Gli spagnoli la chiamano
partidazo, ovverosia fiesta, e quella vista al Palaisola è stata effettivamente
una festa del futsal con due squadre che si sono affrontate a viso aperto in
questo primo turno della Coppa di Divisione. Una formula che lascia spazio solo
agli under 23 con i big che rimangono in tribuna. Ma i giovani non sono da meno
e si impegnano allo spasimo. In un palazzetto gremito, e con il tifo equanimemente
diviso, la partita decolla subito; con una ripartenza i padroni di casa si
portano in vantaggio, ma l’equilibrio viene ristabilito da Vigliecca con un
tiro che si perde sotto le gambe del portiere. Poi per lunghi tratti è un
monologo dell’Orange che cerca in tutti modi di portarsi in vantaggio. Ci
riesce Borgnetto al termine di un’azione corale perfetta. Torna a farsi vedere
l’Isola sul finale di tempo, ma il risultato rimane fermo sul 2 a 1. Più
equilibrata la ripresa con continui capovolgimenti di fronte e con i padroni di
casa che sfruttano l’estremo difensore, spesso e volentieri, come powerplay. Il
pareggio è nell’aria e viene concretizzato, ma gli Orange non si perdono d’animo
e, caparbiamente, riescono a rimettere la freccia avanti con Acquadro. L’ultima
marcatura sigilla la partita ed è realizzata grazie all’ostinazione di Montauro
che recupera un pallone e mette a sedere la difesa indovinando, in contropiede,
il pertugio basso. Un 4 a 2 di buon auspicio per Patanè e gruppo e la
convinzione di aver imboccato la strada giusta.
domenica 24 settembre 2023
L'Orange parte bene in Coppa 4 a 2 all'Isola
sabato 23 settembre 2023
Patanè: le giovani leve sono il nostro tesoro. Dobbiamo essere competitivi sempre
Sabato pomeriggio alle cinque
della sera a Isola scatta la stagione regolare 23/24 per l’Orange Futsal Asti,
l’occasione è determinata dalla Coppa di divisione per questa annata targata
Under 23 ed è subito derby.
E’ un annata completamente diversa
da tutte le altre – commenta il mister Patanè – tornato sul ponte di Comando
anche della prima squadra – questa è un stagione con prospettive differenti, abbiamo
puntato sui giovani per farli crescere. Le giovani leve sono il nostro tesoro,
certo potranno mancare forse di un pizzico di esperienza, ma la loro grinta e
la voglia di giocare al meglio è assolutamente genuina. Non ci poniamo limiti
giocheremo una partita volta, soprattutto in Coppa di divisione, una vetrina
super per i ragazzi
Ai ragazzi ho detto che dobbiamo
essere competitivi sempre, cercando di alzare sempre l’asticella, partita dopo
partita, naturalmente divertendosi.
Il campionato è tutto da scoprire,
diciamo che si potranno vedere le prime gerarchie dopo le prime quattro partite
di campionato, ma di una cosa sono sicuro, sarà molto difficile vincere in
trasferta, ogni squadra in casa costruirà il proprio tesoretto. Ci vediamo al
Palabrumar
In bocca al lupo mister e buona stagione
domenica 17 settembre 2023
Impegno e serietà: Caccialupi indica la strada per l'Orange
Seconda uscita dell’Orange che contro una squadra ben quotata in trasferta su un campo ostico come quello del Saints Pagnano porta a casa un brillante risultato, un pari 3 a 3 che fa intravedere grinta e voglia da parte dei giovani magistralmente allenati da Patanè. Orange che è andato in doppio vantaggio con Ibra e Montauro, raggiunta ha poi ha impattato nel secondo tempo con Merlo. Soddisfatto il Mister che ha intravisto buone qualità di crescita da parte di tutto il gruppo, provando tre quartetti differenti, utile per far fare minutaggio a tutto il gruppo. Questa settimana si comincia a fare sul serio il 23 è prevista la Coppa di Divisione contro l’Avis Isola in un torneo, lo ricordiamo che prevede solo la partecipazione degli under 23
Nel frattempo si festeggia il compleanno del DG Marco Caccialupi quindi spazio alle sue parole per questa annata
Si parla sempre del campo e si commentano le azioni, ma una squadra deve funzionare come un orologio, la parte organizzativa è quella forse meno visibile ma se si vuole costruire un progetto valido tutto deve essere sincronizzato. Il deux ex machina per l’Orange risponde al nome di Marco Caccialupi.
Nuova stagione quali obiettivi?
In questa stagione abbiamo deciso di tornare a quello che è il nostro percorso originale, fare crescere i ragazzi della nostra cantera e dare loro la possibilità di giocare in prima squadra in un campionato si serie A2 che potrà esser per loro un bel banco di prova.
Giovani ?
Sono da sempre il nostro core business, la cura del settore giovanile grazie ad uno staff tecnico di eccellenza. I risultati ottenuti, la nostra presenza alle finali nazionali under 15 e 17 della scorsa stagione sono la dimostrazione che stiamo lavorando bene da anni.
La serie A2?
Credo sarà un girone equilibrato con un paio di squadre oltre la media, è rappresenta la dimensione giusta per far crescere i nostri ragazzi.
Parola d’ordine? Impegno e serenità.
Come vado a livello di comunicazione !!! Cose da non fare
Una partita non fa una stagione
ma la sconfitta nel derby è di quelle toste e pesanti, sul fronte sportivo nulla
da dire, ha vinto la squadra che ci ha creduto di più. Sull’aspetto comunicativo
invece tantissimo sulle cose da non fare e commentare, in primis il mister.
Dire che per quattro minuti hai tenuto il pallino del gioco in mano non ha
molto senso, soprattutto in una partita che dura, se va male, 96/97 minuti,
così come non presentarti con il capo cosparso di cenere dopo una debacle. Mi
sovviene in mente quella battuta di Beppe Viola dell’allenatore che il suo
pugile andando all’angolo dopo aver preso una caterva di botte chiese, “come
sto andando”. Epica la risposta: se nella prossima ripresa lo ammazzi fai pari.
Ecco questo lo status del mister a fine match. Ha ragione chi dice che forse
nel momento di difficoltà è meglio non dire nulla. Un bel silenzio stampa da
incazzato avrebbe fatto più presa. E poi c’è il solito atteggiamento di coloro
che vincono che sbrodolano quando invece sarebbe meglio essere più parchi nell’esultanza,
ma questo riguarda tutti i colori, non è prerogativa solo di un team. Lo sfottò
dovrebbe essere lasciato solo ai tifosi delle rispettive squadre, mentre i
protagonisti dovrebbero essere più illuminati, ma è fatica sprecata. Poi però
guardi gli ex giocatori e vedi che chi aveva già certe attitudini invecchiando
le peggiora. Ipse dixit
venerdì 15 settembre 2023
Merlo e Cavallo il futuro dell'Orange
Due atleti, due giovani, due
amanti del futsal, due alfieri della nuova stagione targata Orange. A un passo
dal titolo nazionale nella passata stagione con l’under 17 ora portano grinta e
entusiasmo prospetti utili per affrontare campionato e coppa. Stiamo parlando
di Alessandro Merlo e Marco Cavallo
Quali le sensazioni per questa
annata ragazzi?
Alessandro Merlo: Sicuramente grande
orgoglio perché è il frutto di quello che ho seminato insieme alla società e ai
miei compagni, mi aspetto di crescere molto, sono in un gruppo che può dare
tanto sia sul fronte sportivo che anche su quello umano fuori dal campo
Marco Cavallo: una bella
avventura e un livello di sport molto più alto di quello che abbiamo visto e in
cui siamo cresciuti, la sconfitta in semifinale con l’under ci ha fatto
comprendere che l’attenzione deve essere sempre altissima, in questo sport ogni
centesimo di secondo ha il suo valore e non lo dobbiamo dimenticare
Grinta rapidità, velocità sarà il
marchio di fabbrica per la stagione?
Alessandro: sicuramente e
speriamo aumenti perché sul campo non dobbiamo mai dare niente per scontato
Marco: certamente la velocità in
questo sport è fondamentale
Come sarà l’esordio ?
Alessandro: Emozionante ma sono
convinto che ogni partita lo sarà e quando entreremo in campo faremo di tutto
per dare il cento per cento
Marco: un sogno certo che si
avvera fin da quando da piccoli abbiamo calcato il parquet e che cercheremo di
onorare al meglio
Parola d’ordine
Alessandro: divertirsi Marco:
vincere
domenica 10 settembre 2023
Prove tecniche di un ottimo futsal
È un pomeriggio di fine estate
con temperature molto alte che annunciano più il periodo estivo che non
l’imminente autunno, il palazzetto è gremito di tifosi e curiosi delle due
squadre e i ragazzi sul parquet non si risparmiano di certo. Lo scontro vede di
fronte l’Elledi iscritta alla serie A2 Elite e gli Orange di Mister Patanè. La
preparazione è iniziata da pochi giorni, ma chi scende in campo è mosso da un
furore agonistico di prim’ordine, Il campionato è ancora lontano, le due
squadre però vanno a mille all’ora. Entra subito nel match l’Elledì che vola
sul 3 a 0, ma Curallo e compagni non si scompongono a mano a mano prendono le
redini del gioco e macinano un bel futsal fatto di velocità e di schemi
eseguiti alla lettera. Tutti si muovono in sincrono prima Scavino a porta vuota
accorcia e poi nel secondo tempo trova un pertugio al sette su punizione,
quando poi uno slalom di Ibra trova il pareggio il risultato è decisamente
meritato. Più volte Patane prova il portiere di movimento. Alla fine il match
se lo aggiudica Cerbone per l’Elledi, ma il risultato non conta in questa pre
season, vale l’impegno e su questo gli Orange sono già in temperatura.
venerdì 8 settembre 2023
Scavino: "credo nella qualità dei ragazzi Orange"
I gruppi sportivi per funzionare
al meglio hanno bisogno di persone e di mecenati che investano risorse e
passione e ad Asti c’è una persona che, più di ogni altro, crede nei valori
fondanti dello sport come momento di aggregazione, di partecipazione ma anche
di elevazione. Il Palazzetto porta il nome del suo gruppo e durante le partite,
immancabile, lo si vede sugli spalti a incitare i ragazzi con passione e
dedizione. Stiamo parlando di Bruno Scavino che, anche in questa stagione, ha
legato il suo nome e quello dell’azienda che dirige come partner dell’avventura
calcio a 5.
“Gli Orange sono una squadra
storica della nostra città, un team giovane che ha entusiasmo e voglia di fare
e la molla per ottenere i risultati deve esserne la fame e al tempo stesso il
motore, siamo una squadra di ragazzi con giocatori che vantano un’esperienza
nazionale under 15, 17 e 19, ragazzi che hanno dimostrato di avere qualità importanti
e noi puntiamo su di loro.
La stagione? Ho deciso di investire
sull’Orange perché credo nella qualità di questi ragazzi allenati da un Mister
che li conosce bene avendoli anche utilizzati nelle giovanili.
Che campionato sarà? Credo sarà
un palcoscenico importante che permetterà ai nostri giovani di crescere e di
fare bene purchè, ma ne sono certo, sappiano metterci determinazione, costanza,
passione e tanta volontà. Il mio interesse è portare Asti ai vertici del calcio
nazionale. La qualità di questi ragazzi fa ben sperare.
Obiettivi? Spero sia un’annata
carica di entusiasmo, vorrei ritrovare il vecchio spirito Orange che ci
spingerà a investire e supportare l’obiettivo che è la crescita dei nostri
ragazzi
lunedì 4 settembre 2023
Paolo Curallo: il capitano punta sulla tradizione Orange
Sguardo da professore severo e serietà professionale da far
invidia a un trentenne. Ultimo sul campo ad arrendersi e con voglia di combattere
che lo porta a correre a perdifiato al Palazzetto. Capitano anziano, ma si fa
per dire, di una squadra decisamente giovane. Come tutti sbuffa sulle ripetute in
allenamento ma l’obiettivo è quello di arrivare al meglio per l’inizio del
campionato. Il nome: Paolo Curallo
Ti pesa essere il più vecchio ?
(sorride ndr) beh sarò del secolo scorso ma del 1997, quindi,
sono ancora discretamente giovane come tutto il resto della squadra. Abbiamo
una media molto bassa, sui 22 anni e, di fatto, la società ha deciso di
ripartire in questa annata da quello che è sempre stato il suo punto di forza
ovverosia i giovani.
Tradizione Orange ?
Esatto tradizione Orange, un marchio di fabbrica di cui
andare orgogliosi e sono sicuro che potrà dare i suoi frutti.
Sarà un campionato difficile ?
Tutti i campionati lo sono, la serie A2 che faremo è utile
per far crescere la squadra, la serie Elite ci sarebbe stata un po’ troppo
larga e forse anche un po’ difficile per il gruppo, quindi meglio così con l’opportunità
di far maturare al meglio il gruppo.
Obiettivo ?
Fare esperienza,
far crescere la squadra e facendolo divertendosi. Le parole d’ordine dovranno
essere divertimento e giovani,
Parola del
capitano
Cinema e storia Oppenheimer e Todaro
Il cinema scopre la storia e lo
fa attraverso due film, uno dell’inglese Nolan, l’altro dell’italiano de
Angelis che hanno l’approdo nella seconda guerra mondiale. L’epilogo con la
bomba dal nome del padre dell’inventore della bomba H e l’altro la storia di un
comandante marinaio della Regia Marina- Il film di Nolan è molto didascalico,
quasi pedissequo nel seguire con certosina pazienza le vicissitudini e le
sperimentazioni per la creazione della superbomba che avrebbe deciso i destini
del Giappone e della futura guerra fredda. Lo fa seguendo le vicende umane di
Strauss uomo di potere che contrasta o per le meno cerca di farlo il
cattedratico. Qui vediamo le contraddizioni umane e le debolezze di un uomo,
Oppenheimer, che ha cambiato per sempre il nostro futuro con l’atomo. Le sue
idee, i suoi amori, anche le sue perversioni in fondo e poi le sue intuizioni.
Tre ore forse sono troppe ma esci dalla proiezione con la consapevolezza di
aver gustato una parte di storia, forse misconosciuta. L’altra storia è quella
di Todaro comandante di sommergibile italiano che nel corso della guerra
affonda ma non infierisce sugli equipaggi nemici. Qui purtroppo si sta scatenando
la solita rivisitazione storica in cui, alcuni critici cercano di attualizzare
l’evento (non è ammissibile, assolutamente fuori contesto): non si abbandona
nessuno in mare, ad altri che leggono in questa agiografia la riproposizione di
uno stereotipo: italiani brava gente, che non c’entra nulla con la storia del
comandante. Come al solito si preferisce, in italia, romanzare, piuttosto che
documentare, e qui sta l’errore. Meno filosofia e più cronaca sarebbe
preferibile, per cui andiamo a vedere il film italiano nell’attesa di gustarsi il
Napoleone di Ridley Scott e perché no la vita di Ferrari interpretata da Adam
Driver.
venerdì 1 settembre 2023
Riparte la stagione della Famiglia Orange (int. al Presidente Pascolati)
Si suda in palestra e al
Palabrumar, la nuova stagione targata Orange è alle porte e i primi allenamenti
sotto la canicola estiva mettono in evidenza già un buon fiato da parte di
tutti. Ci si mette alla prova, e si prepara il fondo che poi dovrà reggere per
tutta la stagione. La Dirigenza è a bordo campo che sgrana con gli occhi il
nuovo modello che deve affinarsi per essere pronto per le prime prove. Ne
approfittiamo per scambiare due chiacchiere con il Presidente Pascolati
Presidente Pascolati con quale spirito il gruppo Orange si
approccia a questa annata. Largo ai giovani e un gradito ritorno (All Patanè) ?
Spero con spirito di ritrovata
serenità per tutti e tanta voglia, per i ragazzi, di divertirsi. Ricordiamoci
che stiamo giocando, non lavorando…ma lo sport esige regole, determinazione,
fatica, abnegazione. Gli sport di squadra anche gruppo, amicizia… In una parola
regole di vita. Sul ritorno di “Pata”in prima squadra, per noi, in realtà non è
mai andato via…i risultati della scorsa stagione a livello giovanile a livello
nazionale sono merito suo, da dividere con tutto lo staff, da Davi a Iglina…poi
in una società a volte si sono opportunità con cui occorre fare i conti
Dai primi allenamenti abbiamo visto tanto intensità,
velocità e voglia di fare bene, ma soprattutto grinta sarà il marchio di
fabbrica degli Orange in questa stagione
All’inizio stagione lo spirito è
sempre quello di colui che dopo una abbuffata dichiara buoni propositi di
dieta…occorre poi essere capaci di farla…Certo che da una squadra molto
giovane, la corsa, la grinta, la voglia di far bene, l’entusiasmo non può e non
deve mancare…
Col senno di poi, la terza
categoria Nazionale (A2) sembra proprio il palcoscenico ideale per la crescita
di molti giovani, alcuni dei quali
provengono da quello squadrone che è arrivato terzo in Italia con l’under 17 ?
Questo lo dovranno verificare i
ragazzi…se fossi uno di loro di tale sfida sarei però entusiasta…. piuttosto di
dimostrare che non sono da serie A, dopo che ci sono arrivato, mi butterei a
capofitto, l’occasione passa una volta sola in genere…
Parola d’ordine di questa annata?
Quella di sempre…. Ricordatevi che siamo una famiglia e
tutti lavoriamo per il suo bene… sempre e comunque! la “Famiglia Orange”
Spiagge ..... di lotta (Omaha, Dieppe, Dunkirk)
Omaha, Dieppe, Dunkirk, per chi
ha seguito le tappe della seconda guerra mondiale sono tre spiagge su cui si è
deciso il destino dell’Europa nella seconda guerra mondiale. Visitarle e
toccare con mano i luoghi di questi eventi storici ti lascia delle emozioni
indescrivibili; essere li nei luoghi fisici in cui tanti anni prima si sono
decisi i destinati non solo della guerra ma anche di un modo di essere, dell’Europa;
oltre che le fortune personali dei singoli soldati. La rena della spiaggia di
Omaha è densa, frutto di una marea continua, una spiaggia lunga con una
camminata verso il declivio che ha fatto rimanere allo scoperto le migliaia di
soldati che qui hanno preso terra. Gli ostacoli messi per bloccare i mezzi
corrazzati di sicuro non hanno inficiato più di tanto l’avanzata alleata ma di
certo correre allo scoperto per centinaia di metri sotto il fuoco delle MG42
non deve essere stato facile, un luogo dove la fortuna di sopravvivere per i
primi che l’hanno affrontata era determinata dal caso e non certo dalla
perizia. Vedere Point de Hoc poi la scogliera a picco presa dai Rangers
Americani ha dato un altro tutto al cuore, ancora visibili i crateri dove i grossi
proiettili delle navi non hanno lasciato scampo ai difensori. I musei carici
come non mai di reperti non danno la stessa sensazioni dei luoghi in cui
avvenne questa battaglia. Dopo Entretat e le sue scogliere bianche che la fanno
assomigliare a una piccola Inghilterra c’è Dieppe, dove il 19 agosto si
immolarono migliaia di canadesi nel vano tentativi di alleggerire il fronte orientale.
La scelta di quella spiaggia fu sicuramente pessima, perché andarono a infilarsi
in un imbuto e furono facile preda dei tedeschi, un vero e proprio massacro,
qui la riconoscenza dei francesi si vede nel memoriale che mette in bella
evidenza le foglie d’acero che sono il vanto della bandiera dei cugini
canadese. Altri 200 km più in su e si arriva alla spiaggia di Dunkirk, in territorio
francese, qui l’immersione nel recente film di Nolan è totale, lo scenario su
cui è stato girato il lungometraggio è palpabile, la rena infinita che conduce
ai moli su cui centinaia di migliaia di soldati si accalcavano per tornare in
patria è resa evidente. Sembra quasi di poter toccare con mano quelle file
infinite di inglesi pronti a tornare in patria e timorosi delle incursioni
degli Stukas. Insomma le emozioni non mancano e passare a distanza di tanti
anni per chi la storia l’ha letta e studiata ti fa sembrare parte di ciò che è
successo
Contro la Corrazzata Reggio Emilia si lotta fino alla fine
Si andava in casa della capolista contro un gruppo che non ha mai perso e ha solo concesso un pareggio nelle partite precedenti. L’abbiam...
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