Dodici anni fa scrivevo di questo incontro meraviglioso che si era materializzato con Paolo Conte, un artista che in una pausa concerto leggeva le bozze del libro che lo riguardavano, fuori dai consueti schemi. Lo vedevo scrutare marina e rimanere rapito dalle sue parole, dai testi, dalle immagini. E li ho percepito quanto fosse profonda quella comunanza di interessi, pur tra arti diverse, e la mescolanza tra incisione a bulino o puntasecca e la composizione di semplici parole su uno spartito. Marina e Paolo, due facce profonde scavate da esperienze culturali che si trovavano nella creazione di un libro che raccoglieva la passione che era nata in stamperia tra Gigi e Paolo. Marina parlava sempre dell’idea della necessità dell’arte compagna quotidiana di vita e ho visto questa sua passione fiorire ad art Basel a Basilea, alla Biennale di Venezia, a Rivoli a Bologna tutti tratti di un esperienza comune che era maturata anche nella partecipazione al progetto Uomini e Musei che avevo tenuto a battesimo insieme ad altri professionisti. E’ stato un bel percorso e in fondo credo di aver guadagnato non solo un amicizia ma anche un immersione in un mondo creativo e illuminato
Arte e cultura, quanti incontri ci possono essere tra gli amanti delle arti, tra un appassionato di musica e tra un incisore. Non è un incontro è un confronto tra due stili forse diversi ma una comune passione, quella per la vita, per i dettagli e per immortalare in una lastra uno scorcio di vita vissuta.. Quella che emerge da questo libro è più di una storia di arte e di cultura è un pezzo di Italia, terra nobile di arti e di artigiani che danno lustro all’umanità attraverso inventiva e sperimentazione. Conte è un artista spesso schivo, ma che attraverso la sua opera, le sue canzoni, vere e proprie opere letterarie musicate con pregio e gusto si cimenta in una arte a lui dapprima sconosciuta, ma che diventa opera nella sue mani. Il maestro è Gigi, un Flaiano ottimista, come lo ha subito ribattezzato il chansonnier, uomo di provincia ma di grande cultura, di un grande spessore umano che non disdegna di insegnare a inesperti e a grandi artisti un arte quella di imprimere il passato e di tramandarlo al futuro. Quello che Marina Giordani ha realizzato è un libro unico, di grande fattura che ha il potere di consegnare ai posteri una storia di amicizia, un percorso di arte attraverso dettagli e appunti, piccole briciole per catturare delle emozioni, e delle sensazioni uniche e che ci consegnano, mi perdoni Marina la citazione, la Città Ideale
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