foto fox sport
Sta diventando stucchevole il
ping pong tra il procuratore dei vip e la società. Un portiere si bravo, ma
appena fresco dei suoi 18 anni, un futuro enorme di fronte a se, fatto si spera
di successi e di speranze, ma il tutto si sta impantanando in una contesa
commerciale senza precedenti. Da una parte il suo agente che cerca di trarre
profitto per l’assistito, e, anche per se stesso, e dall’altro una società
giovane (sul fronte orientale) che non vuole lasciarsi scappare un pregiato e
talentuoso calciatore. Una telenovela che corre il rischio di diventare un boomerang
per tutti, sia per la parte eminentemente commerciale, che anche per quella più
degli affetti. Un movimento quello sportivo che sta perdendo sempre più la sua
dimensione da sport per tutti per diventare un impresa commerciale a tutto
tondo e con i giornali pronti a soffiare sulla vicenda. Una volta bastava una
stretta di mano e i compensi erano abbordabili. Ora tutto diverso con in più
l’aggravante delle mediaticità a fare da sfondo. Sarebbe bello che ci fossero
dei confini che non possono essere superati sia per gli agenti che per i loro
assistiti, una sorta di tetto salariale oltre cui non andare e anche una tutela
nei confronti di coloro che gestiscono e curano immagine e interessi.
Oltretutto stiamo parlando di un lavoro che dovrebbe essere, nel migliori dei
casi, anche un divertimento. Da rossonero sono affascinato dal portiere bambino,
ma dall’altro penso che lo stesso non possa tirare troppo a lungo la corda,
esistono dei limiti. Altrimenti ci appassioneremo a qualcun altro.
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