domenica 14 ottobre 2018

Storia - storie - critiche e passione


Ho letto la critica di Della Loggia al libro di Scurati su Mussolini, lo storico opinionista del Corriere della Sera stronca in modo didascalico il libro di Scurati mettendo in evidenza errori grossolani e macroscopici di natura storica. Dalla data sbagliata di Caporetto agli elettricisti del teatro alla Scala collocati nel 1846. Non c’è dubbio che si tratta di manchevolezze e di imprecisioni che possono mettere in sordina magari altri aspetti di un libro (che a questo punto dovrò comprare e leggere) che ha sicuramente avuto il merito di presentare in modo differente il fascismo e il suo duce. Quello che però mi fan sperare è questa rinnovata passione per il nostro passato, libri come Scurati, l’attenzione di Della Loggia, le trasmissioni di Angela colgono nel segno, in una stagione, quella attuale, in cui l’ignoranza (e l’abbondanza di fake news) la fa da padrone dell’attenzione che merita il nostro passato. Il passato, che è anche quotidiano, ricorda che poi alla fine i problemi, le aspettative e le soluzioni sono sempre le stesse dieci secoli fa, oppure l’altro ieri. Compito di uno storico o di chi analizza il passato è quello di rimanere esterno alle sensazioni e di riscostruire con certosina pazienza i fatti attraverso fonti d’archivio, laddove possibile. Se poi uno sbaglia la data di Caporetto lo si può perdonare purché non si svilisca il senso dell’evento (sconfitta annunciata e disastro per le nostre truppe)

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