E’ il tormentone del momento c’è
stato persino un consiglio comunale dedicato sull’argomento ma poi come al
solito le parole sono infinite e i risultati scarseggiano, anche solo per
impostare soluzioni che devono essere necessariamente recuperate nel più breve tempo
possibile. Il basket e Biella è un amore che dura da anni, negli anni settanta
prima alla Rivetti e poi questo secondo rinascimento, il lungo idillio che va
avanti da vent’anni, due palazzetti che hanno fatto la fortuna dello sport in
città capace di dotarsi di impianti all’avanguardia che hanno fatto la fortuna
di diverse associazioni sportive incrementando la voglia di sport a livello cittadino.
Prova ne sia anche l’ultimo costruito
appena cinque anni fa grazie all’intervento dell’Amministrazione Comunale e di
un brand commerciale che ha investito tanto per realizzare questa struttura a
servizio sicuramente della Pallacanestro Biella ma anche della collettività. La
politica si sa è programmazione ma l’impressione è che purtroppo negli ultimi
anni si sia navigato a vista cercando più il consenso che la programmazione,
più la visibilità che non il lavoro abile dietro le quinte per far permanere un
sogno. Vedere le partite e manifestazioni di prim'ordine non deve essere la sola
presenza ma il giusto tributo di un lavoro collettivo in grado di far fronte
comune contro un periodo oggettivo di crisi. Sicuramente il basket è di buon
livello in città e la sua presenza non può che portare benefit a tutti anche
alle altre discipline. Invece assisteremo a una celebrazione senza senso di
Biella quale città europea dello sport 2014 che sa tanto di epitaffio. Martedì
si è tenuto un consiglio comunale che nato sulle buone intenzione espresse da
una giovane consigliera Costanza Mottino, giustamente preoccupata del destino
del suo territorio si è risolto in una sorta di fiera delle banalità con
interventi al limite. Le pacche sulle spalle da sole non bastano, per andare
avanti occorre trovare una sinergia di intenti e lavorare, spesso senza grandi
proclami, ma con umiltà a favore del territorio e poi forse i risultati
arrivano. Ora diventa forse tutto più difficile, con sette partite da giocare
con il coltello tra i denti e con una realtà e un territorio che avrebbe bisogna di una scossa e di uno
scatto di orgoglio ma che invece si perde tra l’ennesima discussione sull’autostrada
che mai arriverà e un invaso nelle alte valli che deturperà il nostro
territorio per sempre.
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