Nato il 30 novembre 1926 a Bologna, nel periodo
partigiano risiedeva in località Aniceti di Varallo, terra d’origine della
madre. Aderì alla Resistenza liberamente, senza essere soggetto alla chiamata
alla leva dell’esercito della Rsi, insieme al cugino Ennio Fuselli, classe
1927, che sarebbe morto per mano fascista il 13 aprile 1945 ad Artò. Insieme i
due erano saliti al passo del Ranghetto, nella primavera del ’44, ed erano
entrati a far parte del gruppo partigiano di Aniasi, storico sindaco di Milano,
da cui si sarebbe originata la II divisione "Redi".
Fresa fu chiamato "Freccia" dal
comandante Pippo Coppo per le sue abilità di arrampicatore in montagna; fu
caposquadra della 10a brigata "Rocco" e nella sua esperienza
partigiana fu anche ferito a Intra, nel novembre del ’44, e trasportato sopra
Cicogna, nell’infermeria improvvisata in cui Maria Peron curava i partigiani.
Dopo la liberazione Fresa entrò in polizia, divenendo maresciallo della stradale,
e fu a lungo segretario dell’on. Arrigo Boldrini "Bulow". Fece parte
della sezione Anpi Varallo-Valsesia di cui fu anche presidente; dal 1996 al
1998 fu membro del consiglio direttivo dell’Istituto. Negli ultimi anni era
ritornato a Ravenna, città di residenza dei figli, dove si è spento sabato 7
marzo. A lui giunga un pensiero di gratitudine e riconoscenza per
l’impegno profuso nella Resistenza e, successivamente, nella difesa dei suoi
valori.
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