foto libero quotidiano
Sono le undici di sera quando
inizia presso la sala stampa dell’olimpico una conferenza post partita di uno
scontro che per l’undici piemontese è stato epico. Di solito le squadre ospiti
sono le prime a parlare per dar modo a coloro che vengano da più lontano di
andare via prima. Ma è fuor di dubbio che il vero ospite di questa semifinale
di coppa sia la squadra di Gregucci e quindi eccolo il coach arrivare in sala
stampa preso dal fuoco di fila delle domande dei cronisti. Tutte poste con
enfasi da parte di quelli locali che hanno titolo e microfono per proferire
verbo in una serata particolare. Le risposte di Gregucci sono conformi al
carattere della squadra: precise ed educate senza troppi fronzoli. L’ex
calciatore quando non sa come concludere, anche su risposte banali, si rifugia
nelle massime di Catalano, ma si vede che è orgoglioso di essersela giocata
alla pari. In fin dei conti ha lasciato aperto la serie, il Dio del calcio
potrebbe dispensare magari buoni e prodighi consigli in quel del primo di
marzo. Dove, scommettiamo, si verificherà un altro esodo di massa e dove il
Ticino si aprirà come il Mar Rosso per lasciar passare decine di bus carichi
dei tifosi e della speranza dei grigi di giocarsela per pronunciare una parola
che, ad Alto Vicentino sembrava una bestemmia: finale
Arriva poi lui il serbo giramondo
pronto ad affrontare il fuoco amico e velenoso dei cronisti delle principali
testate. Ma sotto la regia del fido Sapienza dell’Ufficio Stampa dell’Ac Milan,
si comincia dando spazio ai colleghi piemontesi di Alessandria, domande o forse
commenti tesi ad esaltare la prova dei grigi e ci mancherebbe. Si vede che il
vecchio leone Sinisa vorrebbe essere da tutt’altra parte forse a stimolare i
suoi attori di una prova incolore o per meglio dire senza sostanza. Ma lui è uomo
di palcoscenico e la battuta, o per meglio dire il guizzo, è dietro l’angolo.
Intrufolato tra i giornalisti anche un collega spagnolo che chiede a Sinisa di
Diego Lopez con una cadenza che non è proprio di Marengo. Pronta la replica del
serbo che afferma che non pensava che quello fosse l’idioma della terra
sabauda. Risata generale e via per il giro finale dove l’imputata principale
della scarsa vena dei rossoneri è la convinzione, la psicologia e anche il
fisico, ma su quest’ultima caratteristica Sinisa non è d’accordo. Ma è tempo di
pensare al campionato domenica c’è un derby da vincere.