su un grande allenatore Ramagli (8) che non si scompone mai e anche se va sotto di venti cerca di scuotere la sua squadra e ci riesce, arriva quasi alla vittoria, che avrebbe avuto il sapore dell’impresa grazie a uno strepitoso Roberts (9) 19 punti e tre triple d’autore e alla personalità di Ranucci (7). Udom e Bryant (7) piazzano entrambi dodici punti e danno costrutto al gioco di Ramagli. Insufficiente invece Diliegro (5,5) da uno con le sue capacità ci si aspetta molto di più. Non male anche Borsato (6,5) e Cucci (6) ma l’intensità che hanno messo nei primi quarti non era quella richiesta dal coach

Arbitraggio (7) competente e preciso tengono bene la partita e fischiano il giusto, abbiamo visto raramente dei metri arbitrali corretti e quando succede è bene segnalarlo   

Biella prima vince poi rischia di perdere, ma alla fine i due punti arrivano


Che fatica Biella domina Siena per 25 minuti e poi si perde, si fa rimontare, va sotto e poi la porta a casa. Un match al cardiopalma per i tifosi di Biella, alla fine l’Angelico mette due punti d’oro per la classifica e anche per il morale, ma deve ringraziare la sua buona stella che, nel momento topico, ha permesso ai suoi giocatori più rappresentativi di indovinare le giocate che hanno permesso a Infante e compagni di vincere la prima partita dell’anno. Oltre 3000 spettatori che affollano le tribune del Forum per questo incontro post festeggiamenti del primo di gennaio Nel pre-partita si vede che il gruppo è concentrato Quintetto iniziale per Carrea con Hall, Ferguson, Infante, De Vico e Venuto, mentre Ramagli risponde con Borsato, Ranuzzi, Cucci, Roberts e Diliegro. Siena parte subito forte con un mini parziale di cinque a zero frutto di una tripla di Cucci e di una schiacciata di Roberts. Ma la grinta dei biellesi promette bene e infatti, lo percepisci quando De Vico prima in entrata mette due punti e poi da tre porta avanti Biella. Il Giovane Niccolò è una furia, tanto è vero che al primo intervallo è già in doppia cifra. Siena sfrutta solo i lunghi e non gioca dal perimetro, mentre all’Angelico riesce quasi tutto e bene, persino La Torre si scopre arcigno marcatore prendendo rimbalzi e contendendo palloni. Carrea lo premia lasciandolo in campo per diversi minuti. Alla prima sirena Biella è avanti di sei punti e il disavanzo sembra persino di poco conto visto il gioco dimostrato. Non cambia la solfa dopo il primo riposo con Biella a dettare legge soprattutto da tre con Ferguson. Carrea azzecca bene i cambi e le rotazioni e il gioco di Biella diventa spumeggiante, il vantaggio si dilata. Biella mette sempre grinta anche se perde qualche possesso, persino La Torre si inventa la tripla dall’angolo. De Vico indemoniato, mentre Hall porta a casa palloni sia in attacco che in difesa.
 
All’intervallo lungo Biella arriva con un vantaggio cospicuo, ma soprattutto con personalità. Biella continua a martellare anche dopo il rientro in campo De Vico sembra tarantolato mette una tripla in faccia a Ranucci e Biella arriva al massimo vantaggio 65 a 43, manca ancora una vita, ma sembra per una volta l’Angelico una squadra forte e compatta. Perde forse qualche possesso di troppo nel finale di quarto, ma in fin dei conti andare all’ultimo riposo in vantaggio di 14 sembra rassicurante. E invece capita quello che non ti aspetti, in cinque minuti da festival degli orrori, Biella dilapida il vantaggio e permette il rientro di Siena che con una tripla di Ranucci addirittura va avanti di quattro. Pubblico attonito e time out di Carrea Si riprende e Pierich in entrata subisce fallo due punti e poi Infante, Siena ha esaurito un po’ di birra e Hall e Ferguson mettono in ghiaccio un successo che sembrava svanito. La faccia dell’Ad D’Adamo la dice tutta sulla sofferenza. Due punti d’oro con un play Grande sicuramente in partenza, non ha giocato questa sera, Ma per fare strada questa squadra dovrà vincere prima di tutto contro le sue paure.    


Angelico Biella – Mens Sana Basket 1871  91 – 85 (22 – 16; 48 – 35; 73 – 59)

Angelico Biella: Hall 6, Ferguson 32, Banti 4, La Torre 3, Infante 11, Grande n.e,, Venuto 4, Pollone n.e., De Vico 25, Rattalino n.e., Pierich 6. Coach: Carrea.  Mens Sana Basket 1871 Siena: Cacace n.e., Diliegro 10, Borsato 8, Ranuzzi 12, Marini n.e., Bucarelli0, Udom 12, Roberts 19, Bryant 12, Cucci 12. Coach: Ramagli Tiri Liberi Biella 27/32 Siena 15/24 Rimbalzi Biella 34 Siena 30 Assist Biella 14 Siena 15

Contro la Corrazzata Reggio Emilia si lotta fino alla fine

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